Nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Regioni ed enti locali hanno e avranno un ruolo decisivo. Lo ha sottolineato Mariastella Gelmini, Ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, nel corso della “Conversazione con…” andata in onda oggi nella terza giornata di FORUM PA 2021. La Ministra ha parlato di governance del PNRR, di riforme necessarie, di valorizzazione del capitale umano, formazione e reclutamento delle eccellenze all’interno delle amministrazioni
23 Giugno 2021
Nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Regioni ed enti locali hanno e avranno un ruolo decisivo, al fine di centrare gli obiettivi senza sprechi di risorse. Lo ha sottolineato Mariastella Gelmini, Ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, nel corso della “Conversazione con…” andata in onda oggi nella terza giornata di FORUM PA 2021.
“Non a caso – ha sottolineato la Ministra Gelmini – il decreto sulla governance ha chiarito quali saranno le forme di coinvolgimento nella fase attuativa del piano. Nella cabina di regia saranno coinvolti i presidenti delle Regioni e il presidente della Conferenza delle Regioni qualora si tocchino temi che riguardano più Regioni”. Una governance costruita in maniera equilibrata, secondo la Ministra, non trascurando il ruolo dei Comuni (che nella maggior parte dei casi saranno soggetti attuatori) né delle Città Metropolitane e delle Province.
“All’interno dei ministeri inoltre abbiamo aperto tavoli tecnici onde evitare impugnazioni, conflitti e perdite di tempo. Il tutto è orientato al rispetto dei tempi dettati dal Piano. In mezzo c’è il protagonismo del Parlamento, che approva le leggi, e questo è un altro banco di prova, per cui la maggioranza dovrà dimostrarsi all’altezza del compito”.
Una delle lezioni che possiamo trarre dalla pandemia, ha sottolineato la Ministra Gelmini, è che nel rapporto tra Stato, Regioni ed enti locali la ripartizione normativa non basta a dirimere le controversie: “Credo che si debba fare uno sforzo in più, a Costituzione vigente, e mettere in campo una leale collaborazione che dev’essere visibile all’interno della Conferenza Stato-Regioni. Quella è la sede in cui evitare conflitti e mettere in campo azioni che non facciano perdere tempo allontanando dal risultato”.
“La pandemia prima e la crisi economica e sociale poi – ha aggiunto la Ministra Gelmini – hanno fatto deflagrare le criticità e le contraddizioni del Paese, dalla burocrazia al malfunzionamento della giustizia passando per denatalità e marginalizzazione delle donne. La pandemia ci lascia in eredità l’imperativo categorico di fare presto e bene le riforme. Non solo di pensare al PNRR come un’opportunità dal punto di vista economico e finanziario, ma ci impone di guardare a quelle riforme che in questi vent’anni non si sono mai realizzate come il vero banco di prova, la priorità, l’urgenza sulla quale intervenire”.
In particolare, la Ministra Gelmini ha sottolineato come la Riforma della Pubblica Amministrazione sia “propedeutica alla messa a terra del Pnrr” e centri “le priorità su cui lavorare, prima fra tutte l’accesso ai giovani e il ricambio generazionale”. Si deve investire su valorizzazione del capitale umano e formazione, reclutando le eccellenze e i talenti all’interno delle amministrazioni. Infine, altro punto centrale è la semplificazione e la riduzione della burocrazia, oltre alla digitalizzazione dei servizi. In ogni caso, la visione della Ministra è ottimistica: “Credo che la prova più difficile l’abbiamo superata. Adesso c’è un po’ più di fiducia perché si vede la luce in fondo al tunnel e si vede che la ripartenza comincia ad esserci anche sul piano economico”.