Misurare serve… se cambiamo paradigma. Intervista a Mauro Bonaretti

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Spostare l’attenzione sulle aspettative dei cittadini, quindi sugli obiettivi di outcome, e partire da qui per impostare la programmazione dell’azione amministrativa e il relativo piano di misurazione delle performance. Mauro Bonaretti in una intervista pubblicata sul portale MisuraPA illustra la nuova strategia che il Comune di Reggio Emilia, di cui è Direttore generale, ha scelto di seguire per dare una reale sterzata in direzione della valutazione e dell’efficienza.

24 Novembre 2009

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Spostare l’attenzione sulle aspettative dei cittadini, quindi sugli obiettivi di outcome, e partire da qui per impostare la programmazione dell’azione amministrativa e il relativo piano di misurazione delle performance. Mauro Bonaretti in una intervista pubblicata sul portale MisuraPA illustra la nuova strategia che il Comune di Reggio Emilia, di cui è Direttore generale, ha scelto di seguire per dare una reale sterzata in direzione della valutazione e dell’efficienza.

Dice Bonaretti: “Sulla base degli outcome individuati come obiettivo, l’amministrazione è chiamata a definire le azioni che meglio possono concorrere al loro perseguimento. In sostanza, mentre prima si partiva dalle azioni, si cercava di misurarle, e si cercava contestualmente di capire quali erano gli outcome che avevano generato, adesso il punto di partenza sono le aspettative dei cittadini in termini di miglioramento della qualità della vita. A questo punto devo capire qual è la filiera di servizi che consente di soddisfarle. Non si parte dal programma per capire quali sono gli outcome generati, ma si parte dagli outcome attesi sui quali viene costruito il programma.”

Questa impostazione, secondo Bonaretti, è l’unica che consentirà alla riforma Brunetta di ottenere i risultati che si prefigge sulla carta: “Sono convinto che se non si invertono i termini del ragionamento – puntare agli outcome – avremo dei piani delle performance in cui l’amministrazione si prefigge di fare il progetto x piuttosto che il progetto y, senza che tuttavia ciò si traduca in maniera conseguente in un miglioramento per i cittadini.
Il rischio di ogni riforma che impatta sulla sfera gestionale è che diventi il solito adempimento, se non adeguatamente strumentata sotto il profilo culturale”.

La mancanza di standard di riferimento e il fatto che spesso i dirigenti non vogliano rispondere alle sfide e assumersi responsabilità sono indicati da Bonaretti come due elementi critici. L’augurio è innanzitutto che l’Agenzia di Valutazione lavori sugli outcome per i cittadini piuttosto che sulle performance, stabilendo ad esempio quei 50 o 100 indicatori su cui le amministrazioni verranno misurate – in termini di outcome – a livello nazionale.

Conclude Bonaretti: “Se indichiamo alle amministrazioni degli obiettivi veri di outcome e mettiamo questi dati a disposizione dei cittadini, allora l’azione amministrativa sarà confrontabile e avremo uno strumento per orientare le azioni. Se non leghiamo il piano delle performance alle risposte da dare alle domande dei cittadini, allora cambierà poco nel fare amministrazione”.

Leggi l’intervista integrale su MisuraPA

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