Movimentitaly. Accesso, professionalità e valutazione: i tre nodi della dirigenza pubblica
L’accesso alle posizioni di vertice nella PA, lo sviluppo delle professionalità e delle competenze, la valutazione dei profili e delle performance sono i temi al centro del progetto “Movimentitaly”, sviluppato da ANDIGEL e Fondazione Alma Mater dell’Università di Bologna, di cui si parlerà il 10 maggio a FORUM PA 2011.
4 Maggio 2011
Redazione FORUM PA
L’accesso alle posizioni di vertice nella PA, lo sviluppo delle professionalità e delle competenze, la valutazione dei profili e delle performance sono i temi al centro del progetto “Movimentitaly”, sviluppato da ANDIGEL e Fondazione Alma Mater dell’Università di Bologna, di cui si parlerà il 10 maggio a FORUM PA 2011.
Come certificare l’effettiva competenza della dirigenza pubblica? Come accompagnarne il percorso? Come garantire la necessaria libertà di scelta della politica con la garanzia per il cittadino che l’ente sia diretto da una persona davvero valida? Quando parliamo di dirigenza infatti parliamo di figure apicali, di cerniera tra politica ed amministrazione, che sono quasi sempre scelte con incarico fiduciario.
“L’obiettivo – sottolinea Giancarlo De Maria, Presidente del Comitato Scientifico dell’ANDIGEL – dovrebbe essere l’adozione generalizzata di metodologie finalizzate alla valutazione iniziale per l’accesso alla dirigenza, ma anche al monitoraggio periodico (perché sempre nuove e diverse sono, soprattutto nell’ente locale, le competenze idonee a far fronte a sempre nuovi e diversi bisogni) della professionalità espressa dai dirigenti. Metodologie la cui impostazione, revisione e gestione va affidata all’autorevolezza di soggetti terzi il cui scopo consiste esclusivamente nel dimostrare la propria capacità di contribuire, tramite la strumentazione proposta ed adottata, alla qualità alla PA italiana”.
Il progetto che ANDIGEL e la Fondazione Alma Mater dell’Università di Bologna hanno avviato muove da questi presupposti. L’obiettivo iniziale era fornire a Sindaci e Presidenti di Provincia uno strumento per l’individuazione della figura del DG che, nel contempo, riducesse la possibilità del ricorso a nomine improprie. La sua evoluzione attuale ne vede estesi l’ambito di riferimento a tutti coloro che ambiscono a ricoprire un ruolo di vertice e i contenuti alla valutazione periodica accompagnata da attività di affiancamento e formazione.
La prospettiva è di estendere ulteriormente il campo di applicazione. Il che consentirà di rendere più efficaci i percorsi interni di mobilità della dirigenza e di proporre al legislatore, al termine di una fase di sperimentazione basata sulla volontarietà, una definitiva via d’uscita dall’irrisolto problema delle modalità di accesso alla dirigenza pubblica.