Non c’è più tempo: è ora di porsi e vincere sfide concrete

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Ci sono momenti nella vita di un Paese in cui si ha la chiara sensazione che non c’è più tempo, che la sveglia è suonata da un pezzo e che se non ci alziamo subito, senza scuse o ritardi, perdiamo il treno. In questi momenti inutile guardarci intorno a cercare chi potrà fare le cose per noi, è proprio a noi infatti che tocca prendere l’iniziativa e costruire soluzioni concrete e fattibili a bisogni che tutti sentiamo come reali e urgenti. Oggi proviamo a lanciare venti “sfide” (diventate poi 21) alla comunità degli innovatori, a quelli che non si sono rassegnati, a quelli che hanno ancora voglia di mettere la loro intelligenza e la loro creatività al servizio del bene comune. Chi raccoglie la sfida?

23 Gennaio 2014

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Carlo Mochi Sismondi

Ci sono momenti nella vita di un Paese in cui si ha la chiara sensazione che non c’è più tempo, che la sveglia è suonata da un pezzo e che se non ci alziamo subito, senza scuse o ritardi, perdiamo il treno. In questi momenti inutile guardarci intorno a cercare chi potrà fare le cose per noi, è proprio a noi infatti che tocca prendere l’iniziativa e costruire soluzioni concrete e fattibili a bisogni che tutti sentiamo come reali e urgenti. Le risorse sono poche, ma ancor più della crisi economica e finanziaria pesa una crisi di speranza che dobbiamo scrollarci di dosso. Molte cose sono fattibili, e molti problemi possono trovare soluzione, se solo siamo tutti convinti che tocca a noi trovarla.

A ciascuno la sua parte: noi, che da sempre costruiamo reti tra i soggetti attivi che in Italia promuovono l’innovazione, ci prendiamo il compito di indicare un quadro concettuale di impegni e obiettivi, come abbiamo cominciato a fare presentando lo schema del nostro lavoro futuro, ma ci prendiamo anche la responsabilità di elencare alcune aree problematiche, sui quattro settori che costituiscono a nostro parere gli obiettivi di quest’anno, per cui chiediamo a tutti gli innovatori, siano aziende, enti, amministrazioni, università e centri di ricerca o cittadini, di proporre soluzioni concrete.

Sono “sfide” che noi lanciamo alla comunità degli innovatori, a quelli che non si sono rassegnati, a quelli che hanno ancora voglia di mettere la loro intelligenza e la loro creatività al servizio del bene comune. Non è un elenco chiuso né definito, ma una proposta flessibile e aperta su cui vi chiediamo un contributo.

L’obiettivo è di raccogliere quindi soluzioni reali nelle aree problematiche individuate. Un comitato scientifico sceglierà, tra le soluzioni proposte, quelle ammissibili, anche sulla base di esperienze già realizzate in Italia e all’estero, che saranno poi presentate e valorizzate a FORUM PA 2014.

Un programma ambizioso, che ci auguriamo di arricchire e completare soprattutto con il vostro aiuto, la vostra esperienza e la vostra partecipazione attiva.

Ecco le nostre venti sfide, le venti aree problematiche per cui vi chiediamo di proporre soluzioni concrete e innovative qui e ora:

PA digitale

1.1) Come dematerializzare efficacemente archivi e documenti mantenendone l’accessibilità e la corretta memoria.

1.2) Come realizzare veramente lo switch-off al digitale per i più importanti processi amministrativi.

1.3) Come usare le tecnologie disponibili per ridurre il numero dei datacenter pubblici incrementando sicurezza e qualità del servizio erogato.

1.4) Come rendere sempre possibile ed economico lo scambio di dati e informazioni tra amministrazioni.

1.5) Come gestire in forma totalmente digitale tutti i pagamenti della PA sia in entrata sia in uscita.

1.6) Come introdurre competenze e consapevolezza dell’utilizzo degli strumenti informatici nella scuola e nei programmi scolastici.

 

Open Government

2.1) Come favorire la partecipazione dei cittadini e la cittadinanza attiva.

2.2) Come favorire l’accesso, la divulgazione e l’uso di dati pubblici e la loro corretta interpretazione.

2.3) Come favorire accountability e controllo sociale sull’operato della Pubblica Amministrazione.

2.4) Come favorire la collaborazione e la partnership tra i diversi attori sociali, economici, culturali e istituzionali.

2.5) Come favorire la sussidiarietà orizzontale, la collaborazione e la partecipazione nel settore chiave del turismo e del corretto uso dei beni culturali e ambientali nell’ambito di un’offerta territoriale sempre più integrata per lo sviluppo sostenibile dei territori.

 

Revisione della spesa pubblica

3.1) Come introdurre strumenti di procurement innovativo e Partnership Pubblico-Privato per la fornitura di servizi e prodotti innovativi che permettono risparmi.

3.2) Come gestire meglio il patrimonio immobiliare pubblico aumentandone l’efficienza e la sostenibilità ambientale.

3.3) Come rendere più efficienti i servizi pubblici locali a rete.

3.4) Come combattere l’evasione e l’elusione dei tributi locali.

3.5) Come ottenere risparmi con l’introduzione della identità digitale unificata e dell’anagrafe nazionale della popolazione residente.

3.6) Come usare l’innovazione istituzionale, organizzativa e tecnologica per un welfare e una sanità sostenibile.

 

Sviluppo del tessuto produttivo locale

4.1) Come favorire lo sviluppo di un’imprenditoria moderna e innovativa fondata su la collaborazione e le reti di impresa.

4.2) Come promuovere l’internazionalizzazione delle imprese.

4.3) Come favorire la digitalizzazione delle PMI attraverso la formazione delle competenze digitali.

4.4) Come ridurre effettivamente gli oneri burocratici per le imprese attraverso la semplificazione degli adempimenti amministrativi.


 

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