Non solo Brunetta: mille modi di parlare di valutazione nella PA
La valutazione, oggi, è il tema centrale: valutazione come esigenza organizzativa, come bisogno individuale di riconoscimento, come attribuzione di responsabilità al management pubblico. L’editoriale pone interrogativi importanti a partire dalle due diverse proposte di emendamento al Disegno di Legge AS 847 – presentate dal Ministro Brunetta e dal Prof. Ichino – per la costituzione di un organo più o meno indipendente che agisca da “garante” della corretta valutazione all’interno delle pubbliche amministrazioni. Le due proposte giungono a compimento di una riflessione più ampia, cominciata proprio nei giorni e sui tavoli di lavoro di FORUM PA 2008, dove per la prima volta il Ministro Brunetta ha lanciato la sua campagna di rinnovamento del pubblico impiego, a partire dai suoi vertici, quella che in modo semplicistico continuiamo a chiamare “lotta ai fannulloni” e che tanto ha animato il dibattito pubblico in questi ultimi mesi.
8 Ottobre 2008
La valutazione, oggi, è il tema centrale: valutazione come esigenza organizzativa, come bisogno individuale di riconoscimento, come attribuzione di responsabilità al management pubblico. L’editoriale pone interrogativi importanti a partire dalle due diverse proposte di emendamento al Disegno di Legge AS 847 – presentate dal Ministro Brunetta e dal Prof. Ichino – per la costituzione di un organo più o meno indipendente che agisca da “garante” della corretta valutazione all’interno delle pubbliche amministrazioni. Le due proposte giungono a compimento di una riflessione più ampia, cominciata proprio nei giorni e sui tavoli di lavoro di FORUM PA 2008, dove per la prima volta il Ministro Brunetta ha lanciato la sua campagna di rinnovamento del pubblico impiego, a partire dai suoi vertici, quella che in modo semplicistico continuiamo a chiamare “lotta ai fannulloni” e che tanto ha animato il dibattito pubblico in questi ultimi mesi.
Oggi, col senno delle iniziative avviate, i provvedimenti presi, i dati messi in piazza e dopo cinque mesi di accaniti dibattiti mediatici siamo andati a rileggere, con nuove chiavi interpretative, i contributi emersi nei convegni di FORUM PA e raccolti nella nostra enciclopedia dei saperi on line, Saperi PA.
L’exploit del Ministro Brunetta sul “colpirne uno per educarne cento” è accompagnato da argomentazioni profonde e puntuali su potenzialità e vincoli per la nostra Pubblica Amministrazione di contribuire alla produttività e competitività del Sistema Italia. Potenzialità: la pubblica amministrazione dispone di capitale umano mediamente migliore di quello privato, per livelli medi di scolarità, per titoli di studio, specializzazioni, lauree superiori. Vincoli: il pubblico attira le energie migliori ma poi le appiattisce, le distrugge con cattive regole e cattive prassi. E ciò dipende innanzitutto dal policy maker, dal datore di lavoro che evidentemente ha funzioni-obiettivo diverse da quelle dell’efficienza del sistema. Come a dire: il primo fannullone è il datore di lavoro. La questione quindi è: o la pubblica amministrazione si attrezza per misurare e valutare se stessa e la qualità dei propri servizi oppure saranno altri a farlo. E, in un sistema di beni e servizi pubblici aperti alla concorrenza, la sanzione sarebbe non solo la marginalizzazione delle amministrazioni pubbliche inefficienti, ma anche la distruzione stessa dei beni e dei servizi pubblici erogati.
Valutazione e trasparenza totale