PA: quali priorità per il 2024, tra discontinuità e prospettive
Per il prossimo FORUM PA (21-23 maggio, al Palazzo dei Congressi di Roma), abbiamo scelto il claim “Per una PA a colori”, che richiama una discontinuità culturale secondo noi necessaria, basata su una narrazione nuova delle nostre amministrazioni. Assieme a questa, sono centrali altre due discontinuità: quella “organizzativa” che porta a rivedere i processi interni per amministrazioni in grado di attrarre i giovani e accogliere il cambiamento, e quella “tecnologica” con le sfide aperte dall’intelligenza artificiale. Ne abbiamo parlato in occasione della presentazione del nostro Annual Report e abbiamo chiesto ad alcuni dei nostri ospiti di indicarci le priorità per il 2024
26 Gennaio 2024
Michela Stentella
Direttrice testata www.forumpa.it
Anche quest’anno la presentazione del nostro FPA Annual Report, che si è tenuta la scorsa settimana davanti a 145 ospiti in presenza, ci ha offerto l’occasione per riflettere insieme sui temi in questo momento centrali per l’innovazione delle pubbliche amministrazioni, temi che saranno approfonditi nel prossimo FORUM PA in programma dal 21 al 23 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma. Comincia quindi il nostro percorso #road2forumpa2024 che ci accompagnerà fino all’evento di maggio, ancora una volta tutto in presenza anche se non mancheranno format di comunicazione multimediale, come il FORUM PA Pop la web tv di manifestazione inaugurata lo scorso anno.
Come anticipato proprio in occasione della presentazione dell’Annual Report, per FORUM PA 2024 abbiamo scelto il claim “Per una PA a colori”, perché riteniamo che una narrazione diversa delle nostre amministrazioni, che esca da stereotipi consolidati per svelare sfaccettature, visioni, esperienze e progetti, sia il punto di partenza per creare una “discontinuità culturale”, quanto mai necessaria a rinnovare la nostra PA motivando chi, ad esempio, cerca un’occupazione che non sia legata solo a retribuzione e stabilità ma anche alla creazione di valore pubblico e ad opportunità di crescita professionale e personale. E non sono poche le persone che si stanno aprendo a questa nuova visione del lavoro pubblico, stando ai risultati di Barometro PA la ricerca da noi realizzata su un campione di 500 cittadini rappresentativo della popolazione italiana (qui i risultati, la ricerca verrò aggiornata ogni due mesi), secondo cui la maggioranza è interessata a un lavoro nella PA e, mentre resta stabile rispetto allo scorso anno la percentuale (il 43%) che la sceglierebbe per la sicurezza e stabilità professionale, aumenta di 8 punti e si attesta al 30% la percentuale di chi ritiene che la PA offra un contesto lavorativo importante e professionalizzante.
Una “discontinuità culturale” che, quindi, mette al centro le persone (proseguendo il filo rosso di FORUM PA 2023 e dell’anno appena concluso), ma anche le organizzazioni: entrambe (persone e organizzazioni) inserite all’interno di altre discontinuità importanti, come quella appunto “organizzativa” che porta a rivedere i processi interni per amministrazioni in grado di rinnovarsi, attrarre i giovani e accogliere il cambiamento, e infine la discontinuità “tecnologica” con le sfide aperte dall’intelligenza artificiale.
Ecco le tre discontinuità sintetizzate da Gianni Dominici, Amministratore delegato di FPA.
In occasione della presentazione dell’Annual Report abbiamo raccolto anche il commento di alcuni ospiti dell’evento, chiedendo loro quali sono le priorità per la PA nel 2024. Ascoltiamo cosa ci hanno detto.
Quali sono le tre priorità per la PA nel 2024?
Giovani, digitale e dirigenza
Ilaria Antonini, Capo del Dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi – MEF
Attrarre e valorizzare i giovani, per rendere la pubblica amministrazione composta da persone che credono in essa e sono orientate al servizio, pronte a esprimersi e a contribuire a un obiettivo comune. Questa la prima priorità per la PA del futuro secondo Ilaria Antonini. La seconda priorità riguarda il processo di trasformazione digitale, che deve essere orientato non solo a migliorare i servizi pubblici, ma anche ad arricchire la professionalità di chi lavora nella PA. Infine, il tema della dirigenza, nodo centrale su cui bisogna lavorare, aumentando nei dirigenti pubblici la consapevolezza del loro ruolo e della loro missione.
Competenze, velocità e consapevolezza
Mario Nobile, Direttore generale di AgID
Assumere persone esperte di dati, esperte di cambiamento, esperte di tecnologie, puntando sulle competenze, tema centrale per le “nuove leve” ma anche per chi già lavora nella PA. Questa la prima priorità per la PA del futuro secondo Mario Nobile. La seconda priorità è la velocità: ci sono tecnologie, l’intelligenza artificiale generativa, in grado di modificare il rapporto della pubblica amministrazione con cittadini e imprese e che vanno sempre più veloci. Alla PA serve la velocità per comprendere queste nuove tecnologie e per riuscire a estrarre da esse il giusto valore. Infine, terza priorità è la consapevolezza del ruolo della PA: lavorare nella PA non significa solo stabilità e sicurezza, ma soprattutto aderire a dei valori.
Persone, contrattazione e comunicazione
Antonio Naddeo, Presidente di ARAN
Mettere al centro le persone, in particolare i dipendenti pubblici, lavorare sulla contrattazione (questo sarà l’anno delle trattative per il nuovo triennio contrattuale nel pubblico impiego) e valorizzare la comunicazione, raccontando quanto di buono c’è nel mondo delle pubbliche amministrazioni e cosa significa lavorare nella PA. Un elemento fondamentale, quest’ultimo, per attrarre i giovani. Queste le priorità per la PA del futuro secondo Antonio Naddeo.
Motivazione delle persone, qualità dei dati, sostenibilità digitale
Sara La Bombarda, RTD e Responsabile Area Strategica Trasformazione Digitale – ARTI Regione Puglia
È fondamentale una grande motivazione e un coinvolgimento delle persone come attori protagonisti del processo di trasformazione digitale all’interno della pubblica amministrazione. Questa la prima priorità per la PA del futuro secondo Sara La Bombarda. La seconda priorità riguarda la qualità dei dati, che sono la base per tutte le nuove tecnologie, a partire dall’intelligenza artificiale. Infine, la sostenibilità digitale: attraverso il digitale si possono perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 e sarebbe molto importante misurare gli impatti diretti e indiretti sulle dimensioni ESG di tutti i progetti di transizione digitale che portiamo avanti nelle nostre amministrazioni.
Soft skills, competenze della dirigenza e cultura comune sulla transizione ecologica
Giusi Miccoli, Strategic Advisor per le politiche di sviluppo del personale
Le tre priorità su cui lavorare sono tutte legate al tema delle competenze, secondo Giusi Miccoli. Prima di tutto si deve investire sulle soft skills, anche per il personale non dirigenziale. La seconda priorità è, invece, lavorare sulle competenze della dirigenza, che deve essere in grado non solo di gestire progetti e processi, come nel caso del PNRR, ma anche di gestire le persone. Infine, si deve creare una cultura comune sulla transizione ecologica tra il personale del settore pubblico e, allo stesso tempo, andare anche ad approfondire specifici aspetti, come per esempio le comunità energetiche.
Servizi digitali sempre più efficienti, formazione e comunicazione
Sergio Talamo, Direttore Comunicazione Istituzionale, Relazioni Istituzionali e Innovazione Digitale Formez
Rendere i servizi digitali sempre più efficienti, con l’obiettivo di una pubblica amministrazione semplice che aiuta le persone. Questa la prima priorità per la PA del futuro secondo Sergio Talamo, che sottolinea la necessità di un utilizzo sempre più attento anche dei nuovi strumenti, come l’intelligenza artificiale. Seconda priorità è la formazione dei dipendenti pubblici sempre nuovi strumenti di aggiornamento. Infine, la comunicazione, puntando a rendere sempre più raffinata e professionale quell’attività che porta l’amministrazione a entrare in contatto con i cittadini.
Benessere, inclusione, valorizzazione delle competenze
Antonella Ninci e Oriana Calabresi, Coordinatrici Rete nazionale dei CUG (Comitati Unici di Garanzia)
Lavorare sul benessere delle persone, che passa attraverso il rispetto, la valorizzazione delle diversità e l’inclusione. E, inoltre, valorizzare le competenze delle persone che già lavorano nella pubblica amministrazione, un personale troppo spesso inquadrato e incasellato in ruoli che invece potrebbero essere espansi, esplorando nuove potenzialità. Queste le priorità per la PA del futuro secondo Antonella Ninci e Oriana Calabresi, Coordinatrici della Rete nazionale dei CUG (Comitati Unici di Garanzia).