Pari opportunità: a Cuneo la prima sentenza contro le discriminazioni di genere
Mercoledì 10 novembre il Tribunale di Cuneo ha emesso la prima sentenza in materia di discriminazioni di genere con l’intervento in giudizio della Consigliera di Parità, riconoscendo i diritti di una lavoratrice in gravidanza a rischio, negati dal suo datore di lavoro.
17 Novembre 2010
Maria Di Paolo
Mercoledì 10 novembre il Tribunale di Cuneo ha emesso la prima sentenza in materia di discriminazioni di genere con l’intervento in giudizio della Consigliera di Parità, riconoscendo i diritti di una lavoratrice in gravidanza a rischio, negati dal suo datore di lavoro.
Due gli aspetti innovativi della sentenza: l’intervento in giudizio della Consigliera Provinciale a fianco della lavoratrice, e l’applicazione del nuovo dispositivo del Codice delle Pari Opportunità, che dopo le modifiche apportate all’inizio del 2010, indica espressamente tra le discriminazioni anche ”ogni trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonché di maternità o paternità, anche adottive, ovvero in ragione della titolarità e dell’esercizio dei relativi diritti”.
Il Decreto Legislativo n. 5 del 25 gennaio 2010 ha recepito, se pur in ritardo, la direttiva europea 2006/54, relativa al principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione ed impiego e ha reso più efficace il contrasto alle discriminazioni sia aumentando le sanzioni – fino a 50mila euro di ammenda e sei mesi di arresto, per i datori di lavoro che non applichino i provvedimenti del Tribunale – sia allargando e precisando il campo delle disparità illecite e l’azione di tutela degli organismi preposti.