Parte il 2014: prendiamo impegni, troviamo soluzioni
Le parole d’ordine che ci sentiamo di lanciare in questo inizio 2014 sono parte integrante della nostra storia: concretezza negli impegni e nelle soluzioni possibili; massima attenzione all’innovazione basata sulle competenze e le professionalità; promozione della connettività tra i soggetti attivi perché lavorino insieme come un sistema coeso.
8 Gennaio 2014
Carlo Mochi Sismondi
Le parole d’ordine che ci sentiamo di lanciare in questo inizio 2014 sono parte integrante della nostra storia: concretezza negli impegni e nelle soluzioni possibili; massima attenzione all’innovazione basata sulle competenze e le professionalità; promozione della connettività tra i soggetti attivi perché lavorino insieme come un sistema coeso.
Su questa base FORUM PA si propone per l’anno che viene un programma di lavoro in tre fasi: un’analisi dello scenario che evidenzi gli obiettivi di medio termine a cui saremo tutti chiamati a lavorare nei prossimi tre/cinque anni; un approfondimento di alcuni obiettivi per l’anno che sta cominciando, evidenziando i processi e le innovazioni istituzionali, organizzative e tecnologiche necessarie per coglierli; la ricerca concreta di soluzioni possibili per singoli aspetti dell’innovazione, attraverso il lancio di alcune “sfide” a cui chiamiamo a rispondere aziende, amministrazioni, mondo dell’Università e della ricerca, cittadinanza attiva, gruppi di lavoro o singoli innovatori.
1. Lo scenario e gli obiettivi di sistema
La PA italiana si trova al centro di un importante processo di revisione e di ripensamento per essere in grado di assumere un ruolo attivo e decisivo nel superamento dei grandi problemi che il nostro paese si trova ad affrontare, di cui la disoccupazione è senz’altro il più devastante. Abbiamo quindi bisogno di una PA alleggerita e dinamica capace di promuovere una ripresa economica che offra buon lavoro ai nostri giovani e a quanti sono stati estromessi dal mondo produttivo. La PA deve sostenere la promozione del sistema imprenditoriale, l’innovazione nelle PMI, la competitività dei territori; l’innovazione diffusa, il nuovo paradigma di sviluppo fatto di green economy, di turismo, di beni culturali, di start-up innovative, ecc.
Affinché questo avvenga è necessario vincere due battaglie di sistema:
innanzi tutto scongelare l’amministrazione. Lo scongelamento deve avvenire su due fronti: sbloccare la geografia istituzionale costruita tutta sulla sopravvivenza degli Enti e non sulle loro missioni; sbloccare il pubblico impiego immobile tra blocco dei contratti, assenza di mobilità, tradimento della valutazione e blocco del turnover, un approccio, che potremmo riassumere nello slogan “Mille enti in meno, 10.000 giovani laureati in più”.
Altrettanto importante è il secondo aspetto costituito dall’esigenza, prioritaria e indispensabile, di saper cogliere le opportunità della programmazione 2014-2020. Qui l’obiettivo è chiaro “Missione 100%” , perché non ci possiamo permettere di mandare indietro neanche un euro di quelli che abbiamo affidato all’Unione europea perché ne faccia occasioni di sviluppo. Ma per arrivarci dobbiamo rivedere le nostre competenze in Europa, la nostra capacità amministrativa, la nostra progettualità, i nostri strumenti conoscitivi, la nostra capacità di fare sistema. Le sette novità di metodo proposte da Barca nel 2012 possono far da guida.
2. L’anno che ci aspetta e gli obiettivi per il 2014
Accanto a queste battaglie che richiedono interventi sistemici e dal respiro ampio non possiamo, però, perdere di vista le tante battaglie quotidiane in cui si trovano coinvolte le nostre amministrazioni, le imprese e i cittadini. I ritardi sono ormai troppi ed è necessario chiamare i diversi attori coinvolti a prendere, da subito, impegni comuni per trovare soluzioni concrete e immediate in grado di far ripartire il paese. Per i prossimi mesi del 2014:
Prendiamo impegni e troviamo soluzioni per una revisione della spesa pubblica che tagli gli sprechi, ma non tagli qualità e quantità dei servizi. I risparmi attesi sono di 3,6 mld nel 2015; 8,3 mld nel 2016 e 11,3 mld nel 2017 rispetto alle spese attuali. Insomma possiamo dire “32 miliardi per lo sviluppo”.
Prendiamo impegni e troviamo soluzioni per una PA digitale che sblocchi l’innovazione tecnologica anche nei comportamenti, introducendo tre grandi target di switch-off: la comunicazione tra amministrazioni non può più in nessun caso essere cartacea, pena la nullità; i pagamenti della PA e verso la PA non possono essere altro che elettronici; le reti della PA devono trovare grandi hub e datacenter razionalizzati. Obbiettivo bandiera tante volte annunciato e mai realizzato è “PA zero carta”.
Prendiamo impegni e troviamo soluzioni per una PA che sia realmente aperta e faccia propri i principi base dell’open government: trasparenza partecipazione e collaborazione, superando così la concezione della PA bipolare, non in grado di rispondere ai bisogni sempre più complessi e articolati e incapace di leggere ed interpretare i bisogni concreti. Una PA che fa rete con i diversi soggetti attivi a livello territoriale.
Prendiamo impegni e troviamo soluzioni perché la PA possa favorire l’imprenditoria innovativa, supportare l’internazionalizzazione e la competitività delle nostre imprese sul mercato globale, promuovere le aggregazioni e le reti, agevolare l’uso intelligente dell’innovazione tecnologica nel nostro sistema produttivo che ancora usa poco e male l’ICT rispetto a tutta la concorrenza europea e internazionale, progettare nuovo sviluppo sostenibile che veda nel patrimonio culturale, ambientale e sociale un’opportunità straordinaria di crescita delle economie territoriali.
3. “Le sfide”: un appello per trovare insieme soluzioni concrete
Rispetto a queste che consideriamo delle priorità per il 2014, accanto ai consueti strumenti della nostra attività (convegni, seminari, laboratori di approfondimento, momenti di net-work, comunicazione online, ecc.) vogliamo lanciare delle sfide ai principali attori (la stessa PA, le imprese, le associazioni dei cittadini, il mondo della ricerca, ecc.) al fine di individuare soluzioni puntuali e immediatamente cantierabili ad alcuni dei problemi chiave.
Nelle prossime settimane proporremo quindi un certo numero di veri e propri “call for solutions” su problemi definiti e concreti. Un comitato scientifico individuerà, tra le soluzioni proposte, quelle ammissibili, anche sulla base di esperienze già realizzate in Italia e all’estero, che saranno poi presentate e valorizzate a FORUM PA 2014 (27-28-29 maggio).
Un programma ambizioso quindi, che rifiuta tanto il chiacchiericcio autoreferenziale, quanto gli inutili proclami generici e punta invece a chiamare gli attori (politica, amministrazione, impresa, cittadinanza attiva) a prendere impegni precisi e a trovare soluzioni concrete, scegliendo con attenzione le singole tessere necessarie per completare il puzzle della ripresa e curando la loro collocazione nel disegno complessivo, senza perdere mai di vista le condizioni dell’effettiva fattibilità, ma con uno sguardo alto e coraggioso verso l’innovazione e il modello di Paese che vogliamo.