Partita la consultazione pubblica sulle Linee guida competenze digitali

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“Digitalizzare senza diffondere le competenze è inutile. Occorre allineare le capacità digitali tra cittadini, imprese e PA”. Così ha aperto i lavori Agostino Ragosa, direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale, alla presentazione delle Linee guida e delle indicazioni operative del Programma nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali, tenutasi il 10 aprile a Roma presso la sede dell’AgID. Le Linee guida sono un documento in progress, aperto alla consultazione pubblica fino al 12 maggio 2014.

15 Aprile 2014

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Redazione FORUM PA

“Digitalizzare senza diffondere le competenze è inutile. Occorre allineare le capacità digitali tra cittadini, imprese e PA”. Così ha aperto i lavori Agostino Ragosa, direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale, alla presentazione delle Linee guida e delle indicazioni operative del Programma nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali, tenutasi il 10 aprile 2014 a Roma presso la sede dell’AgID.

Le Linee guida sono un documento in progress e la prima versione è stata proposta alla discussione di tutti gli attori coinvolti nel corso dell’evento e sarà sottoposta a consultazione pubblica fino al 12 maggio 2014.

La versione 1.0 delle Linee guida sarà presentata nel corso della manifestazione FORUM PA.

Hanno partecipato ai lavori della giornata i maggiori esponenti delle Pubbliche Amministrazioni nazionali e locali per l’attuazione dell’Agenda digitale italiana. Per Formez PA sono intervenuti il Presidente Carlo Flamment e Salvatore Marras, responsabile E-government Open Government.

“La sfida dell’agenda digitale e quella del cambiamento della PA devono essere svolte in parallelo”- ha dichiarato Flamment – “Ha fatto bene il ministro Madia a dare un segnale sui giovani, perché i nativi digitali nella PA sono solo il 15%, concentrato per di più nei comparti che non hanno sofferto del blocco del turn over. E’ vero che c’è bisogno di chi diffonda la cultura digitale, ma dobbiamo concentrare gli sforzi per azioni di accompagnamento rivolte a tutti gli altri, perché le riforme arrivino fino ai centri di spesa, a tutti i dipendenti e ai cittadini".

Molto va ancora fatto, infatti, per sfruttare pienamente ciò che le nuove tecnologie consentono per rendere più efficiente, e dunque meno costoso, il lavoro della PA. Ancora limitata è l’adesione delle pubbliche amministrazioni all’open government e alle pratiche di trasparenza, accessibilità e riuso delle informazioni e dei dati pubblici. Ciò che soprattutto emerge, più che una scarsità dei servizi offerti, è la frequente incoerenza dei prodotti sviluppati, la mancanza di interoperabilità, la scarsa usabilità, il basso livello di sostenibilità e la frammentarietà delle soluzioni adottate.

Non manca la volontà di realizzare le azioni previste dall’Agenda Digitale, quanto piuttosto la capacità di trasformare generiche istanze in soluzioni appropriate adattate alle strutture dati esistenti, alle risorse disponibili, alla praticabilità organizzativa e tecnica.

La definizione delle competenze digitali attinenti il settore pubblico deve comprendere, oltre alle conoscenze di base, le conoscenze, competenze e capacità tecnologiche, organizzative ed etiche necessarie per programmare in materia di: cittadinanza digitale; e-governement; open government.

L’obiettivo di questa azione è realizzare una Pubblica Amministrazione più efficiente, efficace ed inclusiva al servizio del cittadino e delle imprese.

Per accelerare l’innovazione della PA è essenziale sviluppare le conoscenze digitali di tutti i dipendenti pubblici, partendo dalla capacità di programmazione delle strategie digitali da parte dei dirigenti.

Se circa il 35% dei dipendenti si posiziona nella fascia 40-49 anni e circa il 40% nella fascia tra i 50 e i 59 anni, il 6,5% ha compiuto i 60 anni e solo il 18,5 ha meno di 40 anni, si evidenzia un blocco del turnover non più sostenibile e il necessario svecchiamento dei dirigenti e impiegati.

In quest’ottica, è fondamentale la figura dell’e-leader, che deve saper percepire il cambiamento contestualizzato con i processi e con le risorse umane e saper gestire questa fase di transizione per la PA.

Per creare le condizioni favorevoli perché nascano figure di e-leader, si deve avviare un processo di formazione continua che offra alla dirigenza pubblica accesso alle basi fondamentali di cultura, conoscenze, competenze utili.

Considerata la necessità di raggiungere in tempi rapidi e in modo pervasivo un numero elevato di destinatari, si richiede l’impegno e la collaborazione di tutti gli attori che hanno esperienza di formazione per la PA.

Le strutture formative della PA centrale (Formez PA, ISCOM e SNA innanzitutto), quelle delle Regioni (a partire da Toscana, Emilia-Romagna, provincia autonoma di Trento già associate in RITEF) e quelle degli enti locali, in stretto raccordo con l’Agenzia per l’Italia Digitale, il Cisis e l’Anci, devono fare sistema attraverso forme di coordinamento snelle per la promozione delle iniziative, la condivisione di standard, dei format di erogazione dei percorsi e il riuso dei materiali.

I DATI DELLA DIRETTA STREAMING

L’evento è stato trasmesso in diretta streaming al link http://streaming.formez.it/. La diretta ha totalizzato 3.108 visualizzazioni, circa 900 visitatori unici e un picco di 250 utenti contemporanei. Ci sono stati anche degli spettatori dall’estero: Germania (18), Austria (10), Olanda (20), Polonia (11) e anche Belgio, UK e Norvegia.

CONSULTA IL PROGRAMMA

Leggi lo storify dell’evento, seguito con hashtag #culturadigitale e #competenzedigitali

 

 Fonte: Formez PA

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