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Performance e carriera dei dirigenti: un Disegno di legge per mettere al centro le persone

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Il recente Disegno di legge presentato dal Ministro Paolo Zangrillo mira a introdurre criteri più chiari, trasparenti e meritocratici per valutare il personale all’interno dell’amministrazione e per l’accesso alla carriera dirigenziale. È un provvedimento vasto nel suo approccio e importante, perché si basa sulla centralità della persona all’interno dell’azione delle pubbliche amministrazioni. Il fulcro del provvedimento è l’accesso alla dirigenza, con un sistema che prevede sia concorsi pubblici che un canale interno basato sul merito. Ne parliamo in questa puntata della Rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”, a cura di Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, e realizzata in collaborazione con FPA. Nella puntata anche il consueto punto sulla contrattazione 2022-2024

21 Marzo 2025

Performance e carriera dei dirigenti: un Disegno di legge per mettere al centro le persone

Il Disegno di legge sulla valutazione della performance e sulla carriera dirigenziale, presentato al Consiglio dei Ministri e che ora seguirà il suo iter parlamentare, mira a introdurre criteri più chiari, trasparenti e meritocratici per valutare il personale all’interno dell’amministrazione e per l’accesso alla carriera dirigenziale. È un provvedimento vasto nel suo approccio e rappresenta un tentativo di riformare l’accesso alla dirigenza e la performance nelle pubbliche amministrazioni, aspetti cruciali affrontati più volte negli ultimi 30 anni.

È importante perché si basa sulla centralità della persona all’interno dell’azione delle pubbliche amministrazioni. La riforma parte dalla valutazione della performance, che deve diventare uno strumento di crescita, non solo un mero adempimento burocratico. Le novità includono una valutazione più oggettiva e partecipativa, maggiore attenzione alle capacità manageriali e retribuzione legata ai risultati, premiando le eccellenze in modo selettivo.

Il fulcro del provvedimento è l’accesso alla dirigenza, con un sistema che prevede sia concorsi pubblici che un canale interno basato sul merito. La metà dei nuovi dirigenti entrerà tramite concorso pubblico bandito dalla SNA, il 20% tramite un concorso pubblico unico nazionale, e il 30% tramite un canale interno riservato a chi dimostra capacità gestionali e di leadership.

Un provvedimento importante perché, come evidenzia Antonio Naddeo: “essere leader nella pubblica amministrazione non significa solo conoscere regole e direttive, ma anche saper guidare il cambiamento e motivare le persone per una pubblica amministrazione più moderna ed efficace. Questo provvedimento, passando attraverso il dibattito parlamentare, può portare a una pubblica amministrazione più efficiente e innovativa, con la persona al centro”.

Contributo alla Rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”, a cura di Antonio Naddeo, Presidente ARAN

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