#PianoD: il percorso prosegue!

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Dopo il Piano A, il Piano B e financo il Piano C… abbiamo capito che tocca a noi predisporre il PianoD, uno strumento per supportare la pianificazione e l’agenda dell’innovazione del paese in cui si tengano in considerazione anche tutti gli aspetti della vita delle donne e non solo per ragionevoli criteri di pari opportunità ma anche per garantire al paese intero (e non solo alle donne) uno sviluppo maggiore, più veloce e più efficace. Quindi non poteva chiamarsi che "#PianoD: come liberare le risorse delle donne" l’incontro organizzato dalle "WISTER: Women for Intelligent and Smart TERritories" che si è svolto il 28 maggio scorso a FORUM PA 2013. Ecco come ci siamo arrivate, come è andato l’incontro e cosa stiamo facendo per proseguire il percorso avviato circa un anno fa…

10 Luglio 2013

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Flavia Marzano

Dopo il Piano A, il Piano B e financo il Piano C… abbiamo capito che tocca a noi predisporre il PianoD, uno strumento per supportare la pianificazione e l’agenda dell’innovazione del paese in cui si tengano in considerazione anche tutti gli aspetti della vita delle donne e non solo per ragionevoli criteri di pari opportunità ma anche per garantire al paese intero (e non solo alle donne) uno sviluppo maggiore, più veloce e più efficace. Quindi non poteva chiamarsi che "#PianoD: come liberare le risorse delle donne" l’incontro organizzato dalle "WISTER: Women for Intelligent and Smart TERritories" che si è svolto il 28 maggio scorso a FORUM PA 2013. Ecco come ci siamo arrivate, come è andato l’incontro e cosa stiamo facendo per proseguire il percorso avviato circa un anno fa…

WISTER: Women for Intelligent and Smart TERritories. Nata come una semplice mailing list e quasi per caso, lo scorso autunno, principalmente per la necessità comunemente avvertita da molte donne di condividere idee, progetti, discussioni, eventi e proposte.

Non più solo una mailing list oggi, ma 250 donne (e siamo in crescita costante) di diversa estrazione, di diverse competenze, di diverse età, dislocate su tutto il territorio italiano (per ora) ma soprattutto attive per fare cose concrete.

Il nome, anche questo nato quasi per gioco ma nato dalla considerazione che il mondo (una città, un territorio, un paese) non può essere davvero smart se non è inclusivo: abbiamo sentito tante, troppe parole sulle pari opportunità, sul digital divide di genere, sulla necessità di liberare le risorse delle donne, ma le parole sono rimaste troppo spesso solo parole o al limite documenti di indirizzo (se non addirittura normative) ma sono rimaste lettera morta.

A partire da queste considerazioni abbiamo deciso di organizzare un primo incontro che abbiamo tenuto alla Smart City Exhibition di Bologna a Ottobre 2012 e successivamente un secondo a FORUM PA 2013 con un incontro dal titolo che non poteva che essere "#PianoD: come liberare le risorse delle donne".

Dopo il Piano A, il Piano B e financo il Piano C… abbiamo capito che tocca a noi predisporre il PianoD, uno strumento per supportare la pianificazione e l’agenda dell’innovazione del paese in cui si tengano in considerazione anche tutti gli aspetti della vita delle donne e non solo per ragionevoli criteri di pari opportunità ma anche per garantire al paese intero (e non solo alle donne) uno sviluppo maggiore, più veloce e più efficace.

Così abbiamo iniziato il nostro lavoro. All’inizio grazie alla mailing list, ma poi abbiamo continuato su un wiki per poter collaborare con chiunque lo desiderasse (anche non presente nella mailing list) alla stesura dei “position paper” che abbiamo poi presentato all’incontro di ForumPA.

Il leitmotiv dei nostri lavori è stato proprio il titolo “come liberare le risorse delle donne” e lo abbiamo declinato su diverse tematiche che ci toccano dal vivo in tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana:

  • Liberare le risorse delle donne nell’impresa
  • Liberare le risorse delle donne nella Pubblica Amministrazione
  • Liberare le risorse delle donne nella comunità
  • Liberare le risorse delle donne nella scuola, nell’università e nella ricerca
  • L’Agenda Digitale come piattaforma per liberare le risorse delle donne

Per ogni tematica sono stati analizzati dati nazionali e della commissione europea, sono stati segnalati link a documenti e articoli nazionali e internazionali, e sono stati descritti e valutati i seguenti punti:

Di che cosa e di chi stiamo parlando

  • Perché
  • Come
  • Che cosa ci aiuta
  • Che cosa ci ostacola
  • Che cosa possiamo ottenere
  • Regole del gioco
  • Proposte concrete

In particolare quest’ultimo punto è stato sviluppato in ogni position paper proprio per permettere ai decisori, alla classe politica (locale e nazionale), agli imprenditori, agli operatori dei diversi argomenti trattati di poter avere fin da subito strumenti per fare. Strumenti che spesso non richiedono altro che l’attuazione di normative o direttive già esistenti e che praticamente mai richiedono interventi economici di alcun tipo: insomma, il buon senso delle parole diventa buon senso del fare.

La metodologia che abbiamo adottato è stata quella dell’Open Talk per riuscire a garantire una maggiore partecipazione possibile sia nella prima fase online per la definizione dei temi, che durante la stesura dei position paper ma soprattutto nella fase di discussione e dibattito che si è tenuta a ForumPA.

Il dibattito è stato molto vivo e ricco di nuovi spunti anche da parte di chi non aveva potuto partecipare ai lavori online e sono state individuate nuove proposte, nuove attività per ognuna delle cinque tematiche sopra citate. Alla fine del dibattito sui diversi tavoli di lavoro tali spunti sono stati raccolti e illustrati nuovamente in plenaria a cura delle rapporteuse.

Tutto molto bello, ma non finisce qui, ovviamente, non può essere sufficiente.

Stiamo continuando il lavoro online e stiamo incontrando politici (locali e nazionali) che intendano accogliere i nostri spunti e farsi promotori di interventi per renderli operativi tramite progetti di legge, innovazioni di metodo e interventi di governance.

È stato un cammino faticoso visto che ognuna di noi lo ha fatto in aggiunta al proprio lavoro, ma è stato piacevole scoprire la voglia di lavorare insieme, verificare la quantità e la qualità delle competenze e soprattutto le idee e le proposte che nascevano dal dibattito.

Sappiamo che d’ora in poi sarà ancora più faticoso perché dobbiamo individuare gli strumenti giusti e soprattutto le persone giuste, per portare avanti le nostre proposte per farle diventare operative e concrete.

Sappiamo bene che il modo migliore di fare il cittadino è essere cittadino e per questo abbiamo lavorato e continueremo a lavorare.

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