PIAO e Piano anticorruzione, entro aprile 2024 l’adozione per le PA locali: come la tecnologia facilita la redazione

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L’adozione del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), che ricordiamo ingloba i Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, è stata posticipata al 15 aprile 2024 per gli Enti locali. Questa estensione temporale offre l’opportunità di elaborare piani d’azione efficaci e non solo formali al fine di assicurare ai cittadini una pubblica amministrazione più integra, rispondente ai criteri di legalità e responsabilità, in un contesto internazionale che vede l’Italia attivamente impegnata nel contrasto alla corruzione, come evidenziato dall’Indice di Percezione della Corruzione 2023 di Transparency International

29 Febbraio 2024

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Paola Orecchia

Giornalista

Foto di GR Stocks su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/foto-in-scala-di-grigi-di-persona-che-tiene-il-vetro-Iq9SaJezkOE

L’attuale triennio 2024-2026 segna un periodo di rinnovata attenzione e impegno nella lotta contro la corruzione. Le pubbliche amministrazioni sono chiamate a un’azione decisiva attraverso l’adozione del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), che ingloba il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT), è uno strumento che rappresenta non solo un obbligo legislativo, ma anche un’opportunità per rafforzare le basi della trasparenza e dell’efficienza amministrativa.

La scadenza per l’adozione del PIAO per gli Enti locali, originariamente prevista per la fine di gennaio come per la PAC, è stata estesa al 15 aprile 2024. Questo slittamento deriva dal differimento al 15 marzo 2024 del termine per l’approvazione del bilancio di previsione 2024/2026, come disposto dal decreto del Ministro dell’interno del 22 dicembre 2023, e che allo stesso tempo riflette l’obiettivo comune di elaborare piani di azione che non siano soltanto conformi alle disposizioni normative, ma realmente efficaci nel prevenire fenomeni corruttivi. Il comunicato del Presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa, sottolinea l’importanza di questi adempimenti e le aspettative nei confronti delle amministrazioni locali e centrali nel contribuire a un sistema pubblico più integro e trasparente.

Inoltre, si ricorda che il Piano Nazionale Anticorruzione 2022 introduce una nota di semplificazione per quelle amministrazioni ed enti che contano meno di 50 dipendenti. Dopo la prima adozione del PIAO, questi soggetti possono confermare la programmazione già in atto nel triennio successivo, a meno che non emergano nuove circostanze quali fatti corruttivi, disfunzioni amministrative significative, modifiche organizzative rilevanti o variazioni degli obiettivi strategici. Questa semplificazione testimonia un approccio sensibile alle diverse realtà operative all’interno del vasto panorama delle pubbliche amministrazioni italiane, e assicurando al contempo che le misure di prevenzione si evolvano in risposta alle sfide emergenti e contribuiscano efficacemente alla creazione di un ambiente amministrativo caratterizzato da legalità, trasparenza e responsabilità.

La corruzione pubblica percepita dai cittadini

Transparency International, associazione impegnata fin dal 1993 affinché tutti i governi e le amministrazioni pubbliche adottino strumenti di prevenzione della corruzione, ha pubblicato il 30 gennaio scorso l’ultima edizione dell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI). Il CPI 2023 conferma l’Italia al 42° posto nella classifica globale dei 180 Paesi oggetto della misurazione, con un punteggio di 56 su 100 (media globale 43 su 100). Mentre si colloca in basso nella classifica relativa alla sola Europa occidentale e dell’Unione Europea, che vede al top Danimarca (con 90 punti), la Finlandia (87), la Norvegia (84), la Svezia e la Svizzera (entrambe con 82 punti).

Questo punteggio, per ogni Paese, viene determinato attraverso l’impiego di 13 strumenti di analisi standardizzati e di sondaggi che coinvolgono un pubblico di specialisti, assegnando punteggi relativi ai diversi campi d’indagine in base a una scala che va da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello di corruzione percepita).

Ma al di là delle classifiche, l’Italia è tra i Paesi più impegnati nel contrasto alla corruzione come mostra lo sforzo normativo più recente. E in questo contesto, la redazione del PIAO e del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT) rappresentano un’opportunità significativa per le pubbliche amministrazioni di riaffermare il loro impegno verso l’integrità e la lotta alla corruzione, elementi chiave per ristabilire e rafforzare la fiducia dei cittadini nel sistema pubblico.

Norme per il contrasto alla corruzione

Il Parlamento italiano con la legge 116/2009 ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite del 2003 contro la corruzione e ha dettato norme di adeguamento interno. Tra queste, all’articolo 2-bis, ha introdotto il Piano nazionale anticorruzione (PNA).

Il PNA, redatto dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, fornisce alle amministrazioni le linee di indirizzo utili alla redazione del Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, al fine di promuovere efficaci misure di prevenzione della corruzione. Con una cadenza triennale, ma soggetto a revisioni annuali, il PNA favorisce strategie coordinate per affrontare e ridurre i rischi di corruzione all’interno delle strutture pubbliche italiane.

Il mutato quadro normativo fa sì che le amministrazioni (art. 1, co. 2, del d.lgs. n. 165/2001) siano oggi tenute a programmare le strategie di prevenzione della corruzione nel PIAO – Piano Integrato di Attività e Organizzazione, nel quale è confluito il Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT).

Secondo quanto disposto dal PNA redatto da Anac, le PA centrali erano tenute a presentare il PIAO entro il 31 gennaio mentre per i soli enti locali, il termine ultimo per l’adozione del PIAO è fissato al 15 aprile 2024.

Il PIAO prevede un’accurata analisi del contesto esterno all’amministrazione locale. Difatti, l’infiltrazione nei pubblici appalti, il riciclaggio e l’intercettazione di finanziamenti pubblici fanno parte delle strategie mafiose. Purtroppo, i fenomeni corruttivi da parte della criminalità organizzata sono rischi tutt’altro che remoti. A questo proposito, i dati di Fondazione Openpolis rivelano che, nel 2022, ben 36 enti sono stati sottoposti a una gestione commissariale almeno per un periodo (11 i Comuni).

Alla luce di questa realtà e degli ingenti fondi relativi al PNRR, il PIAO assume un’importanza amplificata per gli enti locali. Del resto, lo stesso PNRR prevede che la sua attuazione sia improntata al principio della “sana gestione finanziaria”. Ciò implica la prevenzione delle frodi, anche fiscali, la corruzione, il conflitto di interessi, il divieto di duplicazione dei finanziamenti erogati con altre forme di erogazione di contributi, sia da parte dell’Unione europea che dai singoli Paesi. 

Al fine di uniformare i mezzi di contrasto alla corruzione, l’UE ha lavorato alla proposta di una Direttiva Europea Anticorruzione, che riproduce la struttura e i contenuti della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione. La sua emanazione sarà una ulteriore occasione di miglioramento anche per l’Italia.

PTPCT e PIAO, la soluzione applicativa

La tecnologia sta giocando un ruolo sempre più centrale nel miglioramento e nell’efficientamento del lavoro nella pubblica amministrazione, in particolare nella programmazione e redazione del PIAO che, come sappiamo, include nella sottosezione Anticorruzione e Trasparenza il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT), per le amministrazioni ed enti tenuti alla predisposizione. Strategic PA® di Ecoh Media, ad esempio, è una piattaforma applicativa che permette di avere un controllo generale su tutte le informazioni economiche, quantitative e qualitative presenti all’interno dell’Ente e sulla quale è possibile implementare il modulo Anticorruzione. Tutte le funzionalità del PIAO sono gestite in maniera informatizzata, semplice e automatica. La soluzione è in Cloud, è personalizzabile e certificata ACN.

Per le amministrazioni la possibilità di implementare software avanzati per la gestione del piano anticorruzione, che rispondono alle esigenze normative e operazionali degli enti pubblici, diventa un’opportunità di modernizzazione. Questi strumenti tecnologici offrono una serie di funzionalità chiave per contrastare efficacemente il fenomeno della corruzione, in linea con le disposizioni della legge 190/2012 e successive modifiche. In sintesi, alcune funzionalità utili:

  • Elaborazione automatica del Piano Anticorruzione: è possibile elaborare automaticamente il Piano Triennale Prevenzione della Corruzione e Trasparenza, assicurando che gli enti pubblici siano sempre aggiornati sulle strategie e sulle azioni da implementare per prevenire la corruzione.
  • Accessibilità e conformità alle normative: la piattaforma rispetta le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) 2.1, assicurando che i contenuti web siano accessibili a persone con diverse disabilità, rendendo il sistema inclusivo e rispettoso delle varie esigenze degli utenti.
  • Whistleblowing: la piattaforma permette ai dipendenti della PA di segnalare illeciti in modo sicuro e riservato, in linea con la legge 179/2017 e le linee guida dell’ANAC. Questo strumento è essenziale per promuovere una cultura della legalità e della trasparenza all’interno degli enti pubblici.
  • Mappatura e valutazione dei rischi: il software supporta gli enti nella mappatura e valutazione dei rischi di corruzione presenti nei processi interni, consentendo di adottare misure preventive mirate ed efficaci.
  • Programmazione e monitoraggio delle misure: il software permette di individuare le misure necessarie a mitigare l’esposizione al rischio, di programmare gli interventi nel triennio di riferimento ed infine dare la possibilità ai dirigenti/responsabili dell’Ente di monitorare l’effettiva realizzazione di quanto previsto.
  • Controllo di regolarità amministrativa: il software è a supporto del lavoro del Segretario Generale e del proprio staff per garantire un controllo trasparente e parziale. Infatti è possibile il controllo degli atti amministrativi dell’Ente, estraendo casualmente i documenti, gestendo le sedute di valutazione e registrando le verifiche su apposite schede di controllo.
  • Infrastruttura Cloud: Strategic PA® poggia sull’infrastruttura di Amazon AWS che assicura agli enti pubblici un’infrastruttura cloud sicura, affidabile e sempre aggiornata, in grado di garantire continuità operativa e prestazioni elevate, in linea con gli standard di sicurezza.

In conclusione, l’adozione di software avanzati per la gestione del piano anticorruzione rappresenta una leva strategica per gli enti pubblici che intendono contrastare efficacemente la corruzione, migliorando la trasparenza e l’efficienza amministrativa. Queste tecnologie offrono una serie di strumenti e funzionalità che possono fare la differenza nella lotta alla corruzione, promuovendo una cultura della legalità e dell’integrità all’interno della pubblica amministrazione.

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