Premi a chi denuncia la corruzione nella PA: anche il nostro contest ne parla!
Non siamo così presuntuosi da pensare che le idee del nostro contest “La tua idea per una PA migliore” abbiano potuto ispirare la “Commissione anticorruzione” istituita dal ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. Tuttavia ci fa piacere segnalare che la proposta di prevedere premi per il dipendente pubblico che denuncia casi di corruzione, garantendogli l’anonimato, contenuta nel Piano proposto dalla Commissione era presente anche nell’idea #167 "Premi ai dipendenti pubblici che promuovono etica e legalità" proposta da Laura Strano.
8 Febbraio 2012
Michela Stentella
Non siamo così presuntuosi da pensare che le idee del nostro contest “La tua idea per una PA migliore” abbiano potuto ispirare la “Commissione anticorruzione” istituita dal ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. Tuttavia ci fa piacere segnalare che la proposta di prevedere premi per il dipendente pubblico che denuncia casi di corruzione, garantendogli l’anonimato, contenuta nel Piano proposto dalla Commissione era presente anche nell’idea #167 "Premi ai dipendenti pubblici che promuovono etica e legalità" proposta da Laura Strano.
“Per una PA migliore ci vuole etica”, così esordiva l’idea di Laura Strano di cui qui potete trovare la versione integrale.
La premessa è che sono proprio i dipendenti della PA a conoscere meglio di tutti gli sprechi, le inefficienze e anche le illegalità interne alle amministrazioni. Tuttavia hanno timore di esporsi e denunciare perché temono di subire ritorsioni.
L’idea di Laura Strano è di introdurre un “Forum pubblico dedicato all’etica della singola PA”, una vera e propria vetrina da inserire nei siti web istituzionali delle Amministrazioni, su cui i dipendenti pubblici possano denunciare le irregolarità senza timore di querele o di sanzioni disciplinari.
“Il Forum – conclude Laura Strano – dovrebbe essere una sorta di "zona franca", in cui dovrebbe essere incentivato anche con premi chi ha il coraggio di denunciare le cattive pratiche, ovviamente con cognizione di causa, e chi proponga soluzioni per migliorare i servizi”.
Ancora una volta il web come veicolo di trasparenza? A questo proposito segnaliamo anche un articolo di Arturo di Corinto, uscito su Repubblica.it pochi giorni fa, dal titolo "Hacker in campo contro i corrotti. GlobaLeaks, la denuncia in p2p". L’autore ci presenta GlobaLeaks un tool open source che permette di inviare e archiviare documenti scottanti assicurando l’anonimato al mittente. “La logica che ispira il progetto – spiega di Corinto – è la stessa di Wikileaks, garantire la trasparenza di fatti di interesse pubblico”. La differenza? GlobaLeaks “non prevede un’organizzazione centralizzata per funzionare, e nemmeno una redazione sconosciuta che si incarica di valutare la qualità delle informazioni. Con GlobaLeaks è l’organizzazione che decide di usare lo strumento, ad esempio l’ufficio trasparenza di un ente pubblico, a gestire la piattaforma”.