Appalti pubblici: Patrimoni Pa net riparte dal Rapporto della Commissione sulla corruzione nella PA

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Il 22 ottobre scorso i ministri dell’Interno Cancellieri, della Pubblica Amministrazione Patroni Griffi e della Giustizia Severino hanno presentato il Rapporto “La corruzione in Italia. Per una politica di prevenzione. Analisi del fenomeno, profili internazionali e proposte di riforma”.

15 Novembre 2012

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Il 22 ottobre scorso i ministri dell’Interno Cancellieri, della Pubblica Amministrazione Patroni Griffi e della Giustizia Severino hanno presentato il Rapporto “La corruzione in Italia. Per una politica di prevenzione. Analisi del fenomeno, profili internazionali e proposte di riforma”. Il Rapporto è l’esito del lavoro di un’apposita Commissione istituita il 23 dicembre 2011 dal ministro Patroni Griffi con l’obiettivo di studiare ed elaborare proposte in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione.

“Dal Rapporto – sottolinea Silvano Curcio, Direttore Scientifico dei Tavoli "Committenze-Imprese" di Patrimoni PA net – emergono numerose considerazioni/proposte per tutto il fronte degli appalti pubblici ed anche specificamente per quello degli appalti pubblici di servizi”.

Tra tutte si segnalano in particolare le seguenti proposte della Commissione, che di sicuro susciteranno un acceso dibattito tra gli operatori del settore:

  • introdurre un sistema di qualificazione pubblicistico e nazionale unico per le imprese, predisposto a monte e non per singola gara;

  • ridurre i sistemi di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa a un numero limitato e regolamentare il criterio del massimo ribasso come sistema di aggiudicazione.

“Considerazioni e proposte, queste ultime – sottolinea Curcio – che rimandano direttamente ai temi oggetto di lavoro dei Tavoli "Committenze-Imprese" di Patrimoni PA net e che necessariamente devono prestarsi ad un’attenta lettura, interpretazione e discussione anche ai fini del prossimo avvio del nuovo ciclo di attività, in particolare la proposta pro-massimo ribasso, a scapito dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Ciò non toglie, tuttavia, che specie la proposta a favore del massimo ribasso, appare assolutamente al di fuori da ogni logica di sviluppo in qualità del mercato. E contrasta con i pareri autorevoli dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici e della Direzione Nazionale Antimafia, oltre che delle più importanti Associazioni di imprese del settore, che invece sostengono la maggiore convenienza e trasparenza dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.

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