Kazan Smart City: il modello russo è un hub d’affari internazionale

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Non siamo rimasti indifferenti all’attenzione mediatica riservata alla Russia in quest’ultima edizione dei giochi olimpici, ma dal nostro punto di vista, ci siamo interrogati se vi potesse essere un "modello russo" di smart city da raccontare. E così, un po’ per caso, scopriamo Kazan smart city, il primo progetto di sviluppo urbano in chiave smart dell’intera Russia. La sostenibilità c’è, la partecipazione dei cittadini un po’ meno, perché la smart city russa è un hub d’affari internazionale.

24 Febbraio 2014

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Eleonora Bove

Non siamo rimasti indifferenti all’attenzione mediatica riservata alla Russia in quest’ultima edizione dei giochi olimpici, ma dal nostro punto di vista, ci siamo interrogati se vi potesse essere un "modello russo" di smart city da raccontare. E così, un po’ per caso, scopriamo Kazan smart city, il primo progetto di sviluppo urbano in chiave smart dell’intera Russia. La sostenibilità c’è, la partecipazione dei cittadini un po’ meno, perché la smart city russa è un hub d’affari internazionale.

I riflettori dei XXII Giochi olimpici invernali, conclusi il 23 febbraio 2014 a Sochi, hanno illuminato non solo le competizioni e i suoi protagonisti, ma anche una nazione che porta avanti, tra luci e ombre, una decisa politica interna ed estera. Dalla nostra angolazione, abbiamo cercato di individuare nella Federazione Russa un modello che si potesse annoverare tra quelli che spesso raccontiamo su queste pagine. E’ così che ci siamo imbattuti in un recente progetto di sviluppo urbano, che intende trasformare Kazan, la capitale della Repubblica di Tatarstan, in un hub d’affari internazionale con le migliori condizioni di vita per i suoi cittadini.

Il progetto, la cui partenza era prevista per la fine del 2013, si inserisce in un piano di sviluppo generale della zona di Greater Kazan, per una superficie totale di 7.075 kmq, nel quale è previsto anche l’espansione del Kazan International Airport, lo sviluppo del Administration Centre, Innopolis e il centro logistico multimodale interregionale Sviyazhsk. Kazan smart city è stata quindi pensata in un ampio quadro regionale sostenuto, inoltre, dallo sviluppo di due grandi infrastrutture: una circonvallazione, una sorta di raccordo anulare, costruito intorno all’area di Greater Kazar e una linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà in sole tre ore e mezza Kazar e Mosca. Costo 30 miliardi di dollari; fine lavori, entro il 2018. Le smart city di Masdar City (Abu Dhabi) e Songdo (South Korea) sono i modelli a cui ispirarsi per questo primo esempio in Russia di pianificazione urbana che utilizza un approccio olistico, secondo i criteri della città intelligente. Con un occhio alla sostenibilità energetica e un’attenzione per le più recenti innovazioni nella pianificazione urbanistica e di ingegneria, il progetto si è sviluppato lungo cinque direttrici chiave:

  • Eco-urbanistica

  • Crescita intelligente

  • Smart location (creando economie locali ben sviluppate ed avviate per garantire la sussistenza delle imprese locali, oltre a favorire l’emergere di nuove economie);

  • Low Carbon

  • Inclusione ed Identità

L’obiettivo è stimolare la crescita degli investimenti in alta tecnologia, medicina, istruzione e turismo. Questi infatti i quattro cluster su cui puntare per rilanciare l’economia verso una maggiore modernizzazione e diversità:

Mediacal cluster: prevede un ecosistema di medicina d’avanguardia e d’innovazione nel settore privato attraverso ospedali universitari internazionali, centri diagnostici e di ricerca, un technopark e attrezzature mediche e di produzione biomedica.

Education cluster: il cuore di questa zona sarà il campus Multivaristy, sede di diversi dipartimenti delle principali università mondiali, un ambiente educativo in Russia. Il cluster conterrà anche una scuola internazionale, un centro medico e di ricerca  e un centro di ricerca per lo sviluppo di proprietà intellettuale .

High technology cluster: Centodue ettari dedicati ad una “zona ad economia speciale” denominata Innopolis che servirà come centro di alta tecnologia. Oltre alle agevolazioni fiscali i residenti godranno di ulteriori agevolazioni d’imposta sulle società e sul reddito personale. L’obiettivo della Zona Economica Speciale è quello di attrarre investimenti da parte delle multinazionali d’alta tecnologia.

Tourism cluster: sarà un turismo fortemente orientato agli affari quello a cui mira il progetto di Kazan.

Una mappa per la città

Sul sito del progetto è possibile esplorare una mappa interattiva e scoprire i “quartieri” o meglio i distretti che compongono il centro urbano. Partiamo dal cuore verde di questa smart city, il Metropolitan park – Parkland: 105 ettari di parchi collegati da connettori naturali, ma in alcuni casi anche artificiali, che integrano il centro urbano con il paesaggio naturale in un equilibrio rispettoso della bio diversità. Ad ovest sorgerà invece il Central Business Precinct, quartiere commerciale e d’affari della città, il cui centro propulsore sarà l’International Convention and Exhibition Center di 42.000 mq, mentre 800.000 saranno quelli destinati al centro commerciale. Allo stesso tempo nei quasi 300 ettari del Knowledge and Education Precinct si condenseranno, nelle intenzioni dell’amministrazione, le eccellenze dell’istruzione, della ricerca e sviluppo della Russia. Il campus ospiterà 10.000 studenti, ma anche un parco scientifico che si prevede darà lavoro a 5.000 addetti.  Previsto anche un palazzetto dello sport e un centro medico.

Si punta quindi su settori dall’alto valore aggiunto che possono trasformare Kazan in una città smart di rilevanza globale: un centro di eccellenza per le imprese e la conoscenza internazionale. Almeno questa è la missione della TIDA – Tatarstan Investment Development Agency e della Tatarstan Development Corporation, le due agenzie preposte allo sviluppo e al controllo del progetto.

Governance

Non c’è certo un mistero che tra le intenzioni principali del Presidente del Tatarstan ci sia quello di attirare quanti più investimenti internazionali possibili. Diverse le misure varate per facilitare i partner stranieri. L’organo preposto a tale compito è la TIDA, uno speciale esecutivo del governo della Repubblica del Tatarstan (risponde direttamente al presidente) nata proprio per promuovere una politica volta ad attrarre investimenti. E’ responsabile di tutti i finanziamenti internazionali e progetti di business nella Repubblica. Tra le sue funzioni anche il sostegno alla sigla di partenariati pubblico-privato. Ad agosto 2012 l’agenzia dà vita alla Tatarstan Development Corporation per interagire con gli investitori stranieri e creare le infrastrutture adeguate e le condizioni favorevoli per progetti di investimento immobiliare.

Kazar non può essere a nostro avviso presa da esempio per uno sviluppo urbano sostenibile e partecipato, per chi come noi interpreta il paradigma smart city in chiave di Human Smart City. Per questo è stato volutamente denominato "modello russo", a dare evidenza della forte diversità che lo contraddistingue da quelle esperienze europee, americane, ma anche asiatiche che invece hanno fatto della coprogettazione, della condivisione e della politica digitale i propri cavalli di battaglia. Al tempo stesso è anche corretto avvicinarsi a modelli che, pur utilizzando termini quali "smart" e "ecourbanistica", se ne discostano nei fatti. Kazar mira oltre che alla riqualificazione urbana, anche ad alimentare un settore, quello immobiliare, in forte crisi. Questo però appare possibile solo con l’intervento di grandi investitori stranieri, che dal canto loro chiedono dei progetti integrati su cui investire. Da qui la smart city russa. In Italia progetti di riqualificazione urbana dalle promesse simili risalgono alla fine degli anni ’60 inizio ’70 (ricordiamo il quartiere Corviale a Roma o lo Zen di Palermo) e non hanno avuto lo sviluppo smart previsto. In Russia le cose andranno diversamente?

 

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