Quali indicatori per la virtuosità dei Comuni?

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Lo scorso 14 marzo a Roma FORUM PA ed Engineering tributi hanno organizzato un incontro dedicato alla gestione delle entrate comunali, in particolare modo dei nuovi tributi IMU e RES. Nel corso dell’evento è stato presentato un benchmark sull’efficienza nella gestione delle Entrate proprie dei Comuni. In questo articolo di Nicola Melideo vengono descritte fianlità ed obiettivi del benchmark.

27 Marzo 2012

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Nicola Melideo

Articolo FPA

Lo scorso 14 marzo a Roma FORUM PA ed Engineering tributi hanno organizzato un incontro dedicato alla gestione delle entrate comunali, in particolare modo dei nuovi tributi IMU e RES. Nel corso dell’evento è stato presentato un benchmark sull’efficienza nella gestione delle Entrate proprie dei Comuni. In questo articolo di Nicola Melideo vengono descritte fianlità ed obiettivi del benchmark.

Nella seconda metà dell’anno scorso, la Regione Lombardia ha pubblicato una graduatoria di virtuosità di tutti i Comuni lombardi. A fronte di perplessità mostrate da alcuni Comuni e di alcuni amministratori, la Regione ha scritto una nota, inviata all’ANCI regionale a tutti i Comuni della regione, così concepita:

Da più parti ci vengono richieste informazioni sulla composizione dell’indice sintetico di virtuosità adottato da Regione Lombardia anche in conseguenza delle “classifiche” pubblicate dalla stampa locale.

Precisiamo che ai Comuni è stata data informazione in più occasioni soprattutto dopo il protocollo di intesa firmato il 26 luglio 2011 in cui si è approvata anche la metodologia poi seguita. L’articolazione dei criteri è riportata anche sul numero di ottobre della rivista “Strategie amministrative”

Il risultato finale del lavoro è reperibile sia sul sito di regione Lombardia che sul sito di ANCI Lombardia all’indirizzo http://www.anci.lombardia.it/notizie/La-performance-finanziaria-dei-Comuni-lombardi.asp  

In allegato il testo del protocollo, degli allegati, dei criteri individuati e degli algoritmi utilizzati per i calcoli.

Ricapitolando le varie fasi si possono così sintetizzare:

  • Comuni sono stati suddivisi in più classi demografiche

  • Sono stati presi in considerazione i bilanci consuntivi certificati che sono stati forniti dal Ministero degli interni relativi al triennio 2006-2008. Si è seguita la scelta di non richiedere ai comuni ulteriori informazioni

  • Sono stati individuati dei parametri confrontandoli con esperti e docenti universitari. Ai parametri individuati elaborati con algoritmi sono stati assegnati dei pesi percentuali per la composizione dell’indice finale

  • Sono state introdotte premialità in base alla quota di city users (“popolazione fluttuante”) catturata da ciascun comune capoluogo e con popolazione superiore ai 50.000 abitanti (più alta la quota di city users riferibile a un comune più alto il punteggio di premialità attribuito, in considerazione degli investimenti necessari in termini di servizi e di infrastrutture che gravano sul comune)

  • Sono state introdotte premialità per i comuni che gestiscono in forma associata, tramite l’Unione, i servizi finanziati da Regione Lombardia

  • Sono state introdotte penalizzazioni per i Comuni che non hanno rispettato il patto nel triennio 2007-2009

  • risultati ottenuti sono stati normalizzati su una scala da 0 a 100

L’indice di virtuosità è stato utilizzato in particolare per la suddivisione del 5% del plafond del Patto di stabilità territoriale ceduto da Regione Lombardia assegnando una cifra procapite proporzionale all’indice di virtuosità ottenuto dal Comune.

Come ripetutamente ribadito si tratta di una prima applicazione sperimentale in cui mancano criteri e indicatori rispetto a qualità e quantità dei servizi. E’ significativo che la virtuosità non viene fatta gravare sui non virtuosi ma si individua un finanziamento ad hoc.

Restiamo disponibili per eventuali richieste.

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Fin qui la Regione Lombardia. È molto probabile che ad aver irritato la sensibilità di molti amministratori sia stata la pubblicazione della lista: coloro che demeritano, secondo i criteri di valutazione adottati, non possono di certo gioirne.

L’esperienza della Regione Lombardia, tuttavia, è importante e, probabilmente, sarà seguita da altre esperienze analoghe.
Per questo motivo, un gruppo di esperti di governo locale e la società Engineering Tributi, con l’obiettivo specifico di mettere a punto dei misuratori dell’efficienza dei Comuni nella gestione delle Entrate tributarie, ha progettato e realizzato un proprio sistema autonomo, ancora da perfezionare e certamente suscettibile di sviluppi futuri molto interessanti.

Analogamente all’esperienza della Regione Lombardia, in questo caso i dati dai quali si è partiti sono quelli del Certificato di Conto Consuntivo 2009. Cambia, rispetto al caso della Lombardia, non tanto il sistema di calcolo degli indicatori quanto la loro rappresentazione.
Non è prevista alcuna graduatoria pubblica, ma solo una scheda per ciascun Comune nella quale si effettuano confronti tra il singolo Comune, appunto, ed altri Comuni selezionati con criteri obiettivi: della stessa provincia, della stessa regione, della stessa classe demografica sia a livello di area geografica che a livello nazionale, etc.

Sulla base di ogni indicatore e di ogni cluster viene redatta una specifica classifica, dalla quale, tuttavia, si estrae solo il n° di posizione del Comune interessato e lo si comunica solo a lui.
La pubblicazione non avviene, infatti, pubblicando su un sito web i voti di tutti, ma con una comunicazione personalizzata ai responsabili di ciascun Comune. Di modo che il singolo Comune, per ogni indicatore ha il suo valore (in % o in Euro pro-capite), può disporre dei confronti con i valori medi ed la posizione occupata nella speciale classifica elaborata per quell’indicatore rispetto a quel cluster.
L’evoluzione prevista è quella di fornire, di qui a breve, anche un commento e suggerimenti per le conseguenti scelte amministrative per ogni indicatore che faccia sospettare comportamenti non virtuosi da parte del Comune in esame.

Al fine di dare un’idea di quel che può essere fornito sin da ora a tutti i Comuni d’Italia, si allega un esempio di rapporto disponibile per ciascun Sindaco. Il Comune in questione, ovviamente, ha un nome di fantasia (ma i numeri sono veri).

 

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