Riforma degli enti locali in Sicilia, Bianco: “Se serve possiamo adeguarci alla legge Delrio”

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“La Regione siciliana è stata una pioniera in materia di riforma degli enti locali, ma ora sembra in ritardo rispetto al resto dell’Italia. Se ci sono difficoltà, propongo di adeguarsi alle norme previste dalla legge Delrio”. Così Enzo Bianco, sindaco di Catania, intervenendo al seminario “Città metropolitane, liberi consorzi di comuni.

29 Luglio 2014

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Redazione FORUM PA

“La Regione siciliana è stata una pioniera in materia di riforma degli enti locali, ma ora sembra in ritardo rispetto al resto dell’Italia. Se ci sono difficoltà, propongo di adeguarsi alle norme previste dalla legge Delrio”. Così Enzo Bianco, sindaco di Catania, intervenendo al seminario “Città metropolitane, liberi consorzi di comuni. La riforma siciliana: autonomie locali a confronto” – organizzato dall’assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica e da Formez PA – che si è tenuto il 25 luglio a Catania.

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Obiettivo del convegno, rivolto a tutti gli amministratori locali della Sicilia orientale, è stato quello di proseguire il dibattito sulle trasformazioni istituzionali del territorio siciliano, attraverso l’illustrazione del disegno di legge “Istituzione dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane”, che prevede modifiche strutturali, affidando alle varie realtà responsabilità e autonomia e promuovendo sinergie con le politiche nazionali e con le policy della nuova programmazione 2014-2020.

Patrizia Valenti, assessore alle Autonomie Locali e Funzione Pubblica della Regione Siciliana, ha invece rassicurato gli amministratori locali presenti, sottolineando come la riforma sia una grande occasione per la Regione e annunciando che, entro il prossimo 24 settembre, “avremo un nuovo assetto territoriale: al posto delle province saranno istituiti 9 liberi consorzi e 3 città metropolitane, Palermo, Messina e Catania”.

“Le politiche locali hanno margini di decisione e autonomia, che vanno gestiti sicuramente nei luoghi, ma non possono prescindere da una sinergia con i vari livelli di governo” ha detto Giovanni Vetritto, del Dipartimento Affari Regionali. “L’operazione di ripensamento del territorio voluta da Delrio – ha detto ancora Vetritto – è un processo che richiede anni. Pensare che non si possa affrontare questa sfida perché ad oggi non c’è un quadro delle funzioni, per me rappresenta un errore di prospettiva”. Per Gabriella Nicosia, professore associato di Diritto del Lavoro all’Università di Catania, “mobilità, prepensionamenti e nuove assunzioni rientrano tra le opportunità che la riforma può offrire alla Regione”.

“Tra i compiti di Formez PA c’è quello di accompagnare e far dialogare tra loro le autonomie locali – ha ricordato Arturo Siniscalchi, Direttore Area Politiche Settoriali di Formez PA – ma in questo caso abbiamo in qualche modo partecipato proprio alla ‘costruzione’ della riforma, attraverso la costituzione dei tavoli tecnici".

Al dibattito, coordinato dal giornalista de La Sicilia Mario Barresi, sono intervenuti anche: Patrizia Picciotto, direttore del Dipartimento Programmazione; Daniela Bolognino, professore incaricato di Contabilità di Stato all’Università Roma Tre; Maria Rosa Casuale e Patrizia Consolo, responsabili linee di attività di Formez PA.

CONSULTA IL PROGRAMMA

L’iniziativa si inserisce nell’ambito dei progetti “Verso la costituzione delle aree metropolitane e la riorganizzazione delle Province” e “Azioni di sistema per la capacità istituzionale” (PON GAS 2007-2013; POR Sicilia FSE 2007-2013).

I materiali del seminario

Rassegna stampa seminario Catania

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Rassegna stampa seminario Palermo

 

 Fonte: Formez PA

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