Francesca Gino, professoressa di Business Administration alla Harvard Business School (HBS), che già un anno fa ha portato all’interno del nostro evento la sua visione sui “talenti ribelli”, sarà ospite il 17 giugno del FORUM PA 2022, in occasione dell’evento dedicato agli #innovatoripa. In attesa di questo appuntamento, l’abbiamo incontrata per darle il bentornato e farle qualche domanda su come si può lavorare per attrarre talenti nella PA. Abbiamo parlato di nuove competenze, cultura dell’innovazione, lavoro ibrido. Ascolta l’intervista
8 Aprile 2022
Mauro Tommasi
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“Dai momenti di crisi possono nascere grandi opportunità” diceva sapientemente un anno fa al FORUM PA 2021 Francesca Gino, docente di Business Administration presso la Harvard Business School e autrice di “Talento ribelle”, best seller a cui tante volte abbiamo fatto riferimento sui nostri canali parlando di valorizzazione dei talenti nella PA. Gino – premiata tra i 40 migliori professori di economia under40 al mondo e riconosciuta da Thinkers50 trai 50 pensatori di management più influenti sul pianeta – ha sottolineato più volte nel corso del suo intervento quanto i leader che, durante la pandemia, si sono aperti al cambiamento siano stati più bravi di altri a creare fiducia nelle persone, stimolando il lavoro di squadra. Solo così si può davvero trasformare una crisi in un’occasione di crescita collettiva.
La duplice sfida della ripresa economica e sociale che ci troviamo di fronte è, infatti, molto complessa: da un lato è fondamentale portare a casa gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dall’altro non ci si può dimenticare della nuova programmazione dei fondi strutturali, puntando a spendere nel miglior modo possibile tutte le risorse. Farlo non sarà facile, ma è proprio in virtù di questa complessità che la PA ha l’occasione e il compito di valorizzare al massimo il capitale umano, arricchendosi di nuove competenze e potenziando quelle che già sono al suo interno.
Quando pochi mesi fa abbiamo presentato il nostro “Almanacco degli innovatori” ci siamo ancora una volta resi conto di quanto le ricerche della professoressa Gino sul decision-making e sulle influenze sociali – comparse su testate prestigiose quali il The Economist, il Financial Times e il The New York Times – trovino concreta applicazione sul territorio: i “talenti ribelli”, che per raggiungere determinati obbiettivi superano la cultura dell’adempimento in favore della cultura del risultato, esistono e sono coloro che più di altri possono contribuire a sostenere il processo di cambiamento e rinnovamento del settore pubblico.
Non a caso il claim dell’edizione 2022 del FORUM PA è “Il PAese che riparte”, a riprova di una convinzione ben precisa: la ripresa del nostro paese passa necessariamente da una rigenerazione delle amministrazioni pubbliche. È dunque arrivato il momento di attrarre talenti nella PA: ecco perché abbiamo chiesto a Francesca Gino di essere con noi anche al prossimo FORUM PA 2022, non solo per il suo acclamato standing internazionale, ma anche per guidarci nella ricerca dei metodi più adatti a rendere la PA appetibile ai talenti ribelli del nostro tempo. Il 17 giugno sarà dunque ospite d’onore dell’Arena pomeridiana, durante la quale saranno presentati i tre vincitori della seconda edizione di “Rompiamo gli schemi”, il premio dedicato agli #innovatoripa.
L’abbiamo quindi incontrata per darle il bentornato e farle qualche domanda in attesa del FORUM PA 2022.
Cosa deve fare la PA per attrarre nuovi talenti? “C’è l’opportunità di costruire discussioni più aperte per i talenti e di farli lavorare con uno scopo”, ha detto la professoressa Gino, inoltre, se si guarda ai sondaggi fatti in questi anni di emergenza, ci si rende conto che le persone non solo vogliono trovare più gioia nel proprio lavoro, ma anche che il lavoro sta diventando sempre più una misura per raggiungere obiettivi dal significato più elevato.
Nuove competenze e nuova cultura dell’innovazione . “Entriamo in un futuro che richiederà la capacità di adattarsi e di vivere nell’incertezza”, ha sottolineato la professoressa Gino, e le competenze che vengono richieste oggi sono proprio quelle dei talenti ribelli, in primis capacità di adattamento e curiosità, che ci rendono abili a gestire il cambiamento. Le nuove modalità di lavoro ibrido ci consegnano poi un’ulteriore possibilità di crescita: “Per avere capacità di innovare, specialmente in ambienti in cui l’innovazione deriva dalla collaborazione – ha concluso – il lavoro ibrido aiuta, perché favorisce momenti di deep work e permette di usare la flessibilità al meglio”.