Seconda puntata della rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA” a cura di Antonio Naddeo in collaborazione con FPA. Questa volta parliamo del contratto collettivo nazionale del Comparto Sanità. La firma definitiva è arrivata appena due giorni fa, il 2 novembre. Ecco le principali novità di questo contratto che riguarda circa 550mila dipendenti
4 Novembre 2022
Redazione FPA
Dopo la prima puntata dedicata a fare il punto sui contratti del pubblico impiego, per la Rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA” ci soffermiamo oggi sul contratto collettivo nazionale del Comparto Sanità per il triennio 2019-2021, che è stato firmato proprio in questi giorni. Dopo il via libera della Corte dei Conti, arrivato il 27 ottobre scorso, le organizzazioni sindacali si sono infatti riunite il 2 novembre per la firma definitiva di questo CCNL che riguarda circa 550mila dipendenti, tra personale sanitario e infermieristico e personale amministrativo.
Persone che sono state fortemente impegnate durante il periodo della pandemia e che, con questo accordo, vedono finalmente anche il riconoscimento degli aumenti contrattuali. Un traguardo importante, quindi…ma quali sono le novità e i punti centrali del nuovo contratto sanità? Lo scopriamo in questa puntata della rubrica a cura di Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, in collaborazione con FPA.
“Vorrei sottolineare un aspetto: tutte le sigle sindacali rappresentative del comparto hanno firmato questo contratto…un risultato che non era stato mai raggiunto”, sottolinea Naddeo che poi spiega le principali novità e punti di attenzione, tra cui un nuovo sistema di classificazione del personale e dell’ordinamento professionale, una rivisitazione del sistema degli incarichi, la valorizzazione del merito nella prestazione professionale, tutti i temi molto importanti per quanto riguarda anche l’organizzazione delle aziende sanitarie attraverso lo strumento del del contratto. E poi: un nuovo sistema delle progressioni economiche orizzontali, con incrementi legati al sistema di valutazione che adotterà l’amministrazione, la definizione della nuova disciplina del lavoro a distanza. Infine il contratto raggiunge una rivalutazione complessiva del trattamento economico pari al 7,22%.
Prossimo step centrali per la contrattazione 2019-2021 sarà il contratto del comparto Istruzione e ricerca, un contratto molto complicato che assomma circa un milione e 200mila dipendenti. Le trattative sono in corso, ci saranno novità molto importanti in questo contratto…ne parleremo in questa rubrica appena si scioglieranno i nodi al momento presenti.