La provincia di Trento punta sul telelavoro
La settimana scorsa Giunta provinciale di trento ha approvato lo studio di fattibilità del "Progetto TelePat", dedicato allo sviluppo delle modalità di applicazione e realizzazione del Telelavoro per i dipendenti della Provincia autonoma di Trento, predisposto dal Servizio per il Personale. Nelle prossime settimane partirà la fase di preparazione, che prevede l’invio alle strutture di un questionario informatizzato per individuare l’interesse a tale modalità di lavoro e le attività telelavorabili. Sulla base dei risultati, il gruppo di lavoro appositamente nominato avvierà la sperimentazione.
24 Ottobre 2011
Redazione FORUM PA
La settimana scorsa Giunta provinciale di trento ha approvato lo studio di fattibilità del "Progetto TelePat", dedicato allo sviluppo delle modalità di applicazione e realizzazione del Telelavoro per i dipendenti della Provincia autonoma di Trento, predisposto dal Servizio per il Personale. Nelle prossime settimane partirà la fase di preparazione, che prevede l’invio alle strutture di un questionario informatizzato per individuare l’interesse a tale modalità di lavoro e le attività telelavorabili. Sulla base dei risultati, il gruppo di lavoro appositamente nominato avvierà la sperimentazione.
Sulla base dei risultati raggiunti dalle esperienze già avviate dalla Provincia autonoma di Trento (telecentro di Rovereto e di Borgo Valsugana, telelavoro domiciliare) e presso altri enti, è stato predisposto dal Servizio per il Personale un progetto che coniuga innovazione, flessibilità e benessere organizzativo, con soddisfazione e soluzione di bisogni individuali, in un’ottica di conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, nonché di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica.
Gli assi strategici su cui si è lavorato sono:
- riduzione di costi di gestione e riorganizzazione per l’amministrazione
- conciliazione tra esigenze organizzative e benessere individuale;
- ICT;
- valorizzazione e miglioramento del territorio e dell’ambiente.
Dall’analisi effettuata circa il 70% del personale provinciale attualmente in servizio potrebbe avere le caratteristiche (per il tipo di attività svolta) e l’interesse (per la distanza casa lavoro e/o bisogni di conciliazione) al telelavoro. Per l’avvio della sperimentazione si prevedono di attuare circa 200 postazioni nei prossimi 3 anni.
Le simulazioni eseguite a supporto del progetto hanno evidenziato che gli investimenti informatici iniziali sono ammortizzati al 50% già al primo anno di avvio delle postazioni, grazie alla riduzione dei costi di gestione del personale e delle strutture.
Le tecnologie e i sistemi di supporto informatici (fibre ottiche, docking station, vpn, PiTre, pgp, posta elettronica) già esistenti presso la Provincia permettono di lavorare in telelavoro come presso la sede dell’ufficio.
Tre sono le modalità di telelavoro proposte: telelavoro domiciliare, in telecentri e mobile. È possibile perseguire più obiettivi e raggiungere maggiori risultati se si utilizzano tutte queste modalità.
Per tutta la durata della sperimentazione sono previsti: formazione per i telelavoratori e i loro responsabili, controlli e monitoraggi, valutazione dei risultati.
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