Lavoro agile, una scelta per il benessere di tutti: i numeri lo dimostrano

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Il 18
febbraio scorso il Comune di Milano ha promosso la terza edizione della
Giornata del Lavoro Agile, rivolta
ad aziende, enti e liberi
professionisti che stanno già sperimentando o desiderano sperimentare questa
modalità di lavoro. Già le precedenti edizioni hanno dimostrato come questa
scelta porti evidenti vantaggi per i lavoratori, con un risparmio di circa due
ore al giorno sottratte agli spostamenti, per l’ambiente e non ultimo per le
imprese, in termini di miglioramento della competitività. Quali i numeri emersi
quest’anno? Ce li racconta Cristina Tajani, Assessore Politiche per il Lavoro,
Sviluppo Economico, Università e Ricerca del Comune di Milano.

2 Marzo 2016

C

Cristina Tajani*

Il 18 febbraio 2016 si è tenuta una nuova edizione della Giornata del Lavoro Agile e per il terzo anno consecutivo i dati confermano un interesse crescente da parte di aziende ed enti per questa modalità innovativa di organizzazione del lavoro. Con la partecipazione di 165 tra enti (16) ed aziende (149), quest’anno l’esperienza ha visto un incremento di adesioni dell’11% rispetto al 2015 e del 70% per quanto riguarda le sedi di lavoro coinvolte. Questo ci conferma l’apprezzamento per questa esperienza che ha interessato quasi 10.000 lavoratori.

Quest’anno un’ulteriore novità era rappresentata dalla possibilità di lavorare non solo da casa o da uno spazio pubblico o privato a scelta del lavoratore, ma anche nei coworking accreditati presso l’albo del Comune di Milano che hanno aderito mettendo a disposizione degli aderenti 36 spazi in città e le cui postazioni erano accessibili e prenotabili gratuitamente tramite webapp.

Se pensiamo che oltre il 60% delle persone rispondenti al questionario avrebbero utilizzato mezzi a motore per recarsi al lavoro se non avessero partecipato alla Giornata del lavoro agile, risultano molto importanti anche i dati riguardanti il tempo risparmiato dai lavoratori e la riduzione di inquinamento correlata agli spostamenti, dati confermati da AMAT (Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio s.r.l.).

I dati evidenziati dal questionario che è stato somministrato ai lavoratori “agili” sottolineano infatti che ogni lavoratore ha risparmiato mediamente 104 minuti, circa 1 ore e 45 minuti, dato che conferma quanto rilevato nelle edizioni precedenti, sebbene leggermente inferiore rispetto all’edizione 2015 (112 minuti), e che appare consistente in relazione al fatto che stiamo parlano di una sola giornata di lavoro.

In relazione ai soli spostamenti evitati con mezzo di trasporto a motore privato come conducente sono stati risparmiati in media 40 km, rispetto ai percorsi insieme di andata e ritorno.

Per il 44% dei rispondenti al questionario il lavoro agile è un’esperienza nuova e il gradimento dell’iniziativa è alto, pari ad un punteggio di 4,8 su un massimo di 5.

Gli esiti definitivi del questionario, articolati e arricchiti rispetto ai dati relativi alla diminuzione delle sostanze inquinanti, e un bilancio dell’esperienza triennale, saranno presentati a Milano a Palazzo Marino il 28 aprile 2016.

Siamo davvero orgogliosi di poter affermare che è infine anche grazie a Milano, e all’interesse che l’esperienza voluta dall’Amministrazione milanese ha saputo suscitare presso centinaia di aziende e presso moltissimi altri comuni italiani, che si è arrivati a un disegno di legge in Parlamento volto a normare lo “smart working” o “lavoro agile”, come ha recentemente preferito la Crusca. Il disegno di legge è un passo davvero significativo che emerge a fronte della sperimentazione fortemente innovativa. L’esperienza milanese ha mostrato infatti che non solo non esiste contrasto nel coniugare attenzione per l’ambiente e lotta alle emissioni alla produttività del lavoro, ma che attraverso questa pratica lavoratori e cittadini possono risparmiare tempo per se stessi, diventando lavoratori più efficienti e produttivi e cittadini più sereni. In poche parole: che l’innovazione sociale che esprime questa esperienza è reale e vincente perché intrinsecamente collegata e connessa ai molti livelli di benessere a cui può e deve tendere una città.

*Assessore Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca del Comune di Milano

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