Unified communication & collaboration, cos’è e quali tecnologie servono
Le organizzazioni pubbliche come ecosistema collaborativo e comunicativo. L’Unified Communication & Collaboration ha fatto il suo ingresso nel settore pubblico, per far fronte all’emergenza sanitaria, e oggi si conferma nel riassetto organizzativo che segue l’hybrid working. Tra le innovazioni, la convergenza e integrazione tra telecomunicazioni e informatica che ha rivoluzionato il concetto stesso di workspace semplificando i processi e le interazioni tra colleghi
12 Ottobre 2022
Redazione FPA
Un’attività lavorativa più flessibile, innovativa e inclusiva che soddisfi la necessità di mantenere il flusso di lavoro continuo e la comunicazione tra i colleghi più rapida ed efficace. Sono il valore aggiunto dei sistemi basati sul paradigma dell’Unified Communication & Collaboration, adottato da diverse pubbliche amministrazioni nel periodo della pandemia. Il nuovo modello ha, infatti, garantito la continuità delle prestazioni attraverso strumenti tecnologici e digitali adeguandosi alle disposizioni governative di distanziamento e limitazioni agli incontri in presenza.
Servizi digitali e Unified Communication & Collaboration
Nell’ottica di un ripensamento globale della cultura aziendale e del work life balance legati alle sollecitazioni dello smart e hybrid working e del working from everywhere, l’Unified Communication & Collaboration è dunque diventata una prassi necessaria negli ambienti lavorativi.
Tecnologie quali tool di instant messaging, (chat, sms) file sharing in cloud, servizi web come conference audio-video, condivisione desktop, consentono di snellire e semplificare i feedback tra colleghi abbattendo limiti logistici e geografici assicurando la security dei dati.
Partner, fornitori e dipendenti attraverso le tecnologie digitali possono, di fatto, collaborare grazie al collegamento tra devices non solo nella sede di lavoro, ma ovunque ci sia possibilità di collegamento, comunicando sia in tempo reale che asincrono. Il workflow diventa così più flessibile e agile: si facilita la riduzione del turnover dei dipendenti attraverso la sincronizzazione dei canali e piattaforme e si riducono i costi grazie al sistema cloud.
E se da un lato è evidente che l’operatività ne beneficia in termini di interscambio nel processo decisionale, nello stesso tempo migliora la produttività dei singoli e dei team che godono di una maggiore consapevolezza del proprio valore e delle proprie scelte (empowerment).
Impatto dell’Unified Communication & Collaboration nella Pubblica Amministrazione
Secondo le ultime stime dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano il mercato dell’Unified Communication & Collaboration genererà un giro di affari di 48,3 miliardi di dollari alla fine del 2023 e molte aziende sia pubbliche che private, cavalcando il trend digitale già in auge durante la pandemia nel banking & finance, retail e Pubblica amministrazione, aderiranno sempre di più al nuovo modello di lavoro delineato dalla Unified Communication & Collaboration.
In particolare, il 94% delle PA e il 58% delle PMI hanno consolidato queste forme di lavoro adeguando gli spazi e implementando nuovi schemi strategici. Nell’ottica della razionalizzazione delle spese e la promozione di uno sviluppo economico sostenibile, infatti, le pubbliche amministrazioni si stanno dirigendo verso una comunicazione sempre più digitale: cloud computing, virtualizzazione di sistemi e ottimizzazione delle infrastrutture sono solo alcune delle novità adottate negli ultimi anni.
Le tecnologie che servono
“In questi ultimi due anni abbiamo vissuto dei cambiamenti fondamentali che hanno posto le basi per una nuova concezione di lavoro” – sostiene Simone Lo Russo, A.U. e Founder di Impianti S.p.A -. Trovare una soluzione che permetta a tutti di lavorare al meglio, consentendo l’integrazione con Microsoft Teams, incrementando la produttività ed evitando situazioni di burnout è fondamentale per i nostri clienti”.
E per soddisfare l’esigenza di avere un unico ambiente di lavoro virtuale integrato e sicuro, Impianti S.p.A ha stretto una partnership con Alleo, software house statunitense impegnata in soluzioni che semplificano il lavoro, sostengono la produzione e permettono di contenere i costi perché è tutto racchiuso in un’unica virtual room.
Si tratta di una soluzione facile, intuitiva, basata sul web browsing (WebRTC) che permette agli utenti di interagire su schermi condivisi senza scaricare alcun tipo di client o app, a beneficio della sicurezza.
Ad esempio, la cosiddetta “lavagna” (whiteboard) per i meeting virtuali non è più limitata nella condivisione (uno a molti), ma ha infinite possibilità di condividere e aggiungere file, immagini, annotazioni, etc.., anche con la possibilità di switchare da una tipologia di canvas ad un altro.
Per questo motivo, Alleo è una soluzione adatta alle presentazioni interattive: webinar, riunioni ibride, dashboard in tempo reale, overview e immagine operativa delle operazioni dell’intero del gruppo di lavoro, che rendono la work experience più soddisfacente. Pensiamo all’utilità, qualora il progetto prevedesse gruppi di lavoro distribuiti sul territorio, che necessitano quindi di lavorare da remoto in real-time su progetti complessi come se fossero “in presenza”.
In generale, i sistemi integrati di Unified Communication & Collaboration agiscono sulle dinamiche relazionali tra management, dipendenti e team, assicurando un più elevato livello delle prestazioni e del benessere organizzativo che si riversa in maggiore competitività e agilità.