Spider Truman all’attacco (virtuale) della casta
Impazzano in rete le rivelazioni di un (presunto?) precario di Montecitorio messo alla porta dopo anni di lavoro sottoretribuito, e le ipotesi sul fenomeno si sprecano: esiste davvero, chi è, è solo una bufala? Intanto, di incontrovertibile c’è il fatto che in pochi giorni la pagina appositamente creata su Facebook sta raggiungendo un numero straordinario di lettori, consensi e commenti. Con tutte le conseguenze del caso.
19 Luglio 2011
Tiziano Marelli
Per iniziare darò qualche numero: 75.000, 251.153, 315.725. Uno, invece lo riservo per la fine del corsivo.
Dunque, 75.000 è il totale dei contatti che solo due giorni fa i giornali davano come raggiunto dalla pagina di Facebook “I segreti della casta di Montecitorio”, aperta solo un giorno e mezzo prima da un misterioso e anonimo utente che si cela dietro al nickname di Spider Truman e capace di scatenare l’indignazione dei lettori sui tanti e (spesso) incredibili privilegi dei nostri parlamentari. Il secondo è il numero esatto degli stessi contatti al momento del mio cliccare sul tasto “Mi Piace” della stessa pagina, non più tardi di ieri pomeriggio. Il terzo è l’ammontare dei contatti ancora relativi alla stessa pagina nel momento stesso in cui ho iniziato a scrivere queste righe. Tante volte i numeri valgono molto più delle parole, e fra l’altro – ma l’ha già detto da tempo qualcuno – la matematica è assodato non essere un’opinione, ma che invece potesse esserne decine di migliaia, vista la montagna di – appunto – opinioni che l’iniziativa di Spider Truman ha scatenato (basta darci un’occhiata per rendersene conto), fino a qualche tempo fa nessun matematico avrebbe mai provato ad affermarlo salvo esser certo di essere tacciato di follia.
In questa stessa rubrica, solo qualche settimana fa, avevo azzardato che la rete e le sue infinite ancorché inesplorate possibilità ci avrebbero presto riservato delle novità magari inimmaginabili per il nostro Paese, e quasi alla velocità della luce è comparso Spider Truman a darci manforte. La sua denuncia sui presunti fatti e misfatti della casta vista dall’interno di uno dei suoi massimi santuari (Montecitorio) in un solo pugno di ore si avvia baldanzosamente a frantumare il record di letture che all’argomento – proprio “La Casta” si chiama il libro in questione, uscito quattro anni fa – due super esperti come Gianantonio Stella e Sergio Rizzo avevano dedicato alla categoria, e la loro opera rappresenta un best seller assoluto!
Le ricerche che si sono quasi subito scatenate per capire chi ci sia dietro all’iniziativa, degne dell’attivismo dei migliori servizi segreti, hanno già forse inquadrato (è notizia delle ultime ore) chi possa essere il reo (reo?), ma in verità l’identità non dovrebbe essere difficile da svelare, a meno che i precari (tale l’anonimo si proclama, da tempo immemore) all’interno di una delle nostre più alte istituzioni non siano un numero incontrollabile, e anche questo sarebbe uno scandalo, o quasi. Fra l’altro, mi pare che proprio la scelta del nick dovrebbe aiutare: in molti ricorderanno che Truman è il protagonista di un film di successo (interprete Jim Carrey, uscito nel ’98) che tutti, ma proprio tutti – gli altri attori dello show e i milioni di telespettatori nel mondo che ne seguivano le gesta – conoscevano insieme alla sua storia, protagonista involontario dalla nascita di uno spettacolo quotidiano lungo una vita del quale lui solo ne era all’oscuro fino al momento di “aprire gli occhi” sull’inganno e riconquistare così – di fatto – la libertà: quali altri indizi dovrebbe spargere tutt’attorno il nostro eroe per farsi riconoscere?
Ma conoscere nome e cognome di Spider Truman secondo il mio parare è questione risibile: il problema è che una figura così forse esiste, e che quello che racconta possa essere vero. Già, quello che racconta: in molti sottolineano che si tratta di cose dette, scritte (anche da Stella e Rizzo soprattutto, ma non solo) e risapute, ma che non avevano mai scosso più di tanto le coscienze. Quindi? Semplicemente un’altra dimostrazione della forza e della dirompenza della rete, capace di arrivare a scuotere anche chi non si è mai scosso, e di “portare conoscenza” a fette di popolazione altrimenti non raggiungibili.
Non manca un’altra corrente di pensiero, ed è quella che sostiene si tratti di un personaggio immaginario e immaginifico, e che il tutto sia semplicemente una bufala buona per creare rumore salvo poi, quando smentita, ritorcersi contro chi urla al privilegio di pochi. Anche se fosse così, ma non ci credo, la rete ne uscirebbe protagonista, e significherebbe anche che qualcuno a livelli non infimi sta imparando a manovrarla per scopi torbidi, e anche questo sarebbe spunto sul quale soffermarsi.
Visto che sono in vena di dare i numeri snocciolo l’ultimo, 327.175: è il numero dei contatti che la pagina di Spider Truman ha raggiunto all’atto di finire (o quasi) questo corsivo. Nel breve volgere del tempo impiegato a scrivere queste righe, quindi, il suo “verbo” è stato raccolto da almeno altre 12mila persone. Non male, per un precario (a sentire lui) bistrattato in anni e anni di lavoro sottopagato, prima di essere messo senza troppi riguardi alla porta. Sempre che la storia moltiplicata da Facebook sia vera, la morale potrebbe essere, anche: mai far troppo arrabbiare i paria, soprattutto se sanno sapientemente smanettare in rete e possono trasformarsi in super vendicatori virtuali!
(PAssepartout si toglie la maglia da impiccione intrusivo, si arma e bagaglia di costumino stagionale e quant’altro necessario, parte per le vacanze e promette di tornare per l’inizio di settembre. Vista la “vivacità” del mare magnum in cui ci muoviamo tutti i giorni dell’anno non vacanzieri, è facile immaginare che anche alla ripresa gli spunti di discussione non mancheranno. Buone vacanze a tutti e arrivederci a presto!)