Una PA crea valore…se diventa luogo di innovazione
Costruire nuove forme di engagement, in cui le risorse umane non vengano unicamente impiegate per la loro funzione di strumento di gestione dell’ente, ma siano bensì supportate, stimolate a poter diventare attori di cambiamento, promotori di innovazione in grado di generare benessere e sviluppo per la comunità stessa d’appartenenza. Così il settore pubblico può affrontare le sfide contemporanee.
21 Maggio 2019
Michele Pianetta
Vicepresidente all’Innovazione e Smart Cities ANCI Piemonte
Spesso si evidenzia la necessità di rendere l’amministrazione più innovativa, efficiente, in grado di utilizzare al meglio le risorse disponibili, con particolare riguardo alle potenzialità e alle professionalità dei propri dipendenti.
Eppure, anche nelle stesse organizzazioni pubbliche, si tende a far prevalere criteri di natura quantitativa, usando come “strumenti di misurazione” indicatori più o meno sofisticati e modalità di valutazione attente principalmente ad osservare come sono state svolte le funzioni all’interno di ruoli predefiniti e sovraordinati. Al personale, in sostanza, viene chiesto di occuparsi del regolare funzionamento dell’organizzazione, di focalizzare l’attenzione principalmente, se non esclusivamente, negli ambiti di propria competenza.
Se tale modalità gestionale ed organizzativa può trovare una sua piena valenza in una situazione generale di crescita ordinaria e costante, mostra invece tutti i suoi limiti quando si è di fronte ad una crisi economico-sociale profonda e prolungata, dalla quale si può uscire solo attraverso azioni in grado di promuovere il cambiamento dei processi e, di conseguenza, del modo di intendere la partecipazione attiva dei lavoratori.
Engagement delle risorse umane
Nasce allora la necessità di costruire nuove forme di engagement, in cui le risorse umane non vengano unicamente impiegate per la loro funzione di strumento di gestione dell’ente, ma siano bensì supportate, stimolate a poter diventare attori di cambiamento, promotori di innovazione in grado di generare benessere e sviluppo per la comunità stessa d’appartenenza.
Si può quindi parlare di “burocrazia creativa” oppure fare riferimento alle esperienze dei cosiddetti “laboratori di innovazione”, ossia a modalità radicalmente diverse dagli approcci tradizionali intrapresi con cui il settore pubblico cerca di affrontare le sfide contemporanee, ad esempio creando team di lavoro capaci di identificare e realizzare le idee più promettenti o le soluzioni che emergono all’interno delle stesse organizzazioni.
Ed è proprio con l’intento di valorizzare le buone pratiche degli enti locali in materia di innovazione che come ANCI regionale e con la collaborazione tecnica di FORUM PA abbiamo promosso il Premio “Piemonte Innovazione”, giunto quest’anno alla terza edizione.
È infatti necessario riconoscere consapevolmente quegli ambienti e quelle realtà che creano le condizioni in cui è davvero possibile fare proposte, svilupparle e poterle attuare fattivamente, permettendo ai dipendenti di farsi protagonisti dell’ambiente di lavoro e di confrontarsi attivamente, aggiungendo creatività alla competenza.
Ed ecco che se l’organizzazione di lavoro assume il significato di community, svolgere la propria attività non sarà più solo un dovere cui adempiere, ma l’occasione per manifestare le proprie abilità con la speranza di contribuire a costruire un nuovo modo di agire nella propria quotidianità lavorativa.
Si ringrazia Michele Fatibene, Segretario della Consulta Innovazione – Anci Piemonte, per i diversi suggerimenti utili alla stesura del presente articolo.
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Contributi, riflessioni e spunti per rispondere alla domanda: “Quali sono le iniziative prioritarie perché l’amministrazione pubblica possa creare 'valore pubblico' in una prospettiva di sviluppo equo e sostenibile?”. I risultati di questo processo di ascolto, arricchiti dai contributi che sono stati raccolti durante FORUM PA 2019, saranno raccolti in un white paper finale da sottoporre poi a consultazione pubblica
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