Valutazione delle performance: un pilastro per la creazione di valore pubblico
Creare valore pubblico significa essenzialmente riuscire a migliorare la vita dei cittadini. Allora due domande possiamo porci subito su valore pubblico e valutazione, e provare a rispondere.
2 Aprile 2019
Giovanni Urbani
Evaluator & Public Administration Manager
Si può migliorare la PA e la società con l’aiuto della valutazione? Certamente sì. Si può generare equità e sostenibilità dalla valutazione? Diciamo che è l’obiettivo primario, perché l’etica e la valutazione vera sono vicinissime: ben fatta, <<la valutazione è un nobile impegno>> (C. Weiss, 1998).
Il valore pubblico creato da una amministrazione che sa valutare è indirizzato a soddisfare le esigenze dei cittadini tramite una gestione oculata delle risorse, preservando la capacità di contribuire ad uno sviluppo futuro sostenibile.
I tre elementi fondamentali del valore pubblico
Nel modello classico di Moore di valore pubblico vengono identificati tre elementi fondamentali che definiscono il triangolo strategico e sono rappresentati dalla:
- legittimazione e supporto all’azione pubblica, da parte dei clienti/cittadini/utenti e delle diverse tipologie di stakeholder interni ed esterni, che mettono a disposizione risorse finanziarie, consenso e sostegno;
- capacità operativa delle stesse amministrazioni pubbliche, che deriva dalla coerenza tra risorse destinate alle politiche pubbliche ed obiettivi istituzionali;
- valore prodotto nei confronti del sistema socioeconomico di riferimento, che si materializza nella produzione di risultati oggettivamente validi per gli stakeholder.
L’iniziativa prioritaria della PA è oggi favorire una valutazione delle performance, organizzativa ed individuale, che sia di buon senso e con intelligente rispetto degli equilibri: tra i vincoli dell’economicità e gli obiettivi di socialità, crescita e sviluppo. Serve un cambio di paradigma della PA, indicata spesso come spesa improduttiva, solo oggetto di tagli con le varie finanziarie. Quindi l’amministrazione pubblica può e deve essere un fattore imprescindibile di sviluppo del Paese, con l’ausilio reale della valutazione per la produzione di valore.
Le dimensioni della “produzione di valore” e il concetto di performance
Certo che la dimensione della produzione di valore può essere interpretata in modi completamente differenti, a seconda del contesto socioeconomico di riferimento: dalla generazione di surplus tra risorse finanziarie in entrata e risorse in uscita, alla creazione di opportunità occupazionali, alla distribuzione di reddito, attraverso politiche di investimento infrastrutturale, al benessere organizzativo ed altri interventi vari, con una valutazione delle performance equa. Così è possibile contribuire ad uno sviluppo del Paese che sia sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico secondo i principi e gli obiettivi dell’Agenda 2030, modificando in modo stabile e condiviso i comportamenti, leva del cambiamento organizzativo. In altri termini, un ente pubblico, per governare bene, non può trascurare l’importanza del concetto di performance. Nella Pubblica Amministrazione la performance coincide con la misurazione dei risultati raggiunti dall’ente rispetto a una pianificazione di partenza, per poter verificare l’attuazione delle politiche di sviluppo poste in essere e dunque rendicontarle.
Se il processo di misurazione è funzionale alla valutazione della performance, infatti, questa si traduce a sua volta in valore pubblico, andando incontro ai bisogni di un territorio sia dal punto di vista concreto che ideale.
Emerge quindi da ogni punto di vista come le attività volte a individuare adeguati obiettivi strategici prima, ad articolarli all’interno della struttura organizzativa poi e a misurarne l’attuazione alla fine del processo, consentano agli enti più ambiziosi in termini sia di programmazione che di rendicontazione di sperimentare e accedere a nuove forme di democrazia partecipata, e di raggiungere in sintesi la propria vocazione fondante: garantire il bene comune nel tempo, quello presente e quello futuro.
IL CONVEGNO
La valutazione delle performance della P.A.: la sintesi necessaria a 10 anni dal D.Lgs. 150/09
A FORUM PA 2019 si parte dalla riflessione sul lavoro svolto verso un percorso nuovo di semplificazione e accompagnamento
Roma Convention Center "La Nuvola", 14 Maggio 2019
“Più produttivi facendo cose utili”: la valutazione è la vera innovazione
Lo slogan, molto personale, potrebbe essere: “Più produttivi facendo cose utili” (G.U., Valutare le pubbliche amministrazioni: tra organizzazione ed individuo – Franco Angeli, Milano, 2010). Mediante questo semplice approccio cognitivo si può tracciare una strada, di medio-lungo periodo, che permetta di affrontare e superare con modalità nuove alcuni nodi del paese, per favorire una migliore competitività del sistema, accelerando l’uscita da una crisi che ha profonde radici culturali e creando nuovo benessere per tutti, cittadini e imprese.
Occorrerebbe aprirsi alla learning organization in modo che la valutazione diventi nella PA un “esercizio spontaneo”, mille volte ripetuto, che migliora con il tempo e non solo per la meritocrazia stretta. Una innovazione sistemica. La vera innovazione nella PA è la valutazione, l’innovazione è il principale driver di sviluppo e serve per creare “scenari”. La PA non sa valutare il suo operato oggi, malgrado piccoli passi fatti dalla Riforma Brunetta in poi, quindi non può crescere e non facilita la crescita del paese. Non è possibile che di un intervento pubblico non si conoscano gli esiti; è importante sapere cosa si è fatto, e come lo si è fatto e, soprattutto, cosa è andato a buon fine e cosa no. Occorre fare in modo che i risultati – attesi e realizzati – diventino componente essenziale dei meccanismi operativi delle decisioni allocative e guidino la governance.
Il fine nobile della valutazione deve diventare iniziativa prioritaria nelle PA, nel senso che deve sempre più indirizzare i comportamenti pubblici verso la creazione di valore pubblico.
In conclusione la valutazione delle performance e la creazione di valore pubblico possono diventare la soluzione di tanti problemi tipicamente italiani, con varie dimensioni che caratterizzano la “filiera di produzione di valore pubblico” (rif. Prof. Geert Bouckaert) da parte delle PA: burocratica (in termini di trasparenza ed integrità), idraulica – in termini di abilità e competenze umane sommate all’insieme organizzativo dei processi codificati e decisionali – ed infine dell’efficacia, intesa come grado di soddisfazione dell’utente.
Questo articolo è un contributo al percorso di ascolto “La PA crea valore se…” avviato in vista di FORUM PA 2019 (Roma, 14-16 maggio)