Al via il Tavolo Permanente per l’innovazione in sanità: obiettivi e finalità
Nonostante la Sanità sia uno dei settori del nostro Paese in cui l’innovazione è stata più forte, vivendo una completa trasformazione delle proprie strutture organizzative e del proprio modo di lavorare e rapportarsi con il territorio, la maggior parte delle iniziative di cambiamento sono state applicate seguendo una logica top down, burocratica, senza il coinvolgimento di coloro che sono a contatto diretto con i bisogni del cittadino e dell’operatore professionale.
12 Novembre 2008
Tommaso Del Lungo
Nonostante la Sanità sia uno dei settori del nostro Paese in cui l’innovazione è stata più forte, vivendo una completa trasformazione delle proprie strutture organizzative e del proprio modo di lavorare e rapportarsi con il territorio, la maggior parte delle iniziative di cambiamento sono state applicate seguendo una logica top down, burocratica, senza il coinvolgimento di coloro che sono a contatto diretto con i bisogni del cittadino e dell’operatore professionale.
Questo metodo ha prodotto – nella sanità così come in molti altri settori produttivi – risposte disomogenee, frammentate in piccole e piccolissime iniziative, con il risultato che siamo ancora lontani da una sanità realmente interconnessa.
Per questo a Venezia il 7 e l’8 novembre scorsi cinquanta Direttori Generali di aziende sanitarie ed ospedaliere ed una ventina di referenti delle Regioni si sono incontrati per costituire il Tavolo Permanente per l’innovazione in sanità, uno strumento di lavoro bottom-up che si propone come interlocutore autorevole del governo centrale sul tema del cambiamento del sistema salute.
Molti gli spunti sollevati e le indicazioni fornite dalla due giorni veneziana, dalle visioni di scenario alle proposte operative più concrete, che indicano le priorità su cui concentrare gli sforzi congiunti, fino alle metodologie di lavoro attraverso cui raggiungere gli scopi prefissati. Non solo domande da porre ai decisori politici, quindi, ma anche risposte, soluzioni e piccole o grandi azioni che riportino la Sanità, prima azienda nazionale, a lavorare in una logica di sana restituzione al Paese e ai contribuenti del valore che essi le affidano.
Un programma che Daniele Cortolezzis, della Commissione Nazionale per l’Innovazione di Federsanità, ha illustrato in apertura dei lavori.
La presenza di un così elevato numero di Direttori Generali di aziende sanitarie ha permesso anche di effettuare una rilevazione sullo stato dell’arte rispetto all’investimento in innovazione in sanità e sui bisogni maggiormente sentiti. Il questionario, anche se non ha validità statistica, si è rilevato uno strumento utile e molto apprezzato dai partecipanti. Al momento stiamo elaborando i dati di sintesi che tutti i nostri lettori potranno trovare nella nostra prossima newsletter insieme ad un resoconto completo e alle interviste e ai contributi dei partecipanti.