Anno d’oro per CSI Piemonte
La scorsa settimana la Regione Piemonte ha affidato al CSI Piemonte il compito di guidare l’innovazione del sistema sanitario piemontese. Questo vuol dire che tutte le attività informatiche, sino ad ora gestite con molta indipendenza da parte delle singole Aziende sanitarie regionali, saranno integrate dal CSI in stretta collaborazione con la Direzione regionale Sanità ed il “Sistema” delle Aziende sanitarie regionali con l’obiettivo di razionalizzare e ammodernare l’intero Sistema Informativo Sanitario, a beneficio di cittadini e operatori sanitari.
11 Aprile 2014
Redazione FORUM PA
La scorsa settimana la Regione Piemonte ha affidato al CSI Piemonte il compito di guidare l’innovazione del sistema sanitario piemontese. Questo vuol dire che tutte le attività informatiche, sino ad ora gestite con molta indipendenza da parte delle singole Aziende sanitarie regionali, saranno integrate dal CSI in stretta collaborazione con la Direzione regionale Sanità ed il “Sistema” delle Aziende sanitarie regionali con l’obiettivo di razionalizzare e ammodernare l’intero Sistema Informativo Sanitario, a beneficio di cittadini e operatori sanitari.
Per il Consorzio si stima un aumento significativo del fatturato dovuto appunto alle commesse nel campo della Sanità per circa 60 milioni € annui, fatturato che oggi viene gestito da altri fornitori anche fuori dal Piemonte.
Per il Servizio Sanitario Regionale questa decisione, che vede il CSI lavorare a fianco degli Enti e delle Aziende Sanitarie, consentirà di rendere disponibili servizi importanti come il Fascicolo Sanitario Elettronico, la Ricetta Elettronica ed un Cup integrato che faciliteranno il cittadino nell’accesso ai servizi sanitari regionali e permetterà di conseguire da qui al 2018 un risparmio complessivo stimabile fino a 150 milioni di €, grazie a economie di scala e razionalizzazione dei sistemi informativi.
“Un risultato importante – ha commentato Davide Zappalà, Presidente del CSI Piemonte, in carica fino al 25 maggio prossimo – che arriva dopo un anno impegnativo”. Il Consorzio infatti è stato impegnato in un processo di cambiamento che ha riguardato molti aspetti.
La chiusura di una delle due sedi torinesi e il trasferimento di tutti gli uffici e dipendenti nella sede principale di Corso Unione Sovietica 216 ha permesso un risparmio annuale di circa 2.5 milioni €. È stato ridotto il numero delle posizioni dirigenziali. Sono stati rimodulati i rapporti con l’Unione Industriale, ottenendo così un risparmio e rafforzando il rapporto con il tessuto imprenditoriale piemontese.
“A livello nazionale – aggiunge Zappalà – l’importante accordo recentemente firmato con l’Agenzia per l’Italia Digitale e Consip, per favorire e diffondere l’innovazione nella pubblica amministrazione centrale e locale, rappresenta per il CSI la prima tappa di un indispensabile rapporto con gli Enti nazionali, per indirizzare e arricchire la domanda dei Consorziati in coerenza con quanto previsto dall’Agenda Digitale, tra l’altro mettendo a disposizione di altri soggetti applicativi di eccellenza realizzati dal Consorzio”.
E conclude “Mi dispiace avviarmi, probabilmente, alla conclusione di questa esperienza che mi ha insegnato molto, in particolare che un buon politico, per fare bene il proprio lavoro, deve sforzarsi di mantenere la squadra coesa, i dipendenti di una struttura come la nostra producono costantemente buone idee, l’importante è che ci sia un ambiente managerialmente protetto in cui queste idee possano attecchire e svilupparsi, il grande vantaggio che ho avuto, essendomi trovato ad amministrare un ente strumentale, è che le differenze politiche scendono in secondo piano rispetto al bene comune”.
Fonte: CSI Piemonte