Assistenza domiciliare, il progetto di Samsung e del Gruppo Over dedicato a senior e caregiver

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La pandemia ha dato una forte accelerazione ai progetti di digitalizzazione dell’ambito sanitario. In occasione di FORUM PA SANITÀ 2022 ne abbiamo parlato con Marina Apicella, Paolo Banfi e Antonio Bosio, che ci hanno illustrato come Samsung Electronics Italia e il Gruppo Over hanno collaborato per la realizzazione dell’Over Senior Residence di Roma, il progetto pilota studiato per senior e caregiver

11 Novembre 2022

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Redazione FPA

Smartwatch, tablet e sensori ci accompagnano in tutte le nostre attività e negli ultimi anni hanno fatto il loro ingresso anche nell’ambito dell’assistenza domiciliare e la cura della persona. In occasione di FORUM PA SANITÀ 2022, ne abbiamo parlato nell’appuntamento “Soluzioni di Smart Ageing nell’esperienza delle residenze per Senior” insieme a Marina Apicella, Public Sector Key Account Manager di Samsung Electronics Italia, Paolo Banfi, IT Manager del Gruppo Over, ed Antonio Bosio, Head of Business Development Samsung Electronics Italia.

Soluzioni di Smart Ageing

Da circa un anno, Samsung e il Gruppo Over collaborano per realizzare soluzioni abitative per i senior over 65 autosufficienti o parzialmente non autosufficienti. Attraverso i dispositivi Samsung è stato possibile offrire appartamenti supportati dalla tecnologia, in cui gli ospiti potessero mantenere la propria autonomia, indipendenza e libertà, ma con il sostegno del personale assistenziale presente h24. Personale che però non vive nella stessa abitazione: le persone sono supportate e seguite, ma senza l’invasività di una persona fisicamente presente in casa. Tutto ciò è stato possibile grazie alla tecnologia Samsung, una tecnologia in grado di restituire valore discretamente, senza invadere la vita delle persone. Non ci sono telecamere per monitorare gli ospiti degli appartamenti, ma solo una serie di sensori.

Attraverso la sensoristica vengono monitorati due stati: lo stato ambientale e lo stato della persona. Quest’ultimo viene controllato dallo smartwatch, che dopo aver rilevato i parametri vitali potrà comunicare una situazione di emergenza al personale assistenziale, che in questo modo interverrà mettendosi in contatto con l’ospite. Nella sensoristica riguardante la parte ambientale sono invece compresi oggetti non invasivi e tipicamente invisibili che vengono inseriti all’interno della stanza, come strumenti per monitorare la qualità del sonno durante la notte o dell’aria all’interno dell’appartamento. Anche in questo caso, in presenza di anomalie l’operatore potrà intervenire per verificare lo stato della situazione.

Dal tablet alla personalizzazione del servizio

Come sottolineato da Marina Apicella, Public Sector Key Account Manager di Samsung Electronics Italia, il punto di forza del progetto è l’aver impiegato dispositivi già ampiamente diffusi, non riprogettando quindi device ad hoc. Sono stati infatti utilizzati dispositivi commerciali come smartwatch, smartphone e tablet con delle personalizzazioni che hanno consentito a questi device di essere riconfigurati e ripensati per un utilizzo più verticale, che rispondeva alle esigenze sia dei caregiver che degli ospiti.

Ma Samsung non ha solamente fornito i dispositivi: ridefinizione dei processi e valutazione delle necessità e delle esigenze lato infrastrutturale sono state infatti parti integranti del lavoro, con un occhio sempre rivolto alla sicurezza. Quello tra Samsung e Over è stato quindi un lavoro di co-sviluppo: secondo Paolo Banfi, quello che accomuna le due realtà è l’aver capito l’esigenza di un grande cambiamento: “Tempo fa, quando si costruivano quartieri o zone nuove di città, si pensava ovviamente alla necessità di aprire asili, scuole e quant’altro. Adesso credo che, visto il trend demografico, ci sia appunto la necessità di costruire nuove soluzioni abitative per over 65”.

Una tecnologia “a misura di senior”

Spesso, però, la tecnologia viene vista dagli over 65 con invadenza. Per questo motivo Samsung e il Gruppo Over hanno ragionato a lungo sull’introduzione di alcuni device. Come sottolineato da Banfi: “in fase di progettazione eravamo molto spaventati sull’introduzione di alcuni dispositivi, in particolare sullo smartwatch, perché è l’unico strumento che richiediamo venga indossato”. In realtà, però, una volta spiegate le motivazioni di questa scelta, l’orologio digitale è stato accolto da tutti senza alcun tipo di problematica. “Il tutto va spiegato. Non posso e non mi permetto di entrare nelle loro abitazioni mettendo questi strumenti senza dire che cosa sono”, conclude Banfi.

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