ASUR Marche a FORUM PA 2012
Il suo modello organizzativo, in continua evoluzione e la cui ultima modifica risale all’agosto 2011, e la specifica procedura di gestione autonoma e diretta dei sinistri per responsabilità civile verso terzi. Questi i temi al centro dei seminari che hanno caratterizzato la partecipazione a FORUM PA 2012. dell’Asur Marche, che si trova nell’alta classifica fra le Regioni più virtuose.
Padiglione 7 stand 15A
20 Giugno 2012
Redazione FORUM PA
Il suo modello organizzativo, in continua evoluzione e la cui ultima modifica risale all’agosto 2011, e la specifica procedura di gestione autonoma e diretta dei sinistri per responsabilità civile verso terzi. Questi i temi al centro dei seminari che hanno caratterizzato la partecipazione a FORUM PA 2012. dell’Asur Marche, che si trova nell’alta classifica fra le Regioni più virtuose.
Padiglione 7 stand 15A
- Il modello organizzativo dell’Azienda Sanitaria Unica delle Marche
L’Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche è un’idea abbastanza recente e in evoluzione. Istituita con legge regionale 13/2003, e successivamente modificata con la legge regionale 17/ 2011 -, nasce dalla necessità di mantenere i conti sanitari della Regione sotto controllo, eliminare le parcellizzazioni esistenti prima sul territorio e garantire assistenza di qualità.
L’ASUR Marche, con un’unica personalità giuridica, scaturisce dalla fusione per incorporazione di 13 ex Aziende Sanitarie che, nel 2003, assumono la denominazione di Zone Territoriali. La legge regionale 17/2011 assegna all’ASUR una fisionomia più omogenea, attraverso l’eliminazione delle Zone Territoriali e l’istituzione delle seguenti 5 Aree Vaste. L’Azienda “esercita a livello centralizzato le funzioni d’indirizzo, coordinamento e controllo dell’attività aziendale e delle Aree Vaste, nel rispetto degli obiettivi assegnati e delle direttive impartite dalla Giunta Regionale”. Le sue Aree Vaste sono “entità di riferimento – con autonomia gestionale e operativa nel rispettivo ambito – per l’ottimizzazione dei servizi, la programmazione delle attività su territori confinanti, la gestione integrata dei servizi sanitari e socio-sanitari”.
E’ l’ennesima sfida della sanità nelle Marche, che si trova nell’alta classifica fra le Regioni più virtuose. Sfida da condurre con il supporto di tutti: istituzioni, associazioni, cittadini. Per vincerla è necessario evitare chiusure localistiche e preconcetti, affinché possano nascere obiettivi condivisi e azioni omogenee; nell’interesse primario della collettività e con il sostegno prezioso degli operatori.
- La gestione diretta dei sinistri e la valutazione dei rischi
ASUR Marche ha provveduto a strutturare una specifica procedura di gestione autonoma e diretta dei sinistri per responsabilità civile verso terzi, avviata nell’aprile 2008 ed implementata progressivamente in funzione delle esigenze aziendali emerse sinora. E’ stato così creato un modello organizzativo e gestionale armonizzato su tutta l’architettura aziendale e che vede coinvolti, in forma multidisciplinare, soggetti e professionalità diverse ma complementari. La puntuale raccolta e gestione dei dati relativi alle richieste risarcitorie avanzate e ai contenziosi, effettuata con l’ausilio di un semplice sistema informatizzato gestito a livello centrale dell’azienda, ha permesso la costituzione di uno storico sinistri aziendale.
Lo strumento adottato per l’analisi reattiva sui sinistri ha come assunto la formula: R = P x D, dove R = rischio, P = probabilità/frequenza di accadimento, D = danno procurato. Su tale caposaldo, ai fini della definizione del Rischio Asur, si è pertanto provveduto a costruire due scale valoriali: una per Frequenza ed una per Gravità, la cui intersezione struttura una matrice per il calcolo dell’Indice di Priorità del Rischio, inteso come unità di misura convenzionale numerica del rischio. Attraverso tale strumento di analisi reattiva sui sinistri, l’azienda ha identificato il proprio livello di rischio, lo ha valutato consapevolmente e di conseguenza ha programmato obiettivi ed avviato azioni di riduzione e appropriata gestione dello stesso, al fine di raggiungere l’ineludibile l’obiettivo, ovvero la gestione integrata del Rischio Clinico.