Comunicare la salute per prevenire la malattia
Il sistema sanitario, come attualmente si configura, non è più in grado di sostenersi economicamente. Una delle possibili soluzioni si può rinvenire a monte, nella prevenzione, che passa per l’informazione e la comunicazione di corretti e più sani stili di vita. Quella della provincia di Modena è una realtà molto attiva da questo punto di vista e numerose sono le attività di comunicazione per la salute realizzate dalle Aziende sanitarie.
27 Giugno 2008
Il sistema sanitario, come attualmente si configura, non è più in grado di sostenersi economicamente. Una delle possibili soluzioni si può rinvenire a monte, nella prevenzione, che passa per l’informazione e la comunicazione di corretti e più sani stili di vita. Quella della provincia di Modena è una realtà molto attiva da questo punto di vista e numerose sono le attività di comunicazione per la salute realizzate dalle Aziende sanitarie.
“Stiamo cercando di sperimentare nuovi setting per raggiungere i cittadini là dove ogni giorno compiono le scelte che influenzano la loro salute – sottolinea Giuseppe Fattori, responsabile del Programma Interaziendale “Comunicazione e Promozione della salute” delle Aziende Sanitarie modenesi. L’intento è quello di uscire dai tradizionali luoghi di cura, che troppo spesso hanno una connotazione negativa legata all’idea di malattia e di malasanità, per trasmettere un’idea positiva di salute”.
Nella scuola le attività di educazione alla salute, raccolte nella guida Sapere & Salute, raggiungono più di 30.000 studenti, oltre a personale scolastico e genitori; nei centri commerciali già da diversi anni vengono realizzati cicli di appuntamenti (con animazioni, incontri con operatori e volontari, test, giochi, esibizioni di attività motoria, laboratori di cucina). Nei luoghi di lavoro e nelle università, sono stati aggiunti all’interno dei distributori alimenti salutari, oltre ai tradizionali prodotti. Nelle scuole medie inferiori è in corso una sperimentazione che ha portato all’installazione di distributori automatici dedicati alla vendita esclusiva di alimenti salutari. A quest’iniziativa sono stati affiancati interventi di comunicazione per la salute e nelle classi è stata offerta la possibilità di sviluppare attività di educazione alla salute coerenti con le tematiche del progetto. “Per consolidare queste esperienze – sottolinea Giuseppe Fattori – abbiamo prodotto e divulgato delle linee di indirizzo per i capitolati d’appalto nel settore del vending, insieme a rappresentanti della Federazione Associazioni Regionali Economi e Provveditori, dell’Università La Sapienza di Roma – Istituto di Scienza dell’Alimentazione, di Confida, di Agenda 21 e di Federconsumatori nell’ambito del Coordinamento Nazionale Marketing Sociale. L’obiettivo è favorire l’utilizzo della distribuzione automatica come canale per promuovere la salute”.
La comunicazione per la salute raggiunge anche i luoghi del divertimento: recente è la collaborazione con il gruppo musicale dei Subsonica che, in occasione del concerto modenese del 27 marzo 2008, insieme alle Aziende Sanitarie modenesi, ha promosso la lotta all’AIDS. Nel numero di giugno di Newsonica (la videonewsletter dell’etichetta discografica Casasonica) è stato inserito un documentario dedicato al tema HIV/AIDS con un filmato girato a Modena in cui si danno voce alle varie attività svolte dalle Aziende sanitarie modenesi. Sul fronte della lotta contro il fumo un concorso può essere un modo originale per stimolare comportamenti più sani. Si chiama “Scommetti che smetti?” e ogni anno, grazie alla collaborazione di numerosi soggetti della comunità locale, mette in palio premi per i fumatori che riescono ad abbandonare la sigaretta per almeno quattro settimane nel mese di maggio. Ma come si realizzano questi processi di comunicazione? E ancora come si attivano le giuste sinergie e come viene considerato il ruolo del comunicatore all’interno delle strutture sanitarie? Ne abbiamo parlato con Giuseppe Fattori, responsabile del Programma Interaziendale “Comunicazione e Promozione della salute” delle Aziende Sanitarie modenesi.
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Secondo lei quanta consapevolezza c’è nelle strutture sanitarie del fatto che la comunicazione sia un fattore strategico in grado di introdurre cambiamenti importanti negli stili di vita dei cittadini e quindi nel loro rapporto con il sistema sanitario in generale?
Il grado di consapevolezza su questi temi sta progressivamente aumentando, come testimoniano anche recenti documenti di programmazione nazionali e regionali (quali ad esempio il Programma nazionale “Guadagnare Salute”, il Piano Nazionale della Prevenzione e i relativi Piani regionali) e locali che cercano di istituzionalizzare il ruolo della comunicazione per la salute nelle Aziende Sanitarie. Tuttavia, c’è ancora un ampio margine di miglioramento.
Quali sono i modelli organizzativi idonei a inquadrare correttamente la comunicazione della salute?
Per un’efficace comunicazione per la salute è necessario un modello organizzativo che favorisca l’integrazione tra i diversi soggetti. In provincia di Modena, le Aziende Sanitarie (Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico) stanno sperimentando il programma interaziendale “Comunicazione e promozione della salute”. L’obiettivo è favorire il coordinamento tra servizi/strutture attraverso una gestione per processi, al fine di affrontare tali tematiche in modo sinergico e coerente. Il programma interaziendale favorisce inoltre il coinvolgimento di altri Soggetti della comunità locale.
Cosa manca per lavorare bene nella comunicazione della salute?
La comunicazione per la salute è una disciplina nuova e in continua, rapida evoluzione. Per lavorare bene occorre, dunque, consolidare la rete dei professionisti che all’interno delle diverse istituzioni/enti lavorano in questo ambito, per favorire lo scambio di know how, esperienze e materiali. Per poter agire sui molteplici fattori che influenzano i comportamenti è, inoltre, necessaria una maggiore integrazione tra le diverse discipline: non solo la comunicazione, ma anche l’economia, la psicologia, la sociologia, l’antropologia…
Quali sono i soggetti, istituzionali e non, da coinvolgere per realizzare una corretta ed efficace comunicazione della salute?
Partner per la realizzazione di attività di comunicazione per la salute possono essere tutti i soggetti potenzialmente in grado di influenzare lo stato di salute della popolazione e i suoi fattori determinanti come ambiente, stili di vita,condizioni socio-economiche e accesso ai servizi. Nella nostra esperienza in provincia di Modena, in coerenza con gli indirizzi della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, abbiamo coinvolto in qualità di alleati: Provincia e Comuni; ordini professionali dei medici e dei farmacisti; ospedalità privata; farmacie (Farmacie comunali e Federfarma); il terzo settore; il mondo della scuola e dello sport; l’imprenditoria della produzione e della distribuzione commerciale; i mass media; i sindacati e, recentemente, il gruppo musicale dei Subsonica.
La loro collaborazione viene favorita attraverso un’azione di advocacy finalizzata a creare valore (es. responsabilità sociale, visibilità) per i partner nella partecipazione alle iniziative di promozione della salute. I soggetti che collaborano con noi sostengono autonomamente i costi delle loro attività e le Aziende Sanitarie modenesi sono responsabili della validità scientifica dei contenuti delle iniziative di promozione della salute.