Fascicolo sanitario elettronico: cresciute dell’80% in 3 anni le regioni che lo utilizzano

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Oltre 11 milioni di italiani hanno aperto un proprio fascicolo. Ad oggi digitalizzati 239 milioni di referti. I dati sono stati oggetto di dibattito durante il convegno “La trasformazione digitale per integrare sanità e sociale”, organizzato da Agid e Cnr Icar in collaborazione con FPA a Sorrento

10 Aprile 2019

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Redazione FPA

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Attualmente il 95% delle Regioni italiane dà la possibilità ai cittadini di attivare un fascicolo sanitario elettronico. Il fascicolo può consentire di avere a disposizione in qualsiasi momento i propri dati clinici in formato digitale, eliminando la documentazione cartacea, quindi permettendo risparmi di costo e una migliore accessibilità delle informazioni sanitarie da parte del paziente, nonché delle Asl e delle strutture ospedaliere e facilitando così anche gli interventi di cura ordinari e straordinari.

I numeri del FSE

Secondo le ultime rilevazioni nazionali, in ben 19 su 20 risulta sia stato attivato almeno un fascicolo sanitario elettronico, con una crescita del numero di Regioni che consentono questa opzione del 90% negli ultimi 3 anni. Oggi le Regioni operative sono passate dalle 10 del 2016 alle attuali 19: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Val d’Aosta, Veneto.

Mentre ammontano a 11 milioni e mezzo gli italiani che hanno dato il consenso all’apertura di un proprio fascicolo sanitario elettronico e hanno toccato complessivamente quota 239 milioni i referti digitalizzati.

I dati sono stati oggetto di dibattito durante il convegno “La trasformazione digitale per integrare sanità e sociale”, organizzato il 9 aprile da Agid e Cnr Icar in collaborazione con FPA a Sorrento.

Attori, obiettivi e prossimi passi

La messa a punto e l’implementazione dell’infrastruttura nazionale, degli standard e delle regole tecniche relative al Fascicolo sanitario elettronico coinvolgono una serie di attori istituzionali a cominciare da Agid, con il supporto di Cnr, Mef, Ministero della Salute e Regioni.

Prossimo obiettivo dell’Agenzia per l’Italia digitale, in collaborazione con tutti gli altri attori istituzionali, sarà quello di favorire un’evoluzione del fascicolo sanitario elettronico come punto di accesso unico delle informazioni cliniche del cittadino, secondo il paradigma once only, in base al quale le pubbliche amministrazioni dovrebbero evitare di chiedere agli utenti informazioni già in precedenza fornite.

Il fascicolo potrà diventare lo strumento cardine per abilitare nuovi percorsi di cura e prevenzione personalizzati soprattutto per i malati cronici e gli anziani, anche in collegamento con i sistemi di telemedicina.

Nei mesi a venire l’Agid lavorerà alla definizione di nuove linee guida per migliorare e valorizzare la gestione dei dati che transitano su dispositivi medici, wearable device e fascicolo sanitario elettronico affinché possano integrarsi tra loro ed essere resi fruibili anche al mondo della ricerca.

In questo modo i dati potrebbero essere utilizzati infatti, sempre nel rispetto della privacy degli utenti, per studiare l’incidenza di determinate patologie sulla popolazione o per avviare programmi nazionali di prevenzione, anche con il supporto delle tecnologie emergenti di Intelligenza artificiale.

In questo contesto, l’Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ICAR) è attivamente impegnato nella progettazione e validazione di modelli architetturali, formati di dati e piattaforme tecnologiche a supporto dell’interoperabilità nazionale del fascicolo sanitario elettronico sin dal 2009, attraverso la collaborazione con gli organi competenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in particolare con Agid.

Inoltre, considerata l’enorme quantità di dati sanitari disponibile in forma testuale, recentemente il CNR-ICAR ha focalizzato il proprio interesse nello studio e sviluppo di strumenti per l’estrazione di informazioni da documenti scritti in linguaggio naturale attraverso tecniche di intelligenza artificiale.

Quali documenti sanitari può raccogliere il FSE

Attualmente il fascicolo elettronico può raccogliere una serie di documenti sanitari di base tra cui il profilo sanitario del paziente, i suoi referti, i verbali di pronto soccorso, le lettere di dimissione, i dossier farmaceutici e il consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti. A questi documenti, in alcune Regioni, se ne stanno aggiungendo altri come ad esempio la raccolta delle cartelle cliniche, dei bilanci di salute, i programmi di assistenza domiciliare, piani diagnostico terapeutici, i certificati medici, le vaccinazioni, e altri ancora.

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