Fascicolo Sanitario Personale: la “ricetta” ligure

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Riconosciuto da anni come un progetto necessario e urgente (il Piano per la Sanità elettronica di Brunetta fissava la prima scadenza a giugno 2009), il FSE  fatica ad entrare nella pratica sanitaria, pur essendo protagonista di interessanti sperimentazioni aziendali. Da una di queste – Conto Corrente salute ASL 4 Chiavari – parte il progetto Fascicolo Sanitario Liguria, con l’obiettivo di creare un ambiente in cui le conoscenze siano disponibili in tempo reale, attraverso archivi storici on-line dedicati alle prestazioni sanitarie. Il primo passo è rendere possibile l’interazione tra aziende, Medici di Medicina Generale e assistiti. Con Franca Tomassi – Coordinatore Gruppo Sanità SIIR, Regione Liguria – approfondiamo passaggi, presupposti e valutazioni di un progetto che affronta una integrazione non facile.

21 Dicembre 2009

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Chiara Buongiovanni

Articolo FPA

Riconosciuto da anni come un progetto necessario e urgente (il Piano per la Sanità elettronica di Brunetta fissava la prima scadenza a giugno 2009), il FSE  fatica ad entrare nella pratica sanitaria, pur essendo protagonista di interessanti sperimentazioni aziendali. Da una di queste – Conto Corrente salute ASL 4 Chiavari – parte il progetto Fascicolo Sanitario Liguria, con l’obiettivo di creare un ambiente in cui le conoscenze siano disponibili in tempo reale, attraverso archivi storici on-line dedicati alle prestazioni sanitarie. Il primo passo è rendere possibile l’interazione tra aziende, Medici di Medicina Generale e assistiti. Con Franca Tomassi – Coordinatore Gruppo Sanità SIIR, Regione Liguria – approfondiamo passaggi, presupposti e valutazioni di un progetto che affronta una integrazione non facile.

Il progetto Fascicolo Sanitario Personale – Regione Liguria

Che cosa è? Il Fascicolo Sanitario Elettronico della Regione Liguria è un servizio informatizzato, accessibile via web, per il “deposito” e la “consultazione” dei dati documentali che riguardano la storia medica di ciascun assistito. In pratica, il cittadino potrà rendere accessibile la propria documentazione medica a se stesso, al proprio medico di base e a chi altri deciderà (es. operatori dell’emergenza sanitaria), attraverso un sistema di permessi. “Tutte le funzioni – precisa Franca Tomassi – sono svolte nel rispetto delle norme sulla privacy e delle indicazioni del garante circa la costituzione del Fascicolo Sanitario Elettronico”.

A cosa e a chi serve? L’obiettivo è raccogliere i referti/dati clinici presenti nei sistemi informatici nelle aziende sanitarie, nelle cartelle cliniche dei MMG e degli altri operatori sanitari e renderli disponibili ai cittadini, ai MMG, ai medici ospedalieri, ai medici specialisti e ai medici dell’emergenza. E’ prevista una duplice modalità di utilizzo, per cui il FSE può considerasi al tempo stesso uno strumento di accesso diretto per effettuare on-line operazioni di consultazione e di aggiornamento e uno strumento per scambiare referti / dati tra le cartelle cliniche ospedaliere e del medico.

A che punto siamo ? Il sistema è stato completato lo scorso ottobre, in una prima versione prototipale pronta per valutazioni e verifiche da parte degli utilizzatori. "Ora seguiranno due fasi – spiega la Tomassi. La prima fase, da considerarsi ancora come work in progress, prevede una sperimentazione del servizio su un gruppo ristretto di ASL/AO, di MMG e di pazienti e, per quanto riguarda la disponibilità di referti, coprirà il laboratorio analisi, i referti di pronto soccorso, la radiologia, la neurologia e le anatomie patologiche. La seconda fase prevede l’estensione e il consolidamento del sistema a pieno regime, con le funzionalità aggiuntive e un graduale aumento sia delle aziende che depositano referti sia delle tipologie di referti disponibili sul fascicolo”.

Quando entrerà a regime? Puntiamo per il 2010 a portare il servizio a  “un certo livello di regime”, perché onestamente credo che nell’implementazione di una innovazione come il FSE sia necessaria una progressività che, soprattutto per quanto riguarda i MMG, durerà più di un anno”.

Quanto costa? “Sulla struttura dei costi abbiamo una valutazione in corso. Ad oggi, lo sviluppo della prima parte del progetto è costata circa 580.000 euro, ma evidentemente i costi a finire dipenderanno da una serie di ricadute. Ne cito due: quante e quali migliorie la sperimentazione da parte dei medici ci suggerirà e cosa si deciderà riguardo all’imputazione di una serie di costi “accessori” al progetto (ad esempio il costo del pc e del collegamento per i MMG)”.

Per approfondire gli aspetti tecnici del progetto Fascicolo Sanitario Personale Liguria guarda la presentazione di Franco Greco – ASL 4 di Chiavari al FORUM DELL’INNOVAZIONE Nord Ovest 


La "ricetta" ligure per una integrazione non facile
La strada per il FSE in Liguria sembra ormai spianata. Ma come la stessa dottoressa Tomassi ci spiega  “il FSE è uno dei servizi che la Regione ha progettato per rispondere alla crescente complessità della domanda di assistenza sanitaria. In quest’ottica integrare gli interventi e gli attori coinvolti è assolutamente necessario, ma non facile".
Come sta lavorando la Liguria sui nodi critici dell’integrazione tra MMG, aziende e attori del Servizio sanitario regionale?

I MMG in rete.  “La rete dei MMG è un elemento cardine del FSE.  In Liguria non si può dire completata per una serie di questioni, in primis l’adesione dei medici. Molti non sono ancora informatizzati o lo sono parzialmente. Il coinvolgimento dei MMG è un punto critico, come peraltro è legittimo che sia, e che ci accingiamo ad affrontare ora, cioè dopo aver immaginato i processi organizzativi delle aziende sanitarie, aver  progettato l’architettura informatica e cominciato a gestire la questione normativa. Ora che siamo entrati nella “fase del coinvolgimento” non a caso partiremo proprio dai MMG. La nostra scelta è stata quella di “contrattare” con i MMG, a partire da un’offerta concreta, da un prodotto finito, di cui essi stessi e i loro pazienti potessero cogliere i vantaggi in maniera diretta. Devo dire che questa valutazione ci sta premiando, perché sono molte le richieste di adesione volontaria alla sperimentazione che ci sono pervenute. L’informatizzazione dei MMG è una questione all’ordine del giorno nella contrattazione sindacale e io credo che finché non sarà obbligatorio non avremo il 100% dei MMG in rete. Ma credo anche che, come per tutti i fenomeni virtuosi, quanto più il FSE  sarà diffuso tanto più sarà difficile sottrarsi, perché da un certo momento in poi saranno i pazienti a chiederlo”.

I servizi di sanità digitale.  “Stiamo lavorando a un insieme di servizi che io chiamerei i mattoni fondativi di una gestione integrata dei percorsi di cura. Il FSE è un “mattone” fondamentale. Altri mattoni che io considero fondamentali su base regionale – e a cui stiamo lavorando – sono la rete di prenotazione, attualmente su base provinciale, e l’acquisizione della ricetta su base elettronica, su cui abbiamo cominciato a lavorare con il MEF. Alla base di tutto questo c’è ancora la necessità di avere i MMG in rete".

 La governance regionale della sanità digitale
“Il modello della sanità digitale ligure – spiega la Tomassi – ha tre principali punti di riferimento".

  • la Legge regionale n. 42 del 2006 – isitituitiva del Sistema Informativo Regionale Integrato per lo sviluppo della società dell’informazione in Liguria – che stabilisce che ASL e Regione devono collaborare strettamente per costituire un sistema informativo integrato regionale
  •  il Centro di competenza per la Ricerca e l’applicazione dell’ICT in sanità – istituito dalla stessa legge – che indica una precisa metodologia di lavoro. Si richiede non solo la piena integrazione del sistema informativo regionale ma anche una strettissima integrazione a livello progettuale tra gli enti sanitari e la società di informatica regionale
  • il Piano per la sanità elettronica, all’interno del Piano di sviluppo della società dell’informazione, a cadenza triennale, che indica le priorità di sviluppo della sanità elettronica ligure. In sintesi, da qui al 2011 ci concentreremo su: sviluppo di infrastruttura comune (dall’ anagrafe dei pazienti all’anagrafe degli operatori, al sistema di sicurezza, alla carta di firma  e alla carta nazionale dei servizi); sviluppo strumenti di supporto al governo clinico; sviluppo di strumenti per il supporto clinico e per il miglioramento del servizio verso il cittadino.

"Il FSE, così come è stato costruito, fa riferimento a questo quadro complessivo, assicurando da un lato il mantenimento della storia clinica del paziente e dall’altro il supporto alle attività di governo clinico. Come è evidente – conclude – stiamo lavorando contemporanemente su più piani".

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