Le nuove frontiere della sanità territoriale: ecco il racconto dal FORUM PA CAMP Toscana
Come vincere la scommessa della sanità territoriale? Ne abbiamo parlato il 10 luglio scorso a Firenze, in occasione del FORUM PA CAMP Toscana, il nostro format di incontro e confronto dedicato agli attori locali dell’innovazione e organizzato in collaborazione con Dell Technologies e Intel. Focus su telemedicina e Connected Care, intelligenza artificiale in sanità e modelli e standard per l’assistenza territoriale
26 Luglio 2024
Patrizia Fortunato
Content Editor, FPA
I dati di OpenPNRR parlano chiaro: delle 1350 Case della Comunità (CdC) e delle 480 Centrali Operative Territoriali (COT)[1], previste dalla Missione 6 Salute del PNRR, siamo solo al 35-36% di quello che dovevamo raggiungere, ben lontani dal 70% previsto per la fine del 2° trimestre 2024.
Una sfida che mette alla prova la nostra capacità, come Paese, di innovare e trasformare. Abbiamo cercato di andare oltre i dati, di comprendere qual è l’attuale e futura evoluzione delle strutture assistenziali di prossimità in occasione del FORUM PA CAMP Toscana (il 10 luglio a Firenze, presso il Palazzo degli Affari).
Dopo i primi due appuntamenti, rispettivamente uno a Palermo e uno a Roma, siamo tornati a incontrare gli attori locali dell’innovazione in sanità, grazie anche alla collaborazione con Dell Technologies e Intel. All’evento hanno partecipato i Direttori generali, Sanitari e Amministrativi delle Aziende Sanitarie Locali, delle Aziende Ospedaliere/Policlinici, i responsabili IT della Regione e i Responsabili della Transizione al Digitale (RTD) dei diversi enti.
Ricordiamo molto brevemente che cos’è il FORUM PA CAMP. È, soprattutto, un luogo di incontro e networking tra attori protagonisti del processo di innovazione nella pubblica amministrazione; è a porte chiuse e vuole essere un momento di approfondimento su settori specifici nei diversi territori, un momento di condivisione di esperienze, idee e informazioni. L’obiettivo, però, è anche quello di portare la conoscenza generata nell’incontro al di fuori dei confini regionali. A ogni FORUM PA CAMP, infatti, segue sempre un racconto, come quello che trovate in questa pagina, con video dell’evento e interviste. Infine, viene realizzata una puntata del videopodcast FORUM PA Play per rivivere alcuni momenti e commentarli con esperti e referenti nazionali sul tema. Per il videopodcast dedicato al FORUM PA CAMP Toscana vi diamo già appuntamento a settembre. Rimanete sintonizzati su forumpa.it.
È disponibile la registrazione integrale del FORUM PA CAMP. In questo articolo vi restituiamo qualche spunto emerso dal dibattito e da alcune interviste realizzate nel corso dell’evento.
FORUM PA CAMP Toscana: alcuni spunti dai Talk
Cosa è accaduto nel FORUM PA CAMP del 10 luglio? Sollecitati da una riflessione sulle sfide post PNRR 2026, i relatori hanno condiviso i propri percorsi di innovazione, mettendo in evidenza le priorità e le criticità sullo stato di attuazione dei centri operativi territoriali, delle case di comunità e dei presidi ospedalieri finanziati con fondi del PNRR, in tre talk tematici: “La riforma della sanità territoriale: modelli e investimenti”; “Dalla telemedicina alla Connected Care: l’innovazione che avvicina”; “Intelligenza artificiale in sanità: sfide, opportunità, nodi da sciogliere”.
C’è un mondo dopo il PNRR. C’è l’expertise della Regione Toscana maturata in più di 20 anni di storia, che aiuta a interpretare le lacune del PNRR. La sanità territoriale toscana già partiva con il modello assistenziale dell’infermieristica di famiglia e di comunità, introdotto con la delibera 597 del 2018, e con i modelli organizzativi riproposti dal PNRR, ulteriormente attualizzati e declinati dalla delibera della Regione Toscana 1508 del 2022.
La scommessa della sanità territoriale si vince solo sul territorio e le risposte date dalla sanità territoriale incidono fortemente sulla funzionalità, sulla continuità assistenziale ospedale-territorio, secondo una visione centrata sul cittadino.
Il PNRR è prettamente centralistico, ha come oggetto investimenti infrastrutturali o edilizi. Non si è presa in esame l’identità dei territori, non si è guardato ai bisogni dei territori, in presenza invece di una Riforma che ridisegna modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale (DM 77/2022). Questo è uno degli elementi di maggiore criticità sui quali si dovrà intervenire.
Una carenza sulla quale si dovrà lavorare puntando su professionalità, competenze, strumentazioni. La competenza accumulata in questa regione serve a superare quelle barriere che ci sono oggi: privacy, organizzazioni, competenze, attraverso anche la concertazione, il colloquio, il supporto reciproco.
È stata ribadita l’importanza di interpretare il DM 77, guardando anche al nuovo Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale sottoscritto quest’anno. Sebbene non risolva tutti i problemi posti, questo accordo richiede una rilettura del disegno dei servizi sanitari e prevede che strumenti come l’ICT, la parte digitale e la telemedicina siano inclusi in una rivisitazione dei nostri percorsi di cura.
La Toscana è la prima regione ad aver aderito alla piattaforma di telemedicina messa a bando dalla Lombardia (24 milioni di euro di investimenti) e sono già arrivati i primi mille device per monitorare i parametri vita da dare alle Aziende USL. Il che conferma una maturità digitale del sistema, definita dalla capacità di utilizzare modelli, strumenti e tecnologie: la telemedicina è proprio l’insieme di queste tre componenti.
Si è affrontato anche il tema dell’intelligenza artificiale, un aspetto che impatta sui livelli occupazionali, sui servizi al cittadino e sui trattamenti medici. Il settore sanitario è uno dei più esposti ai rischi di un uso distorto dell’IA. Prima di implementarla in sanità, è indispensabile garantire che l’algoritmo non sia una scatola chiusa, una ‘black box’, e che i risultati che produce siano certi e basati su dati addestrati correttamente. Pertanto, c’è ancora molta strada da fare in sanità. Esistono opportunità nella medicina di precisione, negli esami di laboratorio e in tutto ciò che riguarda la diagnostica come supporto decisionale.
Sono stati riportati alcuni esempi di applicazione dell’IA in sanità, come il progetto Digital Pathology sviluppato in ambito PNRR. Inoltre, è stata proposta una riflessione basata su un’indagine di FPA riguardante l’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro pubblico, che applica un modello di analisi sviluppato negli Stati Uniti da Edward Felten. Questa indagine parte dal concetto di esposizione all’intelligenza artificiale e successivamente di sostituzione di alcune competenze professionali.
I commenti dei partecipanti
A margine del FORUM PA CAMP abbiamo raccolto il commento di alcuni partecipanti, tra partner dell’evento e ospiti dei talk.
Fabrizio Liberatore Sales Director Public Sector – Dell Technologies: “Il settore sanitario attrae sempre più ricerca e innovazione, e ha prospettive sempre più concrete per migliorare il benessere delle persone, che è l’obiettivo ultimo di un sistema sanitario. Oggi vediamo già l’implementazione di progetti che vanno in questa direzione, non solo in ambito sperimentale e di ricerca, ma anche in concreta attuazione nella prevenzione delle malattie e in una migliore diagnosi. Questo avviene nella medicina personalizzata e in tante altre prospettive a medio e lungo termine”. Nonostante i progressi, ci sono ancora resistenze e difficoltà nell’adozione della digitalizzazione nel sistema sanitario italiano. Ecco che allora eventi territoriali, come FORUM PA CAMP, diventano fondamentali per la crescita professionale e l’adozione delle nuove tecnologie.
Cinzia Porrà, Direttore Distretto Livornese – Azienda USL Toscana Nord Ovest, ha sottolineato l’importanza di dotare le zone distretto di strutture e organizzazioni adeguate, per rispondere sia ai bisogni di una popolazione che sta progressivamente invecchiando sia ai fenomeni migratori registrati nel porto di Livorno. Ha evidenziato la necessità di sviluppare il concetto del punto unico di accesso, che funzioni come un pronto soccorso per bisogni sociosanitari e socioassistenziali, e di coinvolgere maggiormente medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Ha inoltre ribadito il valore del confronto con altre esperienze territoriali per migliorare la pratica assistenziale. “L’esperienza anche già magari molto elevata di altri colleghi non può che essere una best practice per noi che dobbiamo portare avanti questa riorganizzazione della sanità territoriale. Oggi ci si rende conto che la sanità territoriale ha altrettanto peso e rilievo, proprio perché, insieme alla parte ospedaliera, possiamo lavorare in maniera sinergica e quindi riorganizzare i bisogni e le risposte sia in acuzie che in termini ordinari o di cronicità, rispondendo così ai bisogni della nostra utenza”.
Andrea Belardinelli, Responsabile Settore Sanità Digitale e Innovazione – Regione Toscana, ha evidenziato come la consapevolezza dei cittadini sull’utilità dei servizi digitali stia crescendo, migliorando l’accesso ai percorsi di cura, dimostrato dall’aumento delle prenotazioni online. Ha menzionato due delibere imminenti che semplificheranno il processo di prescrizione e consegna di ausili e protesi direttamente a domicilio. Ha parlato del ruolo dell’intelligenza artificiale in sanità, auspicando che la tecnologia, pur diventando più pervasiva, continui a essere centrata sulle persone, migliorando il lavoro degli operatori sanitari. “La tecnologia deve essere rincorsa e alcune volte introdotta anche con coraggio; però, deve creare un vero valore per la persona, per il cittadino-paziente, ma anche per tutti gli operatori che vi lavorano. In alcuni casi, le soluzioni di intelligenza artificiale adottate vanno proprio nella direzione di utilizzare tecnologie certificate, rodate e sicure per quanto riguarda i dati e la loro sovranità digitale”.
Alfredo Notargiacomo, Direttore Distretto Aretina – Azienda USL Toscana Sud Est. La sperimentazione sull’intelligenza artificiale, che sta avvenendo in tutto il mondo e in diversi campi, interessa anche la sanità. È un nuovo approccio che dobbiamo ancora comprendere appieno. Ci sono sperimentazioni in atto dappertutto. Nella USL Toscana Sud Est, ad esempio, si sta sperimentando in una casa della salute, quella di Abbadia San Salvatore, una modalità di televisita e telemonitoraggio, utilizzando anche avatar del paziente per la medicina generale. Questo nuovo modo di affrontare la sanità cambia completamente il rapporto medico-paziente. Non tutti sono disponibili a farlo, soprattutto la popolazione anziana, che deve essere educata e addestrata a utilizzare questa tecnologia. Tuttavia, ci sono grandi spazi di manovra perché l’intelligenza artificiale può risolvere alcuni problemi, come quelli del personale di segreteria e della parte organizzativa. “È chiaro che dobbiamo capire appieno come utilizzare le conoscenze mediche e metterle in pratica. E questo è probabilmente l’aspetto più difficile, oltre a quello della privacy”, ha concluso Notargiacomo.
[1] L’ultima rivisitazione del target ha ridimensionato il numero delle COT da 600 a 480.