Il Fascicolo Sanitario Elettronico alla base di un nuovo modello di sanità pubblica
Il potenziamento del FSE, tra gli obiettivi del PNRR, è un’occasione di crescita ed evoluzione per il Sistema Sanitario, non solo per i modelli organizzativi e di governance, ma anche e soprattutto per ridefinire i ruoli di tutti i protagonisti, tra cui i fornitori di soluzioni Hi-Tech. Oltre a un orientamento di natura gestionale, è fondamentale dare il giusto valore al dato mettendolo a fattor comune, per facilitare interoperabilità e semplificazione dei processi digitali. Nell’ambito di FORUM PA 2023, il talk organizzato in collaborazione con DEDALUS ha approfondito gli elementi che stanno portando alla trasformazione digitale del Sistema Sanitario Nazionale alla luce delle nuove linee guida del FSE e le sfide future rispetto all’adozione di nuove tecnologie e change management. Proprio tra FPA e DEDALUS nasce una collaborazione editoriale che nei prossimi mesi prenderà il via
19 Giugno 2023
Claudia Scognamiglio
Consultant Content Producer - Journalist, FPA
Il PNRR ha tracciato le linee di indirizzo strategico per ridefinire e rendere capillari e facilmente fruibili i servizi offerti dal Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), sia per gli utenti esterni che per quelli interni alle Aziende Sanitarie e alle Regioni. Il FSE 2.0 è una occasione per accompagnare il SSN verso una trasformazione digitale che metta al centro il dato come elemento di raccordo tra tutti gli attori in campo.
È questo il focus del Talk “FSE 2.0: nodo strategico della trasformazione digitale del nostro sistema sanitario” organizzato da FPA in collaborazione con Dedalus (principale fornitore di software sanitari e diagnostici in Europa e uno dei maggiori nel mondo) nell’ambito di FORUM PA 2023. L’evento annuale di FPA dedicato alla modernizzazione del settore pubblico, che quest’anno si è tenuto dal 16 al 18 maggio presso il Palazzo dei Congressi di Roma.
Il potenziamento del FSE
Secondo le Linee Guida previste dal Decreto del 20 maggio 2022, vengono definite 4 azioni per il potenziamento del FSE in un’ottica sempre più orientata alla transizione digitale, ovvero: l’architettura rafforzata ai fini dell’interoperabilità del FSE, servizi di sanità digitale omogenei e uniformi, potenziamento della governance nell’attuazione del FSE e uniformità dei contenuti in termini di dati e codifiche.
Queste azioni vogliono portare a una nuova definizione del FSE affinché diventi strumento informativo di riferimento per le strutture sanitarie, punto unico di accesso per i cittadini/pazienti ai servizi del Sistema Sanitario Nazionale, strumento per una assistenza personalizzata e soprattutto fulcro di servizi basati sui dati e sulla loro interoperabilità.
L’accompagnamento di tutti gli operatori sanitari verso un vero e proprio cambio di paradigma culturale rappresentato dalla transizione digitale è stato uno dei temi trattati nel corso del talk, insieme all’attivazione delle strategie e alle iniziative che devono portare al cosiddetto change management ovvero a una nuova visione legata ai cambiamenti e alle sfide dettate dal digitale.
“Come codificare i dati è un tema centrale ed è centrale per la ricerca clinica – interviene Sara Mintrone, Chief Marketing Officer Dedalus Group – Dedalus – e a questo si unisce il tema della formazione che è importantissimo”.
In quest’ottica si è parlato anche di data quality, di uniformità della codifica e di Patient Summary o Profilo Sanitario Sintetico, ovvero il documento informatico sanitario che riassume la storia clinica del paziente e la sua situazione corrente.
“Il progetto è assolutamente complesso, serviva una metodologia strutturata e anche una modalità forse un po’ innovativa per l’Italia – continua Mintrone – Dedalus non solo è il fornitore di riferimento nell’ambito della diagnostica in vitro, ma anche nella parte clinica e nel lavoro dei medici di famiglia. Il tema del patient summary non possiamo rimandarlo tanto, forse è il documento più importante che dovremmo mettere nel fascicolo sanitario e oggi è oggetto anche di discussioni sul tavolo europeo”.
FSE 2.0 L’importanza della governance regionale nell’erogazione dei servizi
Il Governo ha stanziato oltre 610 milioni di euro per l’adozione e l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) nelle Regioni e nelle Province Autonome. Le risorse sono destinate al potenziamento dell’infrastruttura digitale dei sistemi e alla crescita delle competenze degli attori del SSN. In questo scenario, le amministrazioni regionali giocano un ruolo chiave nell’erogazione dei servizi sanitari anche rispetto al concetto di standardizzazione dei processi e di un piano di formazione unico per tutto il territorio nazionale.
“È un fatto per nulla scontato – sottolinea Massimo Bisogno, Direttore Generale Ufficio Speciale per la crescita e la transizione digitale della Regione Campania – perché è il vero elemento che consente alle amministrazioni regionali, ma anche alle aziende sanitarie e ospedaliere, di essere completamente indipendenti da chi eroga il servizio. Con una forte governance regionale [..] abbiamo uno standard che tutti devono rispettare”.
Cambiano dunque anche le modalità con le quali con tutti gli stakeholder coinvolti si confrontano, non solo sulle buone pratiche, ma anche sulle informazioni.
Per la prima volta nel nostro Paese – afferma Gandolfo Miserendino, Dirigente del settore sanità digitale per il Dipartimento per la Trasformazione Digitale – si è attivato un percorso di accreditamento dei fornitori: se parlo di referto di laboratorio analisi ne parlo nello stesso modo nella provincia di Bolzano e in Sicilia e questo è un dato assolutamente rilevante”.
Sulla stessa linea anche Luca Chiarini, Direttore Servizio Comune ICT dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara e Azienda USL di Ferrara. “Quello su cui tutti noi secondo me dovremmo riuscire a lavorare – aggiunge – e specialmente noi aziende, è mettere in condivisione le informazioni e le opportunità, anche se oggi è ancora complicato riuscire a far pervenire esattamente l’importanza dell’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico”.
La tutela dei dati e la privacy by design
Avere una circolazione di dati sanitari digitali così importante, va a favore di tutti gli operatori sanitari e di tutti i cittadini portando vantaggi sia per la salute che per la cura dei pazienti. E se la prossima sfida è l’adozione dei nuovi parametri dettati per il FSE 2.0, altrettanto imprescindibile è il principio della privacy by design, secondo cui la tutela dei diritti e delle libertà degli interessati rispetto al trattamento dei dati personali deve essere garantita con adeguate misure, anche quando si parla di dati sanitari.
“La privacy non deve essere vista alla fine del progetto perché in questo caso diventa un costo, è invece un elemento da considerare nella fase di costruzione dell’iniziativa perché solo allora diventa una risorsa” – precisa Silvia Melchionna, Funzionario, area direttiva, Dipartimento sanità e ricerca, Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
“L’azienda deve sapere dove finisce la sua responsabilità e dove inizia quella della Regione, dove inizia quella di un altro soggetto che accede al fascicolo; ecco l’Autorità ha chiesto chiarezza sulla definizione dei ruoli e delle responsabilità ed è importante che il Fascicolo elettronico sia realizzato in un’ottica di accountability” (ovvero principio di responsabilità), prosegue Silvia Melchionna.
Anche per le aziende e per gli operatori sanitari che si troveranno a utilizzare questo strumento, avere delle misure uniformi sul territorio nazionale, garantisce una tutela dei diritti delle libertà fondamentali degli interessati.
“Abbiamo necessità di mettere insieme più interessi che devono convergere in un unico strumento perché noi dobbiamo capire rispetto alla mole di dati qual è il perimetro entro il quale ci si riesce a muovere – dice Massimo Bisogno.