La sanità elettronica in Europa: un’analisi comparativa
La Commissione europea ha promosso una ricerca di benchmarking comunitario sull’utilizzo dei servizi di e-health. In sintesi: l’87% dei MMG usa il pc, il 48% con connessione a banda larga. Sempre più frequente archiviazione e invio elettronico di dati di pazienti e risultati di laboratorio. Sul piano della qualità, le applicazioni di e-health registrano un impatto diretto su efficienza amministrativa e tempi di attesa. Si identificano tre aree su cui lavorare in via prioritaria: monitoraggio telematico, prescrizioni elettroniche e servizi medici transfrontalieri.
28 Aprile 2008
La Commissione europea ha promosso una ricerca di benchmarking comunitario sull’utilizzo dei servizi di e-health. In sintesi: l’87% dei MMG usa il pc, il 48% con connessione a banda larga. Sempre più frequente archiviazione e invio elettronico di dati di pazienti e risultati di laboratorio. Sul piano della qualità, le applicazioni di e-health registrano un impatto diretto su efficienza amministrativa e tempi di attesa. Si identificano tre aree su cui lavorare in via prioritaria: monitoraggio telematico, prescrizioni elettroniche e servizi medici transfrontalieri.
La rilevazione effettuata dalla Commissione europea segue la linea adottata nel 2004 con il Piano d’azione per sviluppare l’utilizzo di ICT nel settore della sanità e rafforzata con la Lead Market Initiative del 2008, coinvolgendo circa 7000 MMG nel corso del terzo quadrimestre del 2007. I risultati verranno presentati e discussi nella prossima Conferenza Europea sull’e-Health che si terrà in Slovenia il 6 e 7 maggio, ma il Rapporto e le schede di ciascuno dei 29 Paesi sono già disponibili sul sito della Commissione. A seguire una sintesi dei principali risultati:
- Circa il 70% dei medici europei usa internet e il 66% usa il mezzo computer per la propria attività di consulto. Permangono differenze consistenti tra i diversi Paesi, la Danimarca ha la più alta penetrazione di banda larga tra i MMG (91%), la Romania la piu bassa (5%).
I dati del paziente di natura amministrativa sono conservati in formato elettronico nell’80% delle pratiche generali: nel 92% di questi casi si conservano elettronicamente anche i dati medici che riguardano diagnosi e medicinali; mentre nel 35% si conservano elettronicamente anche le immagini radiologiche. Il 40% dei medici europei trasmette elettronicamente dati ai laboratori ma solo il 10% usa la trasmissione elettronica verso altri centri sanitari.
- I Paesi generalmente più avanzati in termini di accesso alle ICT e di connettività sono i più propensi ad utilizzarle per motivi professionali. Ad esempio la Danimarca, dove internet ad alta velocità è disponibile più che in ogni altro paese in Europa, vede un uso decisamente estensivo delle comunicazioni via email tra medici e pazienti arrivando a circa il 60% delle pratiche (media europea: 4%)
- La prescrizione elettronica (e-prescribing) è praticata solo dal 6% dei MMG europei ed è uno strumento utilizzato ampiamente solo in tre Stati Membri: Danimarca (97%), Olanda (71%) e Svezia (81%).
- Lo scambio transfrontaliero di dati di pazienti è decisamente una pratica rara, riscontrabile solo nell’1% dei MMG europei, con la più alta percentuale in Olanda al 5%. La Commissione ha già inserito nel proprio Piano di lavoro 2008 la stesura di raccomandazioni sull’interoperabilità transfrontaliera dei sistemi di archiviazione in sanità e lancerà, con la partecipazione di diversi Paesi, un progetto sui servizi transfrontalieri di e-health per i pazienti che viaggiano nell’UE.
- La maggioranza dei medici europei è d’accordo nel ritenere che le ICT migliorino la qualità dell’assistenza sanitaria. Coloro che non usano le ICT riportano come principali barriere la mancanza di formazione e di supporto tecnico.
In Italia
L’Italia rientra nella media europea (UE27) per quanto riguarda le performance in e-health, sia in termini di infrastrutture sia in termini di applicazioni. L’86% dei MMG italiani usa un computer, il 71% è connesso a internet e il 49% utilizza connessioni a banda larga. Per quanto riguarda le applicazioni di e-health, i dati italiani corrispondono o addirittura superano i valori medi europei. I risultati migliori sono raggiunti in merito all’archiviazione dei dati di natura amministrativa e all’uso del computer per attività di consulto. L’archiviazione elettronica dei dati del paziente è relativamente comune, considerando che nell’83% delle pratiche di medicina generale almeno una tipologia tra i dati individuali di natura medica viene sottoposta ad archiviazione elettronica. Nei processi di consulto il computer è disponibile nell’84% delle pratiche di MG: l’81% dei MMG coinvolti usa il computer per attività di consulto con i pazienti. Il 69% dei MMG italiani usa uno dei cosiddetti Decision Support System, contro la media UE27 del 50%. Solo il 3% dei MMG italiani scambia dati amministrativi con altri soggetti erogatori di assistenza, contro la media UE27 del 10%. L’8% riceve elettronicamente risultati dai laboratori, contro la media UE27 del 40%, mentre il 7% scambia dati di natura medica con altri soggetti di assistenza sanitaria. L’1% dei MMG italiani pratica l’e-prescribing, che comunque – a parte Danimarca, Svezia e Olanda – non supera in nessun Paese europeo il 5%.