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Macrì (Dedalus): “Ottimizzare le risorse regionali per risolvere il problema delle liste d’attesa in Sanità”

Macrì (Dedalus): “Ottimizzare le risorse regionali per ridurre le liste d’attesa in Sanità”
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Le liste d’attesa nella Sanità italiana rappresentano una delle principali sfide per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), influenzando direttamente l’accessibilità e la qualità delle cure per i cittadini. Questa criticità, radicata nelle strutture ospedaliere e nei servizi ambulatoriali di tutto il paese, merita un’analisi approfondita che consideri cause, conseguenze e possibili soluzioni. Ne abbiamo parlato con Pietro Macrì, Erp Global Bu Leader Dedalus, nel corso di una intervista negli studi FPA, in cui ha spiegato quali soluzioni ha adottato Dedalus per far fronte a questo problema

28 Marzo 2024

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Claudia Scognamiglio

Consultant Content Producer - Journalist, FPA

Diagnosi tardiva di malattie, maggiori rischi per la salute dei pazienti e innalzamento dei costi sostenuti dal Servizio Sanitario Nazionale. Sono alcune delle conseguenze causate dalle lunghe liste d’attesa nella sanità italiana.

Su questo aspetto si evidenziano le più importanti differenze regionali sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che determinano iniquità nell’accesso alle cure da una parte e flussi di migrazione sanitaria dall’altra, ovvero la tendenza dei pazienti a spostarsi verso regioni che assicurino cure più tempestive o di migliore qualità.

Questo fenomeno non solo rappresenta una violazione del diritto alla salute, garantito dalla Costituzione italiana, ma implica anche una serie di costi aggiuntivi, sia diretti che indiretti, per i pazienti e le loro famiglie. Tra questi, spese di viaggio, alloggio e il conseguente disagio emotivo e fisico legato alla lontananza da casa durante i periodi di cura.

Cause delle liste d’attesa

Ma come si generano le liste d’attesa? Solitamente quando la domanda di servizi sanitari supera l’offerta disponibile. Diverse cause contribuiscono a questo squilibrio, tra cui:

  • Risorse limitate: la limitazione delle risorse finanziarie, umane e tecnologiche può ridurre la capacità del servizio sanitario di rispondere efficacemente alla domanda.
  • Distribuzione geografica non uniforme delle strutture sanitarie: le discrepanze nell’accesso ai servizi sanitari tra aree urbane e rurali o tra diverse regioni possono accentuare il problema.
  • Inefficienze gestionali: una carente gestione delle prenotazioni e delle priorità, unita a una scarsa ottimizzazione dei flussi di lavoro, può allungare i tempi d’attesa.
  • Aumento della domanda di cure: l’invecchiamento della popolazione e l’incremento delle malattie cronico-degenerative contribuiscono ad accrescere la domanda di servizi sanitari.

La soluzione Dedalus per ridurre le liste d’attesa

A seguito della pandemia di COVID-19 sono stati interrotti per circa due anni i normali processi di erogazione dei servizi sanitari. Di conseguenza, si è verificato un accumulo di richieste da parte dei cittadini.

“Il problema centrale è l’ottimizzazione delle risorse all’interno della Regione”, sottolinea Pietro Macrì, Erp Global Bu Leader Dedalus.

In questo contesto, Dedalus offre una risposta con l’evoluzione del suo sistema CUP, già implementato in diverse realtà, che si propone di rivoluzionare il tradizionale approccio alla gestione delle liste d’attesa grazie ad un sistema di pianificazione, che si configura come un vero e proprio orchestratore delle risorse sanitarie regionali.

Il suo obiettivo è allocare in modo efficiente le risorse disponibili nell’ambito di competenza consentendo la gestione ottimizzata e la governance dei servizi, con la possibilità di coinvolgere la medicina del territorio in un sistema integrato.

Il successo di tale approccio è già stato dimostrato in contesti internazionali, come in alcune realtà spagnole e francesi, dove l’implementazione di soluzioni Dedalus analoghe analoghi ha portato a un’efficace ottimizzazione dei processi. Attraverso l’utilizzo di cruscotti e l’applicazione di AI ed analisi predittive si abilita una gestione più agile e proattiva delle liste d’attesa.

Ovviamente tutto ciò da solo non basta, è necessario accompagnare l’innovazione tecnologica con politiche adeguate che favoriscano la riorganizzazione del servizio sanitario regionale. Un elemento chiave in questo processo è, infatti, la gestione dei Nomenclatori tariffari regionali, che richiede un approccio più flessibile e attento alle prescrizioni. Inoltre, un’attenta analisi della domanda di servizi sanitari potrebbe aiutare a ridurre il carico sul sistema, contribuendo alla sua sostenibilità a lungo termine.

Conclusioni

Quali sono, dunque, le possibili soluzioni per far fronte alla sfida delle liste d’attesa nella Sanità italiana?

Sicuramente abbiamo visto che migliorare la gestione delle risorse può e deve efficientare l’offerta di servizi da parte del Servizio Sanitario Nazionale, nel contempo, però, è necessario migliorare anche i flussi di informazione adottando sistemi di codifica avanzati, creare liste d’attesa unificate a livello regionale o provinciale e sviluppare un sistema di gestione basato sull’analisi dei dati.  A fronte di questo anche l’implementazione di strumenti di analisi della programmazione di visite ed esami può aiutare i medici a prescrivere le prestazioni in modo più aderente alle linee guida e ai protocolli di presa in carico, migliorando così l’appropriatezza delle cure.

In questo scenario così sfidante, sarebbe opportuno anche aumentare l’interazione con i pazienti per efficientare il loro accesso alle prestazioni. L’uso di tecnologie come messaggi, app o chatbot per inviare promemoria può migliorare l’efficienza del sistema riducendo i no-show e facilitando la riprogrammazione degli appuntamenti.

Macrì (Dedalus): “Ottimizzare le risorse regionali per ridurre le liste d’attesa in Sanità”

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