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PNRR e Salute: cosa prevede la Missione 6. Opportunità per il Sistema Sanitario Nazionale e paradigma One Health

PNRR e One Health: quali opportunità per il Sistema Sanitario Nazionale?
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Alla Salute è dedicata la Missione 6 del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Piano stanzia 15,63 miliardi in totale per le due componenti della Missione e cita l’approccio “One-Health” come riferimento per una riforma che definisca un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico. Scopriamo in dettaglio componenti, riforme e investimenti della Missione 6 Salute e perché il paradigma One Health è così importante. E “One Health, digital” è il tema scelto per il prossimo FORUM PA Sanità (27 e 28 ottobre 2021)

29 Luglio 2021

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Redazione FPA

PNRR e One Health: quali opportunità per il Sistema Sanitario Nazionale?

La pandemia da Covid-19 da un lato ha ricordato a tutti noi il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari pubblici, dall’altro ha reso ancora più evidenti alcuni aspetti critici di natura strutturale del Sistema sanitario: disparità territoriali nell’erogazione dei servizi; inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali; tempi di attesa elevati per l’erogazione di alcune prestazioni; una scarsa capacità di definire strategie sinergiche per la risposta ai rischi ambientali, climatici e sanitari. Ora però ci sono le risorse per intervenire: alla Salute è dedicata la Missione 6 del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza inviato il 30 aprile alla Commissione europea e approvato il 22 giugno dalla Commissione Europea e il 13 luglio dal Consiglio Economia e Finanza (Ecofin). Un Piano che prevede 192 miliardi finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 13 miliardi di ReactEU; a questi si aggiungono 30,64 miliardi di “fondo complementare” (stanziamenti dello Stato) arrivando quindi ad un totale di 235,15 miliardi.

Riferendosi alle sole risorse che vengono dal PNRR e quindi al netto del Fondo complementare per la Missione 6 Salute del PNRR sono stanziati 15,63 miliardi, così divisi tra le due componenti della Missione:

  1. Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale: 7 miliardi di stanziamenti
  2. Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale: 8 miliardi e 63 milioni di euro

Allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in ogni area del Paese; migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche; promuovere la ricerca e l’innovazione e lo sviluppo di competenze tecnico-professionale, digitale e manageriali del personale. Questa la strategia generale tracciata dal PNRR in tema di Salute.

Ma quali sono in dettaglio le riforme e gli investimenti previsti dalla Missione 6 Salute del PNRR? E come si inserisce nel Piano il paradigma One Health? Ne abbiamo parlato il 27 luglio nel corso del webinar “PNRR e One Health: quali opportunità per il Sistema Sanitario Nazionale? L’importanza dell’approccio One Health per il raggiungimento degli obiettivi”, di cui potete vedere la registrazione.

In particolare, Carlo Mochi Sismondi presidente di FPA, ha illustrato la Missione 6 Salute del PNRR. Ecco una sintesi della sua presentazione, che avete a disposizione nella versione completa.

Componenti, riforme e investimenti della Missione 6 Salute del PNRR

Componente 1: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale

Come scritto nel Piano, “gli interventi di questa componente intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari”.

Ecco Riforme e Investimenti della Componente 1 della Missione 6 Salute del PNRR.

Riforma 1: Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale e rete nazionale della salute, ambiente e clima

Perseguire una nuova strategia sanitaria, sostenuta dalla definizione di un adeguato assetto istituzionale e organizzativo, che consenta al Paese di conseguire standard qualitativi di cura adeguati, in linea con i migliori paesi europei e che consideri, sempre più, il SSN come parte di un più ampio sistema di welfare comunitario. Questo l’obiettivo della Riforma che prevede due attività principali:

  • la definizione di standard strutturali, organizzativi e tecnologici omogenei per l’assistenza territoriale e l’identificazione delle strutture a essa deputate da adottarsi entro il 2021 con l’approvazione di uno specifico decreto ministeriale;
  • la definizione entro la metà del 2022, a seguito della presentazione di un disegno di legge alle Camere, di un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con l’approccio “One-Health”.

Ecco che emerge il paradigma “One-Health”. Vediamo meglio di cosa si tratta.

One Health. Il paradigma One Health vuol dire riconoscere che la salute delle persone e dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e che servono approcci e sforzi globali per “progettare e implementare programmi, politiche, norme e ricerche in cui diversi settori cooperino per raggiungere migliori risultati per la salute pubblica” (WHO). Oggi la realizzazione di tale paradigma deve necessariamente passare attraverso l’uso competente e consapevole della leva digitale. È il tema scelto per l’edizione 2021 di FORUM PA Sanità (27 e 28 ottobre 2021).

Investimento 1.1: Case della Comunità e presa in carico della persona

Il progetto di realizzare la Casa della Comunità consente di potenziare e riorganizzare i servizi offerti sul territorio migliorandone la qualità. La Casa della Comunità diventerà lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati cronici. L’investimento prevede l’attivazione di 1.288 Case della Comunità entro la metà del 2026, che potranno utilizzare sia strutture già esistenti sia nuove. Il costo complessivo dell’investimento è stimato in 2,00 miliardi di euro. Entro il primo trimestre del 2022 è prevista la definizione di uno strumento di programmazione negoziata che vedrà il Ministero della Salute, anche attraverso i suoi Enti vigilati come autorità responsabile per l’implementazione e il coinvolgimento delle amministrazioni regionali e di tutti gli altri enti interessati.

Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina

L’investimento mira ad aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10 percento della popolazione di età superiore ai 65 anni. L’intervento si rivolge in particolare ai pazienti di età superiore ai 65 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti.

Il fabbisogno di risorse per la realizzazione di questo investimento è stimato in 4 miliardi di euro, di cui 2,72 miliardi connessi al numero crescente di pazienti, 0,28 miliardi per l’istituzione delle COT e 1 miliardo per la telemedicina. I servizi di telemedicina, contribuendo ad affrontare le principali sfide dei Sistemi Sanitari Nazionali, rappresentano un formidabile mezzo per: (i) contribuire a ridurre gli attuali divari geografici; (ii) garantire una migliore “esperienza di cura” per gli assistiti; (iii) migliorare i livelli di efficienza dei sistemi sanitari regionali tramite la promozione dell’assistenza domiciliare e di protocolli di monitoraggio da remoto.

Investimento 1.3 Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità)

L’investimento mira al potenziamento dell’offerta dell’assistenza intermedia al livello territoriale attraverso l’attivazione dell’Ospedale di Comunità, ovvero una struttura sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata. L’investimento si concretizzerà nella realizzazione di 381 Ospedali di Comunità. Anche in questo caso l’implementazione dell’intervento beneficerà di strumenti di coordinamento tra i livelli istituzionali coinvolti. Il costo complessivo stimato dell’investimento è di 1,00 miliardo, e l’orizzonte per il completamento della sua realizzazione è la metà del 2026. La relativa operatività in termini di risorse umane sarà garantita nell’ambito delle risorse vigenti per le quali è stato previsto un incremento strutturale delle dotazioni di personale.

Componente 2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale

Come scritto nel Piano “le misure incluse in questa componente consentiranno il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) attraverso più efficaci sistemi informativi. Rilevanti risorse sono destinate anche alla ricerca scientifica e a favorire il trasferimento tecnologico, oltre che a rafforzare le competenze e il capitale umano del SSN anche mediante il potenziamento della formazione del personale”.

Ecco Riforme e Investimenti della Componente 2 della Missione 6 Salute del PNRR.

Riforma 1: Riorganizzare la rete degli IRCCS

L’azione di riforma riguarda la revisione e l’aggiornamento dell’assetto regolamentare e del regime giuridico degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e delle politiche di ricerca del Ministero della salute, per rafforzare il rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie.

La riforma troverà attuazione con un decreto legislativo entro la fine del 2022. La revisione della governance degli IRCCS sarà conseguita attraverso un miglioramento della gestione strategica degli Istituti e una più efficace definizione delle loro aree di competenza. Si prevede inoltre di differenziare gli IRCCS a seconda delle loro attività, creare una rete integrata fra gli Istituti e facilitare lo scambio di competenze specialistiche fra gli IRCCS stessi e con le altre strutture del SSN.

Sarà rafforzata la governance aziendale sempre più orientata alla ricerca, e si responsabilizzerà il Direttore Generale, insieme al direttore scientifico sui risultati da conseguire. Ciò al fine di sviluppare le potenzialità degli IRCCS e di incrementare la qualità della ricerca sanitaria in un’ottica traslazionale.

Investimento 1 Aggiornamento tecnologico e digitale

Investimento 1.1: Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero

La spesa complessiva per l’investimento è pari a 4,05 miliardi di euro.

  • Una spesa di 1,19 miliardi di euro per la sostituzione delle apparecchiature sanitarie. Tali spese riguardano circa 0,60 miliardi destinati alla sostituzione di 1.568 apparecchiature entro il terzo trimestre del 2023, e altri circa 0,60 miliardi per la sostituzione delle restanti 1.565 apparecchiature entro la fine del 2024
  • Una spesa pari a 1,45 miliardi di euro per la digitalizzazione dei DEA di I e II livello (di cui 1,09 miliardi destinati alla digitalizzazione di 210 strutture entro il primo trimestre del 2024 e 0,36 miliardi per la digitalizzazione di altre 70 strutture entro la fine del 2025). Entro il terzo trimestre del 2022 si prevede la pubblicazione della procedura di gara e la stipula dei contratti con i fornitori
  • Una spesa complessiva pari a 1,41 miliardi di euro entro il secondo semestre del 2026 per il rinnovamento della dotazione esistente di posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva, l’ammodernamento dei Pronto Soccorso e l’incremento del numero dei mezzi per i trasporti sanitari secondari (progetto già avviato)

Investimento 1.2: verso un ospedale sicuro e sostenibile

L’investimento mira a delineare un percorso di miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri, adeguandoli alle vigenti norme in materia di costruzioni in area sismica.

Sulla base di una ricognizione puntuale condotta dal Ministero della salute nel 2020, è stata individuata la necessità di realizzare 116 interventi per l’adeguamento alle normative antisismiche. Questi interventi rappresentano l’oggetto del presente investimento insieme alle precedenti azioni per il rinnovamento e l’ammodernamento strutturale e tecnologico del patrimonio immobiliare sanitario. Il volume di investimento complessivo è pari a 1,64 miliardi (di cui 1,0 miliardo relativo a progetti già in essere).

Per l’attuazione di questo investimento si prevede di completare gli interventi entro il secondo trimestre del 2026.

Investimento 1.3: rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione

L’investimento mira ad imprimere un profondo cambio di passo nell’infrastrutturazione tecnologica. Si prevedono due azioni distinte.

  • Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)

Il progetto prevede: la piena integrazione di tutti i documenti sanitari e tipologie di dati, la creazione e implementazione di un archivio centrale, l’interoperabilità e piattaforma di servizi, la progettazione di un’interfaccia utente standardizzata e la definizione dei servizi che il FSE dovrà fornire; l’integrazione dei documenti da parte delle Regioni all’interno del FSE, il supporto finanziario per i fornitori di servizi sanitari per l’aggiornamento della loro infrastruttura tecnologica e compatibilità dei dati, il supporto finanziario alle Regioni che adotteranno la piattaforma FSE, il supporto in termini di capitale umano e competenze per realizzare i cambiamenti infrastrutturali e di dati necessari per l’adozione del FSE.

Il progetto include iniziative già avviate per la realizzazione del Sistema di Tessera sanitaria elettronica, la progettazione dell’infrastruttura per l’interoperabilità e la gestione del FSE come parte degli interventi per la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche.

Le risorse complessive assorbite dal progetto sono pari a 1,38 miliardi di euro.

  • Infrastruttura tecnologica del Ministero della Salute e analisi dei dati e modello predittivo per garantire i LEA italiani e la sorveglianza e vigilanza sanitaria

Il progetto prevede: il potenziamento dell’infrastruttura tecnologica e applicativa del Ministero della Salute; il miglioramento della raccolta, del processo e della produzione di dati NSIS (Nuovo Sistema Informativo Sanitario) a livello locale; lo sviluppo di strumenti di analisi avanzata per studiare fenomeni complessi e scenari predittivi al fine di migliorare la capacità di programmare i servizi sanitari e rilevare malattie emergenti; la creazione di una piattaforma nazionale dove domanda ed offerta di servizi di telemedicina forniti da soggetti accreditati possa incontrarsi.

Il progetto assorbe risorse per un totale di 290 milioni di euro.

Investimento 2 Formazione, ricerca scientifica e trasferimento tecnologico

Investimento 2.1: Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN

L’investimento ha l’obiettivo di potenziare il sistema della ricerca biomedica in Italia, rafforzando la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti in Italia nel settore delle patologie rare e favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese.

Per il perseguimento di questi obiettivi si prevedono tre tipi di intervento: il finanziamento di progetti Proof of Concept (PoC) volti a ridurre il gap fra i risultati del settore della ricerca scientifica e quello dell’applicazione per scopi industriali, attraverso la predisposizione di prototipi per la commercializzazione e la mitigazione dei rischi potenziali – derivanti da eventuali brevetti, licenze o barriere all’entrata – che potrebbero scoraggiare gli investitori di mercato; il finanziamento di programmi di ricerca o progetti nel campo delle malattie rare e dei tumori rari; il finanziamento per programmi di ricerca su malattie altamente invalidanti.

Investimento 2.2: Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario

Saranno finanziate:

  • Borse di studio di medicina generale: ogni anno del triennio 2021-2023 sarà pubblicato un decreto governativo di assegnazione delle risorse economiche alle Regioni per finanziare 900 borse di studio aggiuntive all’anno per corsi specifici di medicina generale di durata triennale (per un totale di 2.700 borse aggiuntive). Questa distribuzione temporale assicura il completamento degli ultimi corsi entro metà 2026.
  • Un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere (con circa 150.000 partecipanti entro la fine del 2024 e circa 140.000 entro metà 2026).
  • Progetti formativi per lo sviluppo di percorsi di acquisizione di competenze di management per i professionisti del SSN: si prevede la formazione di 2.000 persone entro la metà del 2024 e altre 4.500 persone entro il Q2 2026.
  • 4.200 contratti di formazione specialistica aggiuntivi, per un ciclo completo di studi (5 anni) a partire dal 2020.

“One Health, digital”: il paradigma per la sanità del futuro

Come accennato all’inizio, nella Missione 6 Salute del PNRR si parla di definire entro la metà del 2022, a seguito della presentazione di un disegno di legge alle Camere “un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con l’approccio ‘One-Health’”.

Nel corso del webinar del 27 luglio è stato quindi approfondito questo aspetto, sottolineando come la realizzazione di “One Health” debba passare necessariamente attraverso l’uso competente e consapevole della leva digitale.

One health diventa l’unico paradigma possibile per favorire collaborazione tra diverse discipline e professionisti (medici, veterinari, ambientalisti, economisti, sociologi, etc.), per affrontare in modo sistemico i bisogni delle persone sulla base della relazione tra la loro salute e l’ambiente in cui vivono, per riconoscere che gli investimenti in salute (spesa sanitaria) sono sicuramente una delle principali opzioni da seguire per i policy maker se vogliono garantire al nostro mondo prospettive di crescita economica prolungata.

Tale approccio non si traduce in una grande riforma legislativa – per cui non ci sono tempi e risorse – ma in una serie di azioni coerenti e prioritarie che consentano la rapida evoluzione verso un sistema integrato e digitalizzato, incentrato sulle necessità di assistenza e cura della persona, flessibile al cambiamento della domanda di salute da parte dei cittadini, nel quale processi clinici, prevenzione, stili di vita, scelte alimentari e sostenibilità ambientale siano tra loro connessi.

Ne hanno parlato Antonio Veraldi, Responsabile Area Regioni e Sanità di FPA, e Simona Solvi, Senior Consultant P4I. FPA e P4I, entrambe società del Gruppo Digital360, hanno scelto proprio il tema “One Health, digital” come focus per la sesta edizione di FORUM PA Sanità (27 e 28 ottobre 2021), che sarà una grande occasione di condivisione, conoscenza e sperimentazione tra gli Enti Centrali della sanità (Ministero, AIFA, Agenas, ISS); il Ministero dell’economia e Finanze (MEF); gli assessorati regionali alla salute; i Dipartimenti salute delle Regioni; i vertici strategici e clinici delle Aziende Sanitarie, Socio-sanitarie ed ospedaliere; le Società medico scientifiche; gli Ordini e collegi di professioni sanitarie; le associazioni di pazienti e cittadinanza organizzata; le Imprese fornitrici del farmaco, dispositivi medici, ICT (HW e SW), TLC; università e spin-off. Tutti gli appuntamenti delle due giornate saranno trasmessi sulla piattaforma di diretta di FPA.

“Dall’analisi del PNRR emergono tre aspetti fondamentali legati alle debolezze del nostro sistema sanitario e al tentativo di porvi rimedio: organizzazione, digitale e preparazione del personale – ha sottolineato Antonio Veraldi – questo anche perché non è mai stato portato avanti con convinzione il tema della digitalizzazione fino a farlo diventare un piano paese, né è stato fatto un percorso di alfabetizzazione digitale all’interno della PA e della sanità in particolare”.

Simona Solvi ha quindi approfondito la connessione tra leva digitale e paradigma One Health e come la leva digitale venga valorizzata attraverso il dettato previsto dal PNRR. Se è vero che a partire dal 2017 anche il settore della sanità è stato investito sempre di più dall’onda del digitale, e che tecnologie come intelligenza artificiale, realtà aumentata e piattaforme di condivisione stanno cambiando il modo di fruire i servizi e impattano anche sull’ecosistema salute e sanità, è anche vero che – come ricordano i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano – la spesa ICT in sanità in Italia è ancora molto bassa. Ora però le risorse economiche ci sono, quello che conta è riuscire a spendere e a spenderle bene.

Quali sono, quindi, gli ingredienti per una salute globale e digitale? Su cosa investire?
Ecco un elenco di temi ormai riconosciuti come centrali:

  • Cultura: un cambiamento culturale di tutti gli attori per affrontare un cambio di modello di cura;
  • Competenze: competenze digitali di medici e pazienti, ma anche nuove capacità relazionali;
  • Governance: Governo e Regioni dovranno garantire uniformità di accesso, superando frammentazioni e disparità;
  • Dati: sempre più saranno prodotti e scambiati in formato digitale, superando la logica a silos, per informare le decisioni su larga scala;
  • Risorse: le risorse del PNRR dovranno servire a far evolvere processi, competenze e modelli di cura;
  • Valutazione: i risultati ottenuti dai progetti di successo dovranno essere misurati rispetto ai benefici che portano all’intero sistema.

In questo contesto, il paradigma “One Health, digital” consente di focalizzarsi su alcune declinazioni: Citizen journey (la salute globale e digitale come nuovo percorso del cittadino paziente); Lifescience (biodiversità, genomica, medicina personalizzata, etc); logica Data-driven health (con riferimento a tecnologie come intelligenza artificiale, il digital twin e la predictive analytics); tema del management (logistica, ridisegno degli spazi per la salute, etc); Governo dell’innovazione (risorse e competenze).

È disponibile la presentazione integrale di Simona Solvi durante il webinar del 27 luglio.

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