Presa in carico della cronicità, il modello per costruire una PA con il cittadino al centro
La gestione dei pazienti cronici è un tema centrale per la Sanità italiana, ma è cruciale anche per costruire un nuovo modello di PA in cui al centro sia posto il cittadino. È l’opinione comune emersa a FORUM PA Lombardia, l’evento organizzato oggi a Milano da FPA e da Regione Lombardia. Realizzare in tutta Italia modelli efficaci di presa in carico della cronicità è possibile solo puntando sulla collaborazione tra Regioni e Stato Centrale, su una forte responsabilizzazione dei pazienti e sul legame con il territorio
24 Novembre 2017
redazione
La gestione dei pazienti cronici è un tema centrale per la Sanità italiana per rispondere alle esigenze crescenti dei cittadini e per razionalizzare la spesa sanitaria. Ma è cruciale anche per costruire un nuovo modello di PA in cui al centro sia posto il cittadino. È l’opinione comune emersa a FORUM PA Lombardia, l’evento organizzato oggi a Milano da FPA e da Regione Lombardia, che ha messo a confronto le Regioni italiane sui diversi modelli assistenziali, partendo dalla Delibera 6164/2017 della Giunta Regionale lombarda che ha lanciato un sistema proattivo di presa in carico di pazienti cronici.
Dal dibattito è emerso che realizzare in tutta Italia modelli efficaci di presa in carico della cronicità è possibile solo puntando sulla necessaria collaborazione tra Regioni e Stato Centrale, su una forte responsabilizzazione dei pazienti che diventano protagonisti per garantire aderenza terapeutica e efficacia della cura, e sul legame con il territorio, dando forza all’assistenza domiciliare e liberando gli ospedali da interventi inappropriati. Un cambio culturale che passa dal garantire prestazioni ad accompagnare il paziente in tutti i suoi bisogni.
“La presa in carico delle fasce più deboli e vulnerabili della popolazione oggi è cruciale per la Pubblica Amministrazione – afferma Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA -, non solo perché riguarda decine di miliardi di spesa e interessa bisogni crescenti, ma perché paradigmatico della costruzione di una PA capace di mettere al centro il cittadino, invece di sé stessa o i propri servizi. Questo cambio di paradigma è ben interpretato dalla legge regionale lombarda sulla presa in carico, che crea le condizioni per mettere il cittadino al centro con strutture e professionisti coordinati da un regista incaricato della ‘presa in cura’. Facendo del cittadino protagonista attivo, che deve rispettare le prescrizioni, gestire il percorso terapeutico, collaborare al co-design dei servizi, sui cui bisogni si disegnano le azioni e sulla cui soddisfazione si misura il valore. Una lezione importante per tutta la PA, che oggi è chiamata a rinnovarsi”.
“L’allungamento della vita media, la medicina di precisione, l’innovazione tecnologica e i nuovi bisogni emersi hanno imposto a Regione Lombardia di rivedere la sua offerta di servizi dedicata alla persona anziana e ai malati cronici attraverso una presa in carico globale – spiega Giulio Gallera, Assessore al Welfare di Regione Lombardia -. Con l’approvazione della Legge Regionale n. 23 dell’11 agosto 2015 abbiamo avviato un’evoluzione del sistema sociosanitario che oggi è al culmine con la realizzazione di percorsi di presa in carico integrati e personalizzati. Il paziente cronico potrà fare tutte le visite e gli accertamenti di cui necessita nello stesso luogo, senza dover più girare da una parte all’altra, evitando perdite di tempo, difficoltà di prenotazione e di accesso, preso incarico in maniera completa. Il Patto di cura prevede un Piano di assistenza individuale e la programmazione di un percorso di cura personalizzato. Un importante cambio di prospettiva dalla cura al ‘prenderci cura’ dei pazienti”.
Sono disponibili i principali convegni andati in streaming e le immagini della manifestazione.