Nell’ambito del Premio Innovazione Digitale in Sanità 2024 della School of Management del Politecnico di Milano, la Regione Puglia ha ricevuto una menzione speciale per la “Cartella Clinica Elettronica”, sviluppata in collaborazione con DXC Technology Italia e con la società in house InnovaPuglia. Alla CCE regionale hanno aderito 8 delle 10 Aziende Sanitarie della Regione. Ne abbiamo parlato con Titti (Concetta) Ladalardo, Dirigente della Sezione Risorse Strumentali e Tecnologiche Sanitarie della Regione Puglia
19 Dicembre 2024
Redazione FPA
Con l’introduzione della Cartella Clinica Elettronica, la Regione Puglia ha compiuto un passo decisivo verso una gestione più integrata e accessibile dei dati clinici, tanto da aver ricevuto una menzione speciale nell’ambito del Premio Innovazione Digitale in Sanità 2024 della School of Management del Politecnico di Milano. Abbiamo parlato della CCE della Regione, sviluppata con il supporto di DXC Technology e InnovaPuglia, con Concetta Titti Ladalardo, dirigente della Sezione Risorse Strumentali e Tecnologiche Sanitarie della Regione Puglia, che ripercorre con noi le tappe che hanno portato alla realizzazione del progetto, evidenziandone le grandi potenzialità presenti e future. Lo sviluppo della Cartella Clinica Elettronica è stato un percorso che si è rivelato sin dal principio una sfida ambiziosa e complessa. L’obiettivo è stato raggiunto grazie a una forte sinergia fra il settore pubblico e quello privato, dimostrando come l’innovazione tecnologica possa rispondere in modo concreto alle esigenze del sistema sanitario, garantendo una continuità assistenziale più efficace. Ma entriamo più nel dettaglio e scopriamo quali sono le peculiarità che rendono la Cartella Clinica Elettronica uno strumento fondamentale per medici, operatori sanitari e cittadini.
Interoperabilità come motore dell’innovazione sanitaria
La Cartella Clinica Elettronica costituisce un nodo centrale nell’architettura digitale della Regione Puglia grazie alla sua integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Attraverso i repository della Cartella Clinica Elettronica, i documenti vengono inviati al Fascicolo Sanitario, superando la frammentazione del flusso informativo e assicurando un aggiornamento immediato dei dati. Questa interoperabilità ha consentito di raggiungere gli obiettivi prefissati dal PNRR, ottimizzando servizi chiave come, ad esempio, laboratori di analisi, imaging diagnostico e specialistica ambulatoriale. Ma l’aspetto più rilevante della CCE è quello di permettere di avere a disposizione in un unico contenitore sia gli episodi di ricovero ospedaliero che di gestione ambulatoriale, consentendo una condivisione puntuale e tempestiva dei documenti clinici. La visione integrata dei dati riduce i margini di errore, migliora i tempi di intervento e permette di tracciare in modo informatizzato percorsi diagnostico-terapeutici più completi e aderenti alle necessita specifiche di ogni singolo paziente. La Cartella Clinica Elettronica, come evidenzia Ladalardo, rappresenta il futuro della sanità pugliese. Si tratta infatti di uno strumento in costante evoluzione, destinato non solo a rispondere in maniera sempre più efficace alle esigenze di utenti, medici e operatori sanitari, ma anche a ottimizzare l’efficienza complessiva del sistema sanitario regionale migliorando significativamente la qualità delle prestazioni offerte.
Una partnership pubblico-privato per il cambiamento
Una delle colonne portanti del progetto della Cartella Sanitaria Elettronica è stata, fin dal 2019, la solida partnership instaurata con DXC Technology.
“DXC è stato un compagno di viaggio”.
Lo ha affermato Concetta Ladalardo, raccontando di aver trovato nell’azienda un partner che non si è limitato al mero ruolo di fornitore, ma che ha abbracciato la strategia regionale, condividendo l’ambizione di portare un cambiamento concreto. Questa sinergia ha permesso di superare ostacoli e resistenze iniziali, trasformando un progetto complesso in un modello virtuoso che mette al centro il cittadino. La collaborazione con DXC Technology ha garantito una maggiore flessibilità nella progettazione e nell’attuazione di soluzioni tecnologiche integrate e altamente sofisticate, puntando su trasparenza, dialogo e visione comune.
“DXC è stato un partner essenziale per realizzare tutto questo”.
Dopo alcune diffidenze iniziali, la digitalizzazione avanzata è stata accolta molto positivamente anche dai clinici, che ora riconoscono il valore aggiunto di strumenti capaci di supportare le decisioni mediche e amministrative e che hanno a loro volta suggerito integrazioni e implementazioni nel corso dello sviluppo della Cartella Clinica Elettronica. Oggi, la CCE regionale è largamente utilizzata da oltre il 90% dei medici e infermieri in oltre 28 presidi ospedalieri.
Verso un ecosistema sanitario integrato
Guardando al futuro, la Regione Puglia punta a rafforzare ulteriormente l’ecosistema digitale con l’implementazione di una piattaforma di interoperabilità che possa mettere in dialogo i sistemi regionali con quelli aziendali. Concetta Ladalardo non ha dubbi:
“Il mondo pubblico deve dialogare necessariamente con il mondo imprenditoriale privato”.
L’integrazione tra sistemi è la chiave per costruire un ecosistema sanitario realmente connesso e le partnership pubblico-privato possano generare valore per l’intero sistema sanitario.
Oltre alla cartella clinica elettronica, l’agenda digitale regionale include lo sviluppo di progetti legati alla telemedicina e all’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale per migliorare la diagnosi e il trattamento. Ladalardo ha condiviso con noi una riflessione particolarmente significativa: ha ricordato che il cambiamento è spesso accolto con resistenza, ma una volta compresi i vantaggi che possono portare gli strumenti digitali questi ultimi diventano un supporto irrinunciabile e inarrestabile per ottimizzare le prestazioni e le attività.
L’obiettivo della Regione Puglia è quello di costruire un’”autostrada” digitale avanzata che metta al centro i cittadini e faciliti il lavoro di tutti protagonisti dell’infrastruttura sanitaria regionale.