Sanità digitale, dalla crisi al futuro dei processi di cura: il Ministero avvia gruppo di lavoro
Uscendo dalla confusione dell’attuale emergenza, a FORUM PA 2020 il dibattito su quali scelte e azioni oggi sono necessarie per rafforzare il sistema sanitario nazionale e come nel digitale possano risiedere domiciliarità e prevenzione
10 Luglio 2020
Eleonora Bove
Digital Content Strategist, FPA
Il Ministro Speranza “ha deciso di attivare una commissione formale, ovvero un gruppo di lavoro strutturato in maniera adeguata per promuovere e gestire la trasformazione digitale del sistema sanitario nazionale”. Ad annuncialo in anteprima a FORUM PA 2020 il consigliere del Ministro della Salute e membro executive board dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Gualtiero Walter Ricciardi, intervenuto in collegamento al convegno “Abbiamo un piano per il dopo? La salute digitale per tornare dalla grande crisi alla cura delle persone e delle popolazioni”, organizzato in collaborazione con Cisco, DXC, Noovle e Nutanix.
I lavori della commissione, presieduta dal prof. Ricciardi, prenderanno avvio il 20 luglio e vedranno la partecipazione dei direttori delle aree chiave del Ministero della Salute: sistemi informativi, programmazione e prevenzione. Al tavolo anche la componente regionale con un esponente della Regione Emilia-Romagna. La cabina di regia è affidata al vice capo di Gabinetto del Ministero.
Tanti e diversi poi gli spunti di discussione lanciati dal prof. Ricciardi, di cui vi invitiamo a vedere la registrazione video dell’intervento, a cominciare dalla creazione dell’ European Health Data Space, a cui la commissione europea sta lavorando. Questo spazio europeo dei dati sanitari favorirebbe lo scambio e la condivisione di diversi tipi di dati: cartelle cliniche elettroniche, genomica, registri, ecc.. Questo strumento, di cui governance e infrastruttura sono in fase di definizione, aiuterebbe a sostenere la fornitura di cure primarie, nonché lo sviluppo di nuovi trattamenti, medicine, dispositivi medici e servizi. Oltre ai cittadini, ne beneficerebbero anche: fornitori di assistenza sanitaria, ricercatori e società private nel rispetto della normativa sulla privacy.
Accelerazione è quindi la parola d’ordine per la sanità digitale, come conferma anche Cesare Avenia, presidente di Confindustria Digitale nel suo intervento: “Il ritardo accumulato era evidente. La pandemia ha reso drammatica la situazione e fatto sì che nulla sarà come prima – e ancora – la nostra raccomandazione è andare avanti e le aziende devono trasformare i loro processi produttivi mettendo le persone al centro e avendo come obiettivo la sostenibilità”.
Gli fa seguito Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche: “Garantire continuità assistenziale con consulti on line è un’esperienza che non può essere dispersa. Ma il vero problema è la mancanza di interoperabilità: la cartella sanitaria non parla con la cartella sociale. Anche il fascicolo spesso è coperto da privacy e il medico non ha visione dell’interno percorso di cura del paziente. Fondamentale condivisione delle informazioni”.
Al tavolo anche l’esperienza della Regione Siciliana nella gestione dell’emergenza sanitaria. L’assessore alla Salute, Ruggero Razza: “Abbiamo effettuato analisi sui processi a epidemiologici e abbiamo monitorato gli accessi al territorio con piattaforma on line e app. Questo ha consentito la presa in carico dei soggetti positivi”. Un lavoro che ha portato la Regione a sviluppare anche la piattaforma e app “Sicilia si cura” per il monitoraggio attivo dei contagiati asintomatici che inconsapevolmente agiscono da moltiplicatori di esposizione al rischio da Covid-19. Gli utenti registrati potranno far conoscere il loro stato di salute aggiornandolo fino a due volte al giorno, avranno la possibilità di fornire ogni informazione utile su contatti con altre persone, il luogo in cui si trovano creando così un flusso continuo di informazioni fondamentali per il sistema di gestione dell’emergenza.
L’obiettivo è quello di fornire ogni assistenza e di prevenire l’insorgenza di eventuali focolai nel territorio siciliano. Per utilizzare il servizio, intatti, l’utente, utilizzando il proprio smartphone o tablet, dovrà essere geolocalizzato nel territorio della Regione Siciliana.
Il convegno è stata anche l’occasione di mettere sul piatto alcuni temi che la nuova Commissione dovrà affrontare con urgenza per avviare digitalizzazione di processi clinici, assistenziali, sociali e amministrativi:
- Interoperabilità dei sistemi
- Identificazione best practice per la condivisione con realtà più in difficoltà
- Setting assistenziali differenziati che convergano nel fascicolo del cittadino, ovvero integrazione socio-sanitaria
- Coinvolgimenti stakeholders
- Sicurezza del dato
- Incentivare l’assistenza domiciliare e il monitoraggio domiciliare.