Un nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale per la Toscana
Poco prima delle festività natalizie è stato presentato il nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012-2015, approvato dalla giunta regionale toscana. A presentarlo gli assessori regionali al diritto alla salute e al welfare e alle politiche per la casa, che hanno sottolineato l’innovazione di processo e di approccio del Piano.
4 Gennaio 2012
Redazione FORUM PA
Poco prima delle festività natalizie è stato presentato il nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012-2015, approvato dalla giunta regionale toscana. A presentarlo gli assessori regionali al diritto alla salute e al welfare e alle politiche per la casa, che hanno sottolineato l’innovazione di processo e di approccio del Piano. Il Piano è stato redatto attraverso il confronto con cittadini, professionisti, istituzioni e per la prima volta è un Piano che integra in una strategia complessiva gli obiettivi che guideranno le politiche sanitarie e sociali dei prossimi quattro anni.
“Per la prima volta – hanno spiegato – il Piano è sanitario e sociale insieme, con una forte integrazione che, accanto a capitoli strettamente sanitari – screening, lotta ai tumori, rete ospedaliera, rischio clinico, malattie croniche, ecc. -, ne vede altri squisitamente sociali, come i diritti di cittadinanza, il diritto alla casa, il contrasto alla fragilità e alla disuguaglianza, in una logica di pensiero e di stesura univoca. E per la prima volta è stato costruito in modo partecipato. La redazione del PSSIR è stata preceduta da una “fase di ascolto”: una serie di incontri che, con la collaborazione di Anci, Uncem, Upi, Società della Salute, nei mesi passati hanno coinvolto cittadini, professionisti, operatori, amministratori. Il Piano è stato formulato anche sulla base di quanto è emerso da questi incontri”.
Il risultato sono 367 pagine in cui la sfida di “dare salute” ai cittadini toscani è declinata in tutti i possibili settori sanitari e sociali. Ma il punto focale è il diritto alla salute della persona.
“Uno studio canadese – si legge nella presentazione – ci dice che a costruire salute e benessere contribuiscono per il 15-25% i servizi socio-sanitari; per il 10-20% la genetica; e per il 50-60% ambiente, cultura, economia. Studi condotti negli anni passati hanno dimostrato che i comportamenti adottati e le disuguaglianze sociali, culturali, economiche, incidono sul livello di salute delle persone. Quindi l’integrazione tra tutte le politiche rappresenta in questo Piano l’obiettivo per perseguire e raggiungere nuovi risultati di salute”.
L’obiettivo è dunque un sistema sanitario a misura della persona, perché come spiegano dalla Regione "per garantire un accesso che sia realmente equo, è importante che la sanità riconosca le peculiarità di ciascuna persona, con le sue specificità di tipo sociale, economico, culturale, per garantire risposte adeguate ed efficaci”.
La base da cui si è partiti nella redazione del Piano è lo stato attuale della popolazione che vive in Toscana, con le sue caratteristiche di longevità, con l’aumento delle malattie croniche, la presenza spesso di stili di vita inappropriati, la comparsa di un nuovo stato di povertà anche di chi ha un lavoro ma non è in grado di far fronte alle necessità primarie del proprio nucleo familiare. Si tratta anche di una povertà legata alla cultura, alle relazioni, alla possibilità di garantire una casa per i propri familiari. A questo si aggiunge la presenza di una multiculturalità sempre più ricca, che è insieme valore e sfida.
A partire da questo le sfide dei prossimi anni saranno quelle qui sintetizzate:
- il fenomeno che a livello mondiale è stato denominato lo tsunami delle malattie croniche, con un aumento talmente marcato non spiegabile solamente con l’invecchiamento fisiologico;
- la crescente domanda di salute, non sempre risolvibile con interventi sociali o sanitari, ma espressione di un disagio generalizzato, insicurezza del domani, incapacità di adattamento ai cambiamenti;
- l’equità nell’accesso ai servizi. In Toscana si è lavorato molto in questi anni per far sì che il sistema sanitario fosse realmente universalistico, con le stesse opportunità di salute per tutti, indipendentemente dalla condizione socio-economica.
- la variabilità nell’offerta dei servizi: prevenzione (vaccinazione, screening, sicurezza alimentare, ecc.), territorio (prestazioni specialistiche, spesa farmaceutica, ecc.), ospedale (tassi di ospedalizzazione, ricoveri ripetuti, ecc.).
- la crisi economico- finanziaria mondiale, con le sue ripercussioni sul nostro Paese e, soprattutto, le successive scelte politiche nazionali, che hanno già causato, e continueranno a farlo nei prossimi anni, una drammatica riduzione delle risorse destinate alle Regioni per il finanziamento del sistema sanitario, sociosanitario e sociale.
Fonte: Regione Toscana