Le proposte operative emerse nel seminario
“Le politiche per il turismo sostenibile nell’Agenda 2030” durante FORUM PA 2017 sono riconducibili a tre concetti:
Cogenza, Territorio e Misurabilità.La
Cogenza riguarda la capacità
delle politiche – e, soprattutto, degli strumenti programmatici e finanziari che
queste mettono a disposizione – di attivare pratiche che, con il tempo, vengono
interiorizzate e diventano sempre più esperte, generando sviluppo economico
endemico.Il
Territorio è il contesto
abilitante per eccellenza, dove le politiche si traducono in azione grazie
all’opera appassionata di professionisti che riescono a valorizzare e mettere a
sistema risorse locali spesso inespresse e le loro stesse competenze.Un’azione
che è
sostenibile. Perché?
Perché rispettosa dell’identità e delle peculiarità territoriali. Perché richiede
un processo di apprendimento continuo che sottrae l’agire territoriale allo
spontaneismo. Perché pensabile e realizzabile in un’ottica olistica, che
integra i diversi obiettivi di sostenibilità. Giunta a maturazione, l’azione
territoriale, necessita tuttavia di essere ingegnerizzata, monitorata e misurata con indicatori di semplice
reperibilità e comprensione, in modo che il piano dell’attuazione possa fornire
un feedback a quello delle politiche. Ecco il motivo per cui la terza
parola-chiave è
Misurabilità.I relatori si sono succeduti in una logica di complementarietà che ha inteso riprodurre la circolarità tra “contesti abilitanti e occupazioni imprenditive misurabili” (menzionata nel sottotitolo del seminario).Nello
scenario internazionale, Dirk Glaesser, Direttore Dipartimento Turismo sostenibile-UNWTO, ha sottolineato l’importanza del turismo come motore dell’economia mondiale e della raccolta di dati a supporto delle decisioni politiche, in modo da riflettere i bisogni locali. Il tutto perseguendo i principi ed i
goals dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.Nel
contesto europeo c’è stato
un focus sul sistema europeo di indicatori del turismo ETIS elaborato dalla Commissione europea, ovvero un sistema di
monitoraggio, gestione, informazione e auto valutazione il cui obiettivo è
permettere alle destinazioni turistiche di migliorare le proprie performance di
gestione del turismo sostenibile, acquisendo dati sugli impatti ambientali,
sociali, culturali ed economici legati all’affluenza turistica.In
ambito nazionale, il MIBACT ha approfondito
l’importanza del processo partecipativo bottom-up per accrescere l’efficacia
nella definizione degli indicatori da utlizzare come strumenti nella redazione
del Piano strategico nazionale del turismo, allo scopo di favorire un processo
organizzativo più consapevole e informato e un collegamento più strutturato tra
luoghi destinazioni e persone.
A
livello
locale
, è stato manifestato l’impegno politico del Comune di Roma di
sostenere i temi dell’accoglienza, della promozione e del turismo di qualità,
anche attraverso la sottoscrizione del protocollo di intesa con una rete di
città a forte attrazione turistica, come Venezia, Milano, Firenze, Napoli e la
Provincia di Rimini, interessate ad utilizzare insieme la metodologia ETIS e a
costituire un network di Grandi Destinazioni Italiane per un Turismo
Sostenibile – GDITS.
Successivamente l’Istituto
Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche ha presentato i
case histories capaci di ridefinire il territorio come fulcro di attualizzazione
delle politiche, facendo leva sui concetti fondamentali del modello di
coordinamento e gestione di rete territoriale “
Porta Mediterraneo”, che ribalta alcuni principi caratterizzanti le
tradizionali politiche del lavoro e della formazione.La prima testimonianza della
Nikolaosroute – La Via
Nicolaiana®,
ha indicato un modello di governance di Cammino
Culturale Europeo concepito come una
rete di economie sostenibili, dove la comunanza di valori, di sistemi
informativi e di piattaforme virtuali di dialogo può facilitare la misurazione
dei risultati e la creazione di lavoro. Ma anche come cornice di senso che amplifica l’azione dei
tre assi di sviluppo territoriale: la
partecipazione
attiva, l’
ingegnerizzazione dei
processi (compreso lo sviluppo delle “competenze diagonali”) e la
direzione, che consiste nella
definizione di obiettivi specifici e di relativi piani di azione. La sperimentazione pratica del
Municipio X sul modello ha convalidato la necessità da parte dell’amministratore
locale di un esercizio di ruolo più forte, che possa garantire il mantenimento
della direzione, oltre il sostegno alla partecipazione, per contrastare le
complesse interferenze che possono compromettere il raggiungimento degli
obiettivi territoriali e la loro congruenza con il piano delle politiche.
Il caso concreto della Comunità Montana e Gal ha definito il passaggio del territorio dei Castelli Romani e Monti Prenestini dalla fase spontaneistica iniziale a quella attuale: consapevole, competente e misurabile.L’ultima parte del
seminario ha messo al centro il
tema della misurabilità analizzato dalle Università: per
la Bocconi è necessario disporre
di informazioni tempestive che consentano di conoscere, anche da un punto di
vista qualitativo, i flussi turistici che possano generare positive ricadute
economiche. La sfida è trovare un sistema per misurare le dimensioni
qualitative.L’esempio di buona pratica del
Comune di Abano
Terme, studiato
dall’Università di Padova, nato dal connubio felice tra mondo accademico
ed istituzionale nell’utilizzo efficace del sistema ETIS, ha portato l’ente
locale ad essere premiato come destinazione di turismo sostenibile di successo
dalla Commissione europea nel 2016.Infine, dal punto di vista dei giovani, una
ricercatrice argentina presso l’Università di Bologna ha lanciato un messaggio
incoraggiante nell’ottica di definire nuove figure professionali per la
gestione sostenibile delle destinazioni, a partire da un sistema integrato di
dati ETIS e altre metodologie conosciute a livello internazionale ed europeo.Il termine dei lavori ha gettato le basi di un
modo ‘diverso’ di valorizzare il territorio, più dinamico, aperto a sinergie,
interazioni e collaborazioni a vari livelli, fornendo esempi concreti di come
fare rete con un approccio ‘glocal’, per favorire uno sviluppo sostenibile e
armonioso del turismo e della cultura e, soprattutto, per dare una risposta
endogena e intelligente a problemi globali.
Qui gli atti del convegno.
*Cinzia De Marzo, EU consulente giuridico ed esperta in turismo sostenibile ed indicatori. Già esperto nazionale distaccato in Commissione Europea- DG GROW- Unità turismo (maggio 2012 – aprile 2016).
**Monia Franceschini, formatrice, tutor, progettista. Dipartimento Turismo, Formazione e Lavoro Roma Capitale. Ideatrice del progetto di Itinerario “NikolaosRoute-La Via Nicolaiana® European Route Nicholas of Myra”
***Roberta Pistagni, ricercatrice INAPP (ex ISFOL) – ideatrice modello Porta Mediterraneo, coach e facilitatrice.