Mantova smart region: l’unione fa la forza
Nel territorio mantovano l’iniziativa smart city ha qualcosa di nuovo ed esemplare rispetto ai numerosi casi nazionali e internazionali di città che stanno lavorando a questo tema. Infatti, grazie alla solida guida dell’amministrazione provinciale, in questa iniziativa i rigidi confini che separano le singole aree urbane sono stati completamente cancellati, favorendo la costruzione di un’unica grande community di progetto in cui sono stati coinvolti tutti i Comuni della provincia. In questo contesto, partecipazione e collaborazione sono diventati i concetti chiave che hanno permesso di sviluppare un progetto caratterizzato da un obiettivo condiviso che poteva essere raggiunto solo lavorando come gruppo, e non come singoli: mettere a sistema l’ingente patrimonio culturale e ambientale custodito da ciascun Comune al fine di migliorare la capacità attrattiva dell’intero territorio e le sue modalità di fruizione, promuovendone un’immagine unitaria.
20 Dicembre 2013
Luca Mora e Roberto Bolici
Nel territorio mantovano l’iniziativa smart city ha qualcosa di nuovo ed esemplare rispetto ai numerosi casi nazionali e internazionali di città che stanno lavorando a questo tema. Infatti, grazie alla solida guida dell’amministrazione provinciale, in questa iniziativa i rigidi confini che separano le singole aree urbane sono stati completamente cancellati, favorendo la costruzione di un’unica grande community di progetto in cui sono stati coinvolti tutti i Comuni della provincia. In questo contesto, partecipazione e collaborazione sono diventati i concetti chiave che hanno permesso di sviluppare un progetto caratterizzato da un obiettivo condiviso che poteva essere raggiunto solo lavorando come gruppo, e non come singoli: mettere a sistema l’ingente patrimonio culturale e ambientale custodito da ciascun Comune al fine di migliorare la capacità attrattiva dell’intero territorio e le sue modalità di fruizione, promuovendone un’immagine unitaria.
Capire i propri limiti e superarli: un unico obiettivo per un problema collettivo
Il territorio della provincia di Mantova è situato nella parte Sud della Lombardia, incuneato tra Veneto ed Emilia Romagna. All’interno di quest’area si collocano settanta Comuni, prevalentemente di piccole dimensioni (meno di 5.000 abitanti), che in totale riescono a raccogliere una popolazione pari a quella di una città di medie dimensioni, circa 400.000 persone. Nonostante la loro dimensione ridotta, queste aree possiedono un capitale culturale, ambientale e paesaggistico di elevato pregio, che rappresenta una potenziale leva economica per l’intero territorio. Tuttavia, la frammentarietà di questo capitale, ampiamente diffuso alla scala territoriale e non concentrato in specifiche aree di attrazione, ha sempre costituito un limite alla sua efficace valorizzazione e fruizione in termini turistici. Questa situazione, molto comune nei territori italiani ed europei, ha richiesto alle molteplici amministrazioni locali del territorio mantovano uno sforzo non indifferente per poter trasformare questo limite in un punto di forza: superare i vincoli e i limiti amministrativi al fine di interpretare il territorio come un unico museo a cielo aperto, dove ogni singolo bene è parte integrante di una singola collezione che si estende in uno spazio espositivo di 25.000 mq. Un obiettivo veramente ambizioso, il cui raggiungimento permetterà di modificare completamente lo scenario attuale su cui gli attori del territorio mantovano stanno ormai lavorando da moltissimo tempo.
Il valore della collaborazione: un nuovo ed innovativo modello di governance
Per raggiungere questo obiettivo, il contesto mantovano sta sperimentando da molti anni nuovi e innovativi approcci nella pianificazione e nella programmazione strategica. Grazie a questi approcci è stato possibile migliorare il dialogo fra i vari attori del territorio e metterli nelle condizioni di maturare la loro capacità di collaborare e condividere obiettivi comuni, soprattutto in riferimento all’ambito dei beni culturali, di cui il territorio è particolarmente ricco. La continua crescita del livello di collaborazione ha portato alla nascita di molteplici reti sociali in cui sono coinvolte più amministrazioni comunali, così come altri attori pubblici o privati che operano nel territorio mantovano. Queste reti hanno dato vita a distretti culturali, ecomusei, reti d’impresa, sistemi museali e associazioni di comuni.
Anni e anni di continua sperimentazione e di confronto che recentemente hanno portato anche alla nascita dell’iniziativa smart city. Tuttavia, in quest’ultimo caso il livello di maturità della capacità collaborativa è cresciuto ulteriormente, dato che in questo caso sono coinvolti tutti i settanta comuni della provincia, e non come attori passivi, ma come soggetti attivi e propositivi. Infatti, è proprio dalle richieste delle amministrazioni comunali che emerge la richiesta di un’azione in grado di garantire una valorizzazione complessiva del territorio provinciale e un rafforzamento della sua immagine. Una visione in cui deve emergere il gruppo e non il singolo.
Per dare voce alle varie municipalità, in qualità di coordinatore dell’intera iniziativa, la Provincia di Mantova ha suddiviso il territorio in cinque aree territoriali a cui è stato chiesto di definire le loro priorità. Un procedimento estremamente innovativo che, oltre alla consolidata attitudine alla collaborazione, ha messo in luce la capacità dei vari Comuni di determinare autonomamente le loro politiche di sviluppo e la strada da percorrere per implementarle.
Dall’idea al progetto: come nasce una delle prime iniziative smart city alla scala territoriale
Per dare risposta alla problematica della frammentazione, sempre in stretta collaborazione con le varie amministrazioni comunali, la Provincia di Mantova ha deciso di proporre una prima azione con il “Progetto iM”. In questo modo la parte strategica dell’iniziativa smart city è stata tradotta in azioni operative, e la tecnologia è diventata uno strumento per la risoluzione di problematiche concrete. Il progetto, sviluppato grazie ad un finanziamento ottenuto della Fondazione Cariplo, è ancora in fase di realizzazione ma la conclusione è vicina. Inoltre, nonostante venga segnalato come progetto per la comunicazione e promozione digitale del patrimonio culturale e ambientale del territorio, questa iniziativa sembra essere molto più articolata a ambiziosa, sia per le dimensioni dell’area di intervento che per le soluzioni tecnologiche messe in campo.
La distanza fra i beni materiali che costituiscono il vasto patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico mantovano verranno completamente annullate lavorando nel mondo dell’immateriale, dove una semplice foto ai QR-code dislocati su tutto il territorio permetterà di recuperare in tempo reale le informazioni e la conoscenza ad essi associata. Inoltre, grazie ai servizi di geo-localizzazione e di realtà aumentata, in base alla propria posizione sarà possibile individuare i beni più vicini e costruire i propri percorsi di visita direttamente sul posto. Tutte le informazioni e i dati necessari per garantire il corretto funzionamento delle soluzioni proposte sono già state raccolte all’interno di unico database che verrà aggiornato costantemente e che comprende molte aree tematiche: arte e cultura, enogastronomia, territorio, natura, sport e benessere, scuola, congressi. Un lavoro di sistematizzazione di dati non indifferente se consideriamo che riguardano un’intera provincia. In questo modo verrà garantita una diffusione continua delle informazioni necessarie per favorire una migliore fruizione del territorio. I benefici di un unico punto di raccolta ed elaborazione dati rappresenta un forte vantaggio anche in termini di gestione. Infine, considerando l’eventuale presenza di utenti sprovvisti di dispositivi in grado di connettersi in mobilità, con i telefoni cellulari tradizionali sarà possibile accedere ad uno specifico servizio che fornirà le informazioni a voce.
Un’esperienza da imitare
Il caso di Mantova rappresenta un’esperienza di rilevante importanza in ambito smart city perché apre in modo concreto, con azioni pratiche, un nuovo scenario di progetto fino ad oggi scarsamente esplorato: spostare il concetto di smart city dalla città al territorio, sviluppando un’iniziativa che coinvolge più amministrazioni comunali, e principalmente di piccole dimensioni. Il lavoro svolto in questa provincia dimostra che nonostante le difficoltà imposte dalla complessità di queste iniziative, attraverso il giusto mix di collaborazione, leadership e una visione ben strutturata, anche i piccoli Comuni possono accedere a queste tematiche e beneficiarne. La speranza è che questa esperienza non rimanga isolata, ma possa ispirare altri territori. In questo modo verrà garantita la partecipazione dei piccoli Comuni all’interno di questo lungo processo di trasformazione da cui non possono e non devono rimanere esclusi.
*Luca Mora. Dottorando in Progetto e Tecnologie per la Valorizzazione dei Beni Culturali presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano e dottorando di alta qualificazione in Gestione dell’Innovazione e Sviluppo del Prodotto della Scuola Interpolitecnica di Dottorato fondata dai tre Politecnici italiani (Torino, Milano e Bari). Ha conseguito la laurea triennale in Scienze dell’Architettura e la laurea magistrale in Architettura, entrambe al Politecnico di Milano. Dedica la propria attività di ricerca allo studio dei sistemi di integrazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione all’interno dei sistemi urbani, con particolare riferimento ai processi di gestione e sviluppo delle strategie smart city. Collabora con il Laboratorio di Ricerca Mantova – Unità di ricerca T.E.MA. (Technology, Environment and Management) del Politecnico di Milano – Polo Territoriale di Mantova e con l’Urban and Regional Innovation Reserach Unit (URENIO) dell’Artistotle University of Thessaloniki.
Roberto Bolici. Architetto, Ricercatore in Tecnologia dell’Architettura, Direttore dell’Unità di Ricerca T.E.MA. (Technology, Environment and Management) del Laboratorio di Ricerca Mantova del Politecnico di Milano – Polo Territoriale di Mantova e Docente di Tecnologia dell’Architettura presso la Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano nei corsi di Laurea e Laurea Magistrale di Milano, Mantova e Piacenza. Svolge attività di ricerca presso il Dipartimento A.B.C. (Architecture, Built environment, Construction Engineering) del Politecnico di Milano in qualità di membro dell’Unità di Ricerca Tecnologie Innovative per il governo del territorio e dei sistemi edilizi, dove si interessa ai temi dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, della competitività territoriale, delle tecnologie edilizie e delle tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale, e della progettazione tecnologica per lo sviluppo e la valorizzazione del capitale territoriale. Membro del Collegio dei Docenti del Dottorato in Progetto e Tecnologie per la Valorizzazione dei Beni Culturali.