Mapping e crowdfunding: MappiNa ci prova

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MappiNa, il progetto che offre modi alternativi di attraversare e trasformare la città attraverso il contributo, critico ed operativo, dei suoi abitanti. Già attivo a Napoli, Roma, Milano e Venezia ora prova a compiere un ulteriore balzo in avanti con il crowdfunding: obiettivo 22.500 euro.

13 Aprile 2015

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Ilaria Vitellio

MappiNa, il progetto che offre modi alternativi di attraversare e trasformare la città attraverso il contributo, critico ed operativo, dei suoi abitanti. Già attivo a Napoli, Roma, Milano e Venezia ora prova a compiere un ulteriore balzo in avanti con il crowdfunding: obiettivo 22.500 euro.

Nata a Napoli e da pochi mesi lanciata a Milano, Roma e Venezia-Mestre, MappiNa vuole stimolare i cittadini a guardare la propria città fuori dalle immagini sterotipate, promuovendo la collaborazione nel riuso delle risorse. La piattaforma permette a chiunque di georeferenziare foto, video, suoni e testi e contribuire alla costruzione di una varietà di mappe fondate su quella cultura urbana che si esprime nella street art, nei giochi in strada, negli incontri inaspettati, nelle pratiche di uso degli spazi pubblici, negli arredi urbani autoprodotti per rendere comoda la città (Mappa dei Luoghi), nei suoni e nelle parole ascoltate per strada (Mappa dei Suoni), nei suoi spazi incerti e immobili abbandonati (Mappa Abbandoni) e nelle possibilità di riutilizzo anche temporaneo (Mappa delle Idee), nella varietà degli operatori che producono cultura e nella moltitudine di eventi che la diffondono (Mappa degli Attori ed Eventi).

L’obiettivo è di comporre, attraverso l’esperienza quotidiana, una mappa che sia una narrazione collettiva, che apra ad un diverso sguardo e sia allo stesso tempo una occasione dove sperimentare modi alternativi di attraversare e di trasformare la città. MappiNa racconta una città diversa offrendo una esperienza turistica community-based, geolocalizzando servizi per chi promuove la cultura e per le attività commerciali, informando sui patrimoni abbandonati sollecitandone il riuso.

A tal fine alle attività on line, il progetto affianca azioni off line: Open Labs, laboratori dove attivare azioni di rilettura dello spazio urbano e di riuso di quello abbandonato. Il progetto si è diffuso grazie alla collaborazione e all’entusiasmo dei cittadini, ma ora ha bisogno di crescere e oggi ha un’opportunità.

Mappi[na] è stata accolta nella la piattaforma di crowdfunding che Telecom Italia ha messo a  disposizione per la promozione ed il finanziamento di progetti innovativi che creino valore sociale per la collettività. Telecom finanzia il 25% dei 30.000 richiesti, bisogna così raggiungere 22.500 euro in 90 giorni!

Attraverso i fondi raccolti con il crowdfunding si potrà:

  • restaurare la piattaforma e sviluppare Mobile App per IOS e Android;
  • implementare la georeferenziazione del patrimonio pubblico dismesso con inserimento dei dati mancanti rilevati attraverso comparazioni di database;
  • attivare dei workshop degli Open Labs con laboratori per il riuso, anche temporaneo, degli spazi  e immobili abbandonati;
  • far crescere e sviluppare Mappina nelle altre città.

Abbiamo aperto su Roma, Milano, Venezia-Mestre, ma abbiamo bisogno di coinvolgere gli abitanti di queste e di altre città per fare una GRANDE MAPPINA. In rete gira una scritta che dice: chi nasce mappina non muore foulard?

OK, Mappina vuole diventare un tappeto volante!
Quello su cui viaggia la creatività dei cittadini italiani attivi e curiosi.

 

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