ECOPASS Milano: come e perché
Superati intoppi organizzativi da rush finale è partito l’Ecopass a Milano, promettendo -30% di emissioni giornaliere di polveri sottili e -10% di auto in ingresso, con incremento parallelo di servizi di trasporto pubblico. Prima città in Italia ad istituire una pollution charge di accesso al centro, Milano apre il dibattito su questioni di principio e di opportunità. Oltre l’efficienza di un sistema innovativo di acquisto e monitoraggio, oltre la soddisfazione per i primi numeri, restano alcuni punti aperti.
9 Gennaio 2008
Chiara Buongiovanni
Superati intoppi organizzativi da rush finale è partito l’Ecopass a Milano, promettendo -30% di emissioni giornaliere di polveri sottili e -10% di auto in ingresso, con incremento parallelo di servizi di trasporto pubblico. Prima città in Italia ad istituire una pollution charge di accesso al centro, Milano apre il dibattito su questioni di principio e di opportunità. Oltre l’efficienza di un sistema innovativo di acquisto e monitoraggio, oltre la soddisfazione per i primi numeri, restano alcuni punti aperti.
E’ un sistema sostenibile? Equo? Efficace? Innanzitutto lo presentiamo. Poi ne parliamo con l’Assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente del Comune di Milano.
Cosa è
Ecopass è il progetto sperimentale del Comune di Milano che prevede per tutte le auto in entrata nel centro di Milano – Cerchia dei Bastioni – il pagamento di un ticket d’ingresso, dal valore direttamente proporzionale alle emissioni nocive prodotte dal veicolo. Inserito nel Piano d’intervento per mobilità sostenibile, tutela dell’ambiente e salute dei cittadini, a partire dal 4 gennaio Ecopass è attivo dalle ore 7.30 alle ore 19.30, dal lunedì al venerdì. Alla sperimentazione di un anno seguirà la consultazione dei cittadini milanesi che decideranno del proseguimento o meno dell’iniziativa. L’Ecopass si definisce una pollution charge, rendendo esplicito il focus sulla finalità ecologica dell’iniziativa che fa propri lo slogan di "meno traffico, più aria pulita" e la regola del "chi inquina paga".
Chi paga
Sulla base del principio del "chi inquina paga" si identificano 3 tipologie di accesso:
Tra quanti hanno diritto all’acceso previo pagamento dell’Ecopass si identificano categorie diverse a seconda della classe di Euro. Seguendo l’approccio della Direttiva Europea 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale, a ogni classe di inquinamento si fa corrispondere un Ecopass dal diverso valore, da 2 a 10 euro quotidianamente, offerto in soluzioni diverse a seconda delle esigenze di accesso: giornaliero, multiplo, multiplo agevolato, abbonamento residenti. Dal Comune si stima complessivamente i mezzi che potranno circolare liberamente saranno 54 mila ogni giorno, a fronte di 36 mila sottoposti al pedaggio, per un totale di 90 mila ingressi quotidiani (79 mila auto private e 11 mila veicoli commerciali).
Chi non paga
Sono esentati: veicoli adibiti al servizio di trasporto pubblico di linea e non di linea; disabili motori; veicoli appartenenti a Forze Armate di Polizia, Polizia locale, Croce Rossa Italiana, Ospedali e ASL, Vigili del Fuoco, Protezione Civile; veicoli di proprietà, in noleggio a lungo termine o in leasing, di Enti pubblici non economici in servizio; autoambulanze; autoveicoli per trasporti specifici muniti permanentemente di attrezzature per il trasporto di disabili motori; ciclomotori, motocicli e velocipedi; veicoli con targa rilasciata da paesi esteri in cui non è in vigore il sistema di classificazione della Categoria Euro.
Come funziona
Una volta verificata la necessità dell’Ecopass e definito il corrispondente in base al veicolo e alle esigenze di accesso, i cittadini procederanno all’acquisto e all’attivazione, che è indispensabile – pena l ‘invalidità. Diversi i canali utilizzabili:
L’Ecopass permette di accedere, circolare e uscire senza limiti di tempo e numero di accessi per l’intera giornata nell’area delimitata da 43 varchi elettronici con telecamera. Al passaggio dell’auto viene individuata la targa, il cui numero viene incrociato con il database della motorizzazione per riconoscere la classe inquinante ed elaborare il valore congruo dell’Ecopass. Il vecchio sistema di telecamere, già posto a controllo delle ZTL, lavorerà in sinergia con i varchi Ecopass, di modo che il transito dei veicoli sia controllato anche tra le vie del centro cittadino. Se si circola nella ZTL – Cerchia dei Bastioni senza aver attivato Ecopass entro il giorno successivo all’ingresso – o se viene attivato un Ecopass con classe di inquinamento inferiore – si incorre in una sanzione amministrativa che va da €.70,00 a €.285,00, in violazione dell’art. 7 del Codice della Strada. Dal Comune fanno sapere che gli introiti dell’Ecopass saranno totalmente investiti nel potenziamento di autobus, tram e metropolitane e dei servizi di collegamento tra Milano e hinterland.
Perché si, perché no?
Come nella percezione dei cittadini – rilevata nei blog e forum dedicati – questo Ecopass sta facendo discutere, dissentire ed esultare. Diverse le opinioni perché diversi i punti di vista, le esigenze e le esperienze da cui partono. Pagare, si sa, non lo si vorrebbe (quasi) mai. Tanto più se si tratta di un bene tanto immateriale e dato per scontato quale l’ingresso nella città (dove magari si lavora). D’altro canto ci sono le ragioni della sostenibilità ambientale e della mobilità, spesso difficile. Del bene comune, in più ampi termini, da preservare nel medio – lungo termine. Di questo si fa paladino il Comune di Milano, promettendo di migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. Alcuni, tra gli scettici, si domandano se il rapporto complessivo costi/benefici sia infine positivo e se, a monte, l’Ecopass sia un sistema improntato a principio di equità. La domanda è: e se a pagare fossero proprio i cittadini che non hanno risorse per adeguarsi agli standard Euro richiesti? Perché si, perché no…il dibattito è aperto. Abbiamo chiesto ad Edoardo Croci, Assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente del Comune di Milano di intervenire, rispondendo alle nostre domande e chiarendo, innazitutto, come l’Ecopass sia una misura integrata all’interno di un Piano più ampio per la salute e la qualità della vita dei cittadini.