Sviluppo sostenibile: programmi elettorali a confronto. L’analisi dell’ASviS

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Giovani, sanità, uguaglianza di genere i temi più condivisi dalle forze politiche. Distanza su transizione energetica e misure economiche. L’analisi dell’ASviS sui programmi elettorali per capire il rapporto tra politica e sostenibilità. Un dibattito aperto a partire dalle “Dieci idee per un’Italia sostenibile” proposte ai partiti in vista delle prossime elezioni

15 Settembre 2022

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Flavio Natale

Redazione ASviS

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Accelerare la transizione ecologica; attuare politiche coerenti nel rispetto della Costituzione; analizzare puntualmente gli scenari futuri; promuovere giustizia, trasparenza e responsabilità; integrare la sostenibilità nel funzionamento del parlamento; garantire maggiore equità tra i territori; ridurre le disuguaglianze di genere, territoriali e generazionali; assicurare a tutte e tutti i diritti di cittadinanza; tutelare la salute con un approccio integrato; promuovere la pace, la giustizia e il multilateralismo a livello globale. Sono questi, in sintesi, i concetti chiave su cui si articolano le dieci azioni che l’ASviS ha proposto di sottoscrivere alle forze politiche che si presentano alle prossime elezioni, riunite nel documento “Dieci idee per un’Italia sostenibile”.

Il testo – aperto su change.org anche alle firme della società civile – è stato ampiamente recepito dai partiti, anche se con alcune differenze significative. A mettere in luce questi divari è un’analisi realizzata dall’ASviS sui programmi elettorali da cui ha preso le mosse lunedì scorso, 12 settembre, il quinto ASviS Live, ultimo webinar di avvicinamento al Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022 (in programma dal 4 al 20 ottobre). Nel corso dell’evento si sono confrontati gli esponenti di Fratelli d’Italia, Pd, M5S, Azione, Forza Italia, Verdi-Sinistra, Impegno Civico (qui il video del webinar e il racconto di quanto emerso).

Come detto, in previsione dell’evento l’ASviS ha analizzato i singoli programmi elettorali, alla ricerca di punti di vicinanza e lontananza rispetto al decalogo e ai valori dello sviluppo sostenibile. Le divisioni più marcate si sono registrate sulle modalità di svolgimento della transizione energetica e sulle risposte alle disuguaglianze economiche, mentre su giovani, sanità e uguaglianze di genere si nota un maggiore accordo.

In particolare, l’analisi dell’ASviS ha segnalato che mentre l’area di sinistra supporta con convinzione gli impegni presi a livello europeo in materia di transizione verde, anche se con alcune differenze interne (il PD intende ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, mentre Europa Verde e Sinistra Italiana puntano a una riduzione del 70% al 2030 e la neutralità climatica nel 2045), le posizioni della destra sono invece di stampo diverso: si parla di revisione degli impegni europei, utilizzo dei giacimenti di gas, possibile ricorso all’energia nucleare. Azione e Italia Viva nel loro programma richiedono invece una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 “possibilmente” entro il 2030.

Sul Reddito di cittadinanza, la coalizione di destra concorda con le posizioni di Calenda e Renzi, chiedendo l’abolizione o la revisione di questa misura, “per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito”, si legge nel programma di Fratelli d’Italia, “effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili’, come disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico”.

Sono arrivate anche risposte dei partiti sul secondo punto del decalogo, ovvero la creazione di un Istituto pubblico di studi sul futuro, con il compito di analizzare gli scenari e individuare i rischi per evitare di arrivare impreparati a futuri shock sistemici e disegnare politiche pubbliche in modo utile per le prossime generazioni. Le posizioni dei partiti sono state espresse attraverso il sito Green and Blue, che ha riassunto una serie di richieste formulate alle forze politiche da diverse associazioni, tra cui la proposta dell’ASviS, riassunta in: Che ne pensate di realizzare un istituto pubblico dedicato al Futuro per aiutare i giovani? I partiti si sono detti particolarmente interessati a proporre politiche per le giovani generazioni, investendo soprattutto negli Istituti tecnici superiori (Its), le lauree Stem (soprattutto per la formazione delle ragazze), il lavoro, ma non hanno fatto riferimenti significativi all’Istituto pubblico di studi sul futuro (citato solo da Eleonora Evi, durante l’ASviS live, come “un’idea geniale e necessaria”).

Il quarto punto del decalogo, che riguarda la formazione di un “Parlamento sostenibile” (integrando cioè lo sviluppo sostenibile nella ricomposizione delle Commissioni parlamentari, creando un intergruppo dedicato in entrambi i rami del parlamento), non ha trovato riscontro nei programmi elettorali dei partiti.

Questi solo alcuni spunti: l’analisi di dettaglio dei programmi elettorali rispetto alle “Dieci idee per un’Italia sostenibile” è disponibile sul sito dell’ASviS.

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