Serve un cambio culturale, un salto di qualità che finalmente ci faccia superare l’idea che “infrastrutture sostenibili” sia un ossimoro. La sostenibilità è l’unica strada percorribile, è con questo obiettivo che dobbiamo sviluppare nuove infrastrutture senza ripetere gli errori del passato. L’intervento del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, a FORUM PA 2022
16 Giugno 2022
Mettere in sicurezza le infrastrutture esistenti e svilupparne di nuove senza ripetere gli errori del passato: ora sappiamo, infatti, che la sostenibilità è l’unica strada percorribile. Così il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che è intervenuto oggi a FORUM PA 2022. Il Ministro ha fatto il punto sulle iniziative avviate e ha lanciato uno sguardo sul futuro, invitando a sognare un nuovo modello di sviluppo a partire dalla PA.
“Il Paese è ripartito, la PA è ripartita, naturalmente con le difficoltà indotte dai problemi che conosciamo bene. Credo che il PNRR abbia rappresentato una grande opportunità per liberare idee e far tornare la PA a progettare il futuro” ha evidenziato il Ministro Giovannini. “Le PA avranno in gestione i fondi per il 2021-2027 ed è importante che comprendano che questo è un cambiamento epocale che richiede un cambiamento altrettanto epocale nelle forme con le quali si fa la progettazione, come si realizzano le opere e come si documenta quello che si è fatto rispetto, per esempio, al carbon footprint”.
“Il principio della tutela dell’ambiente e l’introduzione dei diritti per le future generazioni sono alla base dello sviluppo sostenibile e stanno diventando prassi. Questi principi dovranno determinare un cambiamento profondo nelle PA”, ha sottolineato il Ministro che ha poi aggiunto: “Se chi ricopre posizioni e ruoli di potere e responsabilità, se chi ha le risorse non è sognatore, chi dovrebbe esserlo? Spero che il FORUM PA e tutte le altre iniziative di questo tipo siano un impulso a essere dei sognatori”.
Cosa serve per attuare questo cambiamento? Investimenti, certamente, ma anche riforme. E l’introduzione delle tecnologie oggi disponibili nel processo di progettazione e monitoraggio delle opere. Diverse iniziative sono state già messe in campo. Il Ministro ha citato per esempio il Decreto legge approvato ieri in Consiglio dei ministri nel quale si entra “con forza nella regolamentazione delle infrastrutture idriche, stabilendo che il monitoraggio dovrà essere fatto con le nuove tecnologie digitali”.
Il Ministro ha anche ricordato che nei progetti di fattibilità tecnico-economica delle opere, da qui in avanti, l’elemento della sostenibilità ambientale andrà di pari passo con quello economico e sociale. E ha citato la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri al CIPESS con le Linee di indirizzo per l’anno 2022, volta ad assicurare la coerenza delle politiche di investimento pubblico con gli obiettivi di sostenibilità derivanti dagli impegni assunti dall’Italia in sede internazionale ed europea. In pratica le opere devono essere verificate rispetto ai 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
“Il cambio di Costituzione realizzato a febbraio, le direttive, le nuove regole europee, le linee guida che abbiamo definito e che stiamo attuando, produrranno il salto di qualità che finalmente ci farà superare questa idea che infrastrutture sostenibili siano un ossimoro”.
Fondamentale, poi, il tema del dibattito pubblico sulle infrastrutture: “Non è più pensabile non coinvolgere le comunità locali nella realizzazione delle opere. Serve un cambio culturale per la PA, che non deve avere più paura del confronto con gli stakeholders”.