Parole chiave per il Policlinico di Milano sono tecnologia, risparmio energetico, confort ambientale, sicurezza, rispetto del territorio, e sono messe in pratica ogni giorno grazie alla sinergia sviluppata con Edison. Sinergia che nei mesi scorsi, nonostante le difficoltà legate all’emergenza Covid-19, ha visto la realizzazione di due progetti ad alto impatto tecnologico
3 Dicembre 2020
Redazione FPA
Con 900 posti letto, 36mila ricoveri e 24mila interventi chirurgici ogni anno, il Policlinico di Milano è il più antico Ospedale del capoluogo lombardo e punta a migliorare sempre più l’offerta per i propri pazienti, non solo dal punto di vista ambulatoriale ma anche dal punto di vista dell’ospitalità e della degenza. Uno dei punti centrali in quest’ottica è la gestione efficiente e moderna degli impianti energetici, che garantiscono non solo lo svolgimento di tutte le attività dell’ospedale, ma anche il riscaldamento in inverno e il condizionamento in estate. Parole chiave per il Policlinico di Milano sono tecnologia, risparmio energetico, confort ambientale, sicurezza, rispetto del territorio, e sono messe in pratica ogni giorno grazie alla sinergia sviluppata con Edison.
Il cuore pulsante del Policlinico di Milano è una centrale tecnologica basata su un cogeneratore, un motore che produce contemporaneamente energia elettrica ed energia termica, mentre il sistema nervoso è la rete di distribuzione e di teleriscaldamento, della lunghezza di qualche chilometro, che consente l’approvvigionamento termico del Policlinico. “Grazie alla cogenerazione – spiega Santo De Stefano, RUP Ospedale Policlinico di Milano – viene prodotta parte dell’energia elettrica che serve per lo svolgimento delle attività dell’ospedale, inoltre attraverso le caldaie a recupero e gli assorbitori viene prodotto il calore in regime invernale e acqua refrigerata in estate per il funzionamento degli impianti di condizionamento”. Questo sistema, gestito da Edison, garantisce continuità elettrica 24 ore al giorno 7 giorni 7 su per 365 giorni l’anno.
Nei mesi scorsi, nonostante le difficoltà legate all’emergenza Covid-19, Edison oltre alle attività ordinarie di conduzione e manutenzione necessarie per garantire il corretto funzionamento degli impianti ospedalieri, ha gestito anche due progetti ad alto impatto tecnologico. Il primo è il revamping dei due motori di cogenerazione da 1.500 kWe, il secondo prevede l’installazione di un’ulteriore sezione di trigenerazione, che permette di produrre anche acqua refrigerata ad una temperatura di circa 7°C, attraverso l’utilizzo di un assorbitore frigorifero che sfrutta il calore derivato.
“Il revamping di un motore – aggiunge Santo De Stefano – è un’operazione complessa che interessa tutte le sue parti, è come se venisse riportato a nuova vita”. Tra giugno e settembre 2020 sono stati smontati e sostituiti tutti i componenti rotanti dei 2 motori del co-generatore in modo da garantire altre 20mila ore di funzionamento in totale sicurezza. Poi i motori sono stati collaudati e rimontanti nella centrale tecnologica. Questa attività è stata svolta ovviamente garantendo la continuità di servizio all’ospedale.
“Con il sistema di trigenerazione – spiega invece Alberto Portugalli, Operations Manager di Edison – utilizziamo un unico vettore energetico, il metano che ha un basso impatto ambientale”. Con l’assetto definitivo si otterrà l’ottimizzazione della produzione energetica e dei consumi di combustibile anche grazie al risparmio nel consumo elettrico dei gruppi frigoriferi esistenti, una rinnovata efficienza energetica con inferiori emissioni inquinanti in atmosfera nel pieno rispetto dell’ambiente. L’energia prodotta e distribuita sarà paragonabile al fabbisogno di una cittadina di circa 1500 famiglie.
“Attraverso sistemi BEMS (Building energy management system) – conclude Portugalli – riusciamo oggi a controllare e monitorare tutti gli impianti da remoto assicurando il massimo confort ambientale, le migliori performance nonché il risparmio energetico. Nel prossimo futuro potremo interagire in diretta dal nostro centro di supervisione con la struttura sanitaria anticipandone così le necessità”.
Per realizzare un progetto di questo tipo, occorrono ovviamente molteplici professionalità, grandi competenze, ma soprattutto una visione comune che metta al centro innovazione, rispetto dell’ambiente, cura delle persone. Un percorso che potrà vedere ancora ulteriori sviluppi nel nuovo ospedale che si sta realizzando grazie ai fondi ottenuti dalla vendita di edifici donati negli anni da cittadini e associazioni e che vedrà la luce nel 2023.
Per approfondimenti sui servizi per l’ottimizzazione della gestione energetica degli edifici ospedalieri di Edison, consulta la pagina dedicata