La transizione verde è uno dei punti fondamentali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e vede nel potenziamento delle attività di economia circolare la principale leva di attuazione di questo processo di cambiamento radicale e non più rimandabile. In questo webinar, organizzato il 10 marzo scorso da FPA in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), si è discusso esattamente di come mettere a terra gli investimenti previsti dal Piano, e di come stimolare enti territoriali e imprese a presentare progetti innovativi abilitanti del modello di sviluppo economico circolare
22 Marzo 2022
La sfida della transizione ecologica si gioca in gran parte sulla capacità delle PA e delle imprese di dare concreta attuazione agli investimenti del PNRR, che alla materia dedica ben il 37% della totalità delle risorse. Parlando di economia circolare poi, il MiTE ha recentemente emanato due avvisi di gara per il miglioramento del sistema di gestione dei rifiuti, puntando a superare il divario infrastrutturale in termini di impianti tra Nord e Sud del paese. Si tratta di un investimento complessivo di 2,1 milioni di euro, e dunque di un’opportunità da cogliere assolutamente per portare vera innovazione sostenibile sul territorio.
Applicare i principi dell’economia circolare significa ripensare totalmente il ciclo di vita dei processi di produzione e di sviluppo economico. Una sfida enorme, che necessita grande collaborazione e coordinamento: con questi presupposti si è svolto lo scorso 10 marzo, il webinar organizzato da FPA in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) per discutere di come sfruttare al meglio le opportunità di questo periodo di ripresa economica.
I saluti istituzionali
“La crisi ci ha insegnato che il sistema produttivo deve essere più resiliente – ha detto Paolo D’Aprile, Capo Dipartimento Unità di Missione per il PNRR del Ministero della Transizione Ecologica – ma anche più sostenibile in termini di decarbonizzazione”. Ne deriva la necessità di una migliore leadership nazionale a livello industriale, e in questo senso la complessità degli obiettivi del PNRR ha portato con sé una struttura di missione molto tarata sull’attuazione.
“Stiamo cogliendo infatti l’occasione data dal PNRR per dare vita ad una struttura di monitoraggio che dovrà andare ben oltre la data di realizzazione prevista dei progetti del Piano nel 2026”, ha aggiunto Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del Ministero della Transizione Ecologica, sottolineando la centralità della collaborazione fra enti nel portare avanti queste operazioni.
In questo senso la testimonianza di Antonello Antonicelli, Coordinatore Struttura Tecnica ANCI-CONAI ha confermato questa tendenza: “Rispetto al passato c’è maggiore consapevolezza di tutti gli attori” con particolare attenzione al settore del ciclo dei rifiuti.
Potenziare i bandi della raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti, superare il gap per arrivare ad un’economia circolare
“Da una prima valutazione intermedia legata ai bandi pubblicati da poco emerge una grande risposta, già al di sopra della linea dei target” ha detto Giordano Colarullo, Direttore Generale Utilitalia, ponendo l’attenzione sull’utilizzo di tecnologie molto avanzate previsto dalla maggior parte delle proposte progettuali presentate. “Il PNRR può essere davvero l’inizio di un processo che finalmente metta fine al divide regionale in termini infrastrutturali”, ha concluso Colarullo.
“L’economia circolare è un tema molto complesso – ha puntualizzato Daniela Sannino, Responsabile attuazione degli investimenti per l’Economia Circolare di INVITALIA – e come INVITALIA cerchiamo di dare il nostro supporto sia in termini di analisi degli obiettivi che di accoglienza delle domande e gestione dei bandi stessi”.
“Già prima dell’istituzione del PNRR l’economia circolare era la soluzione più sensata in materia di gestione del ciclo dei rifiuti” ha specificato Marco Ravazzolo, Dirigente Area Politiche Industriali di Confindustria, ora si ha una possibilità ancora più concreta di abbattere le barriere non tecnologiche che portavano innumerevoli rallentamenti e, in più, si ha l’occasione di aumentare la capacità impiantistica di tutto il paese. “Le crisi fungono da acceleratori di cambiamento lo abbiamo visto con la pandemia – ha chiuso Luca Ruini, Presidente CONAI – è un peccato, ma è così”.
Riascolta il webinar per saperne di più e non perdere il prossimo appuntamento dell’11 aprile!