Mobilità sostenibile: l’auto elettrica arriva nelle città italiane
Riduzione dell’inquinamento e maggiore risparmio energetico: questi i vantaggi che deriverebbero dall’utilizzo diffuso dell’auto elettrica soprattutto nelle grandi città. L’alto costo rispetto alle auto tradizionali, la limitata autonomia, la mancanza di una rete diffusa per la ricarica dei veicoli sono, invece, i maggiori ostacoli alla diffusione di questa tecnologia. In Italia nel settembre scorso è stato firmato l’accordo per la costituzione della Piattaforma Tecnologica Italiana per la mobilità elettrica, un’alleanza tra il mondo della ricerca e quello dei produttori per realizzare l’obiettivo di una mobilità elettrica veramente competitiva a livello nazionale entro il 2015. E, dal punto di vista delle sperimentazioni sul territorio, ci sono alcuni progetti pilota in corso.
19 Novembre 2010
Michela Stentella
Riduzione dell’inquinamento e maggiore risparmio energetico: questi i vantaggi che deriverebbero dall’utilizzo diffuso dell’auto elettrica soprattutto nelle grandi città. L’alto costo rispetto alle auto tradizionali, la limitata autonomia, la mancanza di una rete diffusa per la ricarica dei veicoli sono, invece, i maggiori ostacoli alla diffusione di questa tecnologia.
Un peccato, perché sembra che agli automobilisti italiani piaccia l’idea di spostarsi con l’auto elettrica: infatti circa il 70% del totale (due italiani su tre) si dice disponibile ad acquistarne una, secondo uno studio Swg, presentato nell’ambito di EIV (mostra-convegno dedicata ai veicoli elettrici e intelligenti, una quattro giorni che si chiude oggi a Fieramilano, Rho). Secondo Pietro Menga del Cei-Cives (Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali), presente a EIV, se si riuscisse ad arrivare entro il 2020 al 10% di auto elettriche circolanti sul totale, il risparmio energetico per il nostro Paese sarebbe di circa due miliardi di euro l’anno, grazie alla diminuzione di import di prodotti petroliferi, alle minori emissioni di CO2 e alla riduzione dei costi sanitari dovuti all’inquinamento.
Naturalmente dal punto di vista della riduzione delle emissioni, c’è anche la questione della produzione dell’energia necessaria alle auto elettriche: produzione da fonti rinnovabili o da combustibili fossili? Una differenza non da poco affinché si possa parlare davvero di “auto verdi”.
La partita per la diffusione delle auto elettriche, che è anche una partita per lo sviluppo e la competitività, si gioca principalmente sulla diffusione di infrastrutture per la ricarica e la loro standardizzazione (un elemento che è stato anche oggetto di una recente Risoluzione del Parlamento europeo); sulla socializzazione dei costi infrastrutturali; su politiche di sostegno al mercato; sull’alleanza tra società elettriche, industrie automobilistiche, produttori di batterie, università e centri di ricerca; su un coordinamento e una regolamentazione nazionale e un progetto unitario a livello europeo.
Nel frattempo, in Italia nel settembre scorso è stato firmato l’accordo per la costituzione della Piattaforma Tecnologica Italiana per la mobilità elettrica, un’alleanza tra il mondo della ricerca e quello dei produttori per realizzare l’obiettivo di una mobilità elettrica veramente competitiva a livello nazionale entro il 2015. E, dal punto di vista delle sperimentazioni sul territorio, ci sono alcuni progetti pilota in corso.
"Parma città elettrica"
In arrivo a Parma 100 colonnine di ricarica, private e pubbliche, tra il 2011 e il 2012, che saliranno a 300 entro il 2015. Il progetto “Parma città elettrica”, che rientra nel piano Zero Emission City, prevede una rete aperta a tutti i produttori di veicoli elettrici, e un parco di circa 100 auto elettriche, che saliranno a 900 nel 2015. La spesa totale prevista è di 9 milioni di euro, oggetto di richiesta di finanziamento a Ministero dell’Ambiente e Comunità Europea (1 milione e 916mila solo per la prima fase nel biennio 2011-2012).
L’energia utilizzata per l’erogazione di corrente sarà ricavata da fonti rinnovabili consentendo il raggiungimento dell’emissione zero nel ciclo globale.
L’iniziativa è stata presentata il 5 novembre scorso dal sindaco Pietro Vignali, in un incontro a porte chiuse, ai rappresentanti di alcune case automobilistiche (Chevrolet, Citroen, Mitsubishi, Nissan, Opel, Peugeot, Pininfarina, Renault e Toyota e Ducati energia).
L’obiettivo del progetto, come sottolineato in un comunicato stampa del Comune di Parma, è “fare sistema, coinvolgendo tutti gli attori presenti nel territorio comunale, dalle grandi aziende alle municipalizzate, dall’università al car sharing fino al singolo cliente privato. Perché Parma possa attrarre investimenti da parte delle industrie impegnate nello sviluppo e ricerca di nuove tecnologie, in grado di generare nuovi posti di lavoro”.
Innovativa la formula di business: sarà il Comune, attraverso la società locale che si occupa delle flotte, ad acquistare le auto elettriche e poi a fornirle agli utilizzatori finali sotto forma di noleggio, comodato o acquisto dando, in quest’ultimo caso, un incentivo pari a 6mila euro. Il resto viene invece assegnato a usi pubblici come le società municipalizzate, le aziende e il car sharing.
Se saranno rispettati gli obiettivi per il 2015 – ovvero 300 colonnine e 900 auto elettriche – si prevede un risparmio di 1.600 tonnellate di CO2 all’anno nell’aria.
Il progetto “Parma città elettrica” non ha precedenti in Italia: per la prima volta un soggetto istituzionale si impegna ad acquistare le auto elettriche prodotte dalle case automobilistiche (senza alcun accordo di esclusiva) e ad impiantare una infrastruttura di ricarica con costi e tempi certi.
“e-mobility Italy”: il progetto attivo a Pisa, Roma e Milano
Il progetto “e-mobility Italy”, nato nel dicembre 2008, è un’iniziativa congiunta di Enel e Smart (il marchio del Gruppo Daimler) che prevede la consegna (secondo la formula del noleggio) di 100 vetture elettriche ad altrettanti cittadini di Pisa, Roma e Milano.
Daimler, oltre a fornire le automobili, si occupa della loro manutenzione, mentre Enel è responsabile dello sviluppo, della creazione e del funzionamento dell’infrastruttura di ricarica dedicata, oltre al sistema di controllo centrale. I punti di ricarica vengono attivati sia presso il domicilio degli electric driver, permettendo così di ricaricare le batterie delle vetture direttamente a casa, sia sul territorio comunale.
A partire da novembre 2009, le persone interessate a ricevere la vettura per sperimentare il progetto si sono registrate su www.e-mobilityitaly.it: su oltre 2000 candidature sono stati selezionati i 100 nominativi a cui assegnare una smart fortwo electric drive. I Comuni coinvolti – Roma, Milano e Pisa – rappresentano, come sottolineato sul sito del progetto, stili di mobilità diversi e offrono la possibilità, quindi, di sperimentare le varie potenzialità delle vetture.
Il 4 novembre scorso a Pisa il Sindaco Marco Filippeschi ha consegnato le prime quattro vetture ai clienti selezionati nell’ambito del progetto e sono state attivate, presso il domicilio di ognuno, le infrastrutture per la ricarica privata realizzate da Enel. Sono state inoltre inaugurate e attivate anche le prime colonnine pubbliche, che consentiranno di ricaricare i veicoli elettrici in spazi riservati di sosta dislocati in tutto il territorio cittadino. Dopo Pisa, le vetture sono state consegnate anche a Roma (il 10 novembre), mentre a Milano l’appuntamento è per il 2 dicembre.
Pordenone: city car elettriche gratuite per i cittadini
Sono 22 le city car elettriche, che la provincia di Pordenone, prima in Italia, tramite l’Assessorato alle innovazioni, ha acquistato e distribuito in comodato gratuito ai Comuni per farle utilizzare ai cittadini senza spese aggiuntive. Le auto sono a due posti, non inquinano e possono transitare all’interno delle Ztl (zona a traffico limitato) di Pordenone e dei centri storici più congestionati dei comuni.
Ne abbiamo parlato a FORUM PA 2010
Guarda l’intervista a Giovanni Blarasin, direttore generale della Provincia di Pordenone